La Spagna - riferisce il prestigioso quotidiano britannico The Times - sta rafforzando le sue difese alla frontiera per contrastare
l'aumento dell'afflusso di migranti dal nord Africa.
Nel frattempo il governo italiano e' stato costretto ad accantonare il disegno
di legge sulla cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri residenti nel paese da almeno cinque
anni a causa dell'ostilita' dell'opinione pubblica.
Da un recente sondaggio emerge infatti che il 46 per cento dei cittadini italiani considera l'immigrazione una minaccia
all'ordine pubblico e alla sicurezza personale, contro il 26 per cento del 2012.
A queste notizie del Times di Londra fa eco quanto arriva dall'Austria.
La Commissione Europea
"ora esaminerà la nostra proposta relativa ai controlli straordinari ai confini interni dell'area Schengen, poi alla fine di settembre
riceveremo da loro una contro-proposta, che poi andremo avanti a discutere".
E' la dichiarazione del ministro dell'Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, che delinea l'iter della discussione sul prolungamento
dei controlli ai confini interni dell'area Schengen, che alcuni Paesi hanno in vigore in alcuni tratti delle frontiere.
Da oltre un anno, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Austria, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia hanno di fatto
abolito la "libera circolazione" decretata dal trattato di Schegen reintroducendo controlli alle frontiere per impedire l'arrivo di
africani - a decine di migliaia sbarcati in Italia dalla Libia anche in questo 2017 - e di ogni altra provenienza extra Ue.
Per il ministro austriaco Sobotka
"il pericolo latente di attività terroristiche e di radicalizzazione ci mostra che migrazioni, integrazione ed estremismo sono correlati
con i controlli alle frontiere e quindi abbiamo bisogno di questi controlli per osservare i movimenti all'interno dell'Europa
e per avere una migliore visione dei luoghi di origine dei migranti".
Intanto, la Guardia costiera libica ha bloccato e ricondotto a riva oggi circa 460 migranti davanti alle coste di Sabrata,
nell'ovest della Libia.
Gli uomini della Guardia costiera hanno avvistato quattro barconi con a bordo circa 460 migranti, tutti africani.
La Guardia costiera e' intervenuta e subito dopo sono intervenuti anche gli uomini della brigata Anas al Dabashi
per aiutarli nelle operazioni di ricerca e recupero dei migranti in mare.
Le operazioni sono iniziate questa mattina a 10 miglia di distanza dalla costa di Sabrata, in acque territoriali libiche.
E mentre, quindi, è solo grazie alle milizie libiche - pagate per farlo - che vengono bloccati i barconi carichi d
i africani ancora in mare verso l'Italia, la Ue si sta per spaccare proprio sulla questione migranti:
"Se la Polonia rifiuta di dare seguito alla sentenza della Corte europea di giustizia sulla ridistribuzione dei
richiedenti asilo da Italia e Grecia non e' piu' membro dell'Unione europea",
ha detto Jean Asselborn, ministro dell'Interno del Lussemburgo, al termine di una riunione con i suoi colleghi europei.
"Spero che la Polonia, che e' un grande paese e un paese di riferimento, voglia restare membro dell'UE",
ha spiegato Asselborn:
"se la Polonia vuole rimanere membro dell'Ue deve rispettare le decisioni della Corte europea di giustizia.
E' evidente.
E' la base dello Stato di diritto".
Tocchera' alla Commissione far rispettare la sentenza della Corte, ma
"se la Polonia rifiuta di dare seguito a una decisione non e' piu' membro dell'UE".
Secondo Asselborn,
"se non rispetta le regole dell'UE, non si e' piu' membro di questa Unione".
A questa presa di posizione esplosiva il governo polacco non ha neppure risposto.