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ref:topbtw-1065.html/ 19 Novembre 2017/A



Europa
La Finlandia buco nero nell'eurozona - Con tutti i conti in rosso.

Disoccupazione, crollo del PIL, taglio stipendi, aumento delle tasse..

- Roma -

Il “mitico” commissario della UE Katainen ha alzato per l’ennesima volta il ditino contro l’Italia colpevole di “non fare abbastanza” per abbattere il debito pubblico e risanare i conti.

Di questo personaggio ci siamo già occupati nel lontano 2014.

Anche in quel caso, questo oligarca aveva attaccato pesantemente l’Italia, dimenticandosi del disastro di casa sua, la Finlandia.

Educazione vorrebbe che prima di criticare qualcuno, si guardasse alle erbacce del proprio orticello;
e di piante infestanti, in Finlandia ce ne sono parecchie, tanto che viene sempre più considerata dalla stampa come il “nuovo caso Grecia”.

E sapete il merito di chi è?
Esatto, proprio di Katainen e delle sue folli e strampalate tesi economiche neoliberiste, quelle che stanno distruggendo il tessuto sociale dell’intera unione europea e della zona euro in particolare.

Vediamo quindi nel dettaglio i “successi” ed i “compiti a casa” svolti da questo inqualificabile politico:

- Disoccupazione in costante aumento:
dal 6% del 2008 al 9,4% del 2017 (certo, sempre meglio della sgangherata Italia, ma abbiamo anche numeri di popolazione ben diversi)

- Crollo del Pil:
che è ancora lontano dal livello pre crisi (esattamente come l’Italia tanto detestata da Katainen)

- Decisione di comprimere i diritti dei lavoratori per abbattere i salari (Germania docet):
in modo da aumentare le esportazioni a scapito dei consumi interni.

D’altra parte quello che conta sono gli utili delle aziende, mica il benessere dei cittadini ed il “mitico” pareggio di bilancio.

- Aumento delle tasse

Se pure un quotidiano filo UE e filo euro come La Repubblica arriva a titolare
“Finlandia: crisi senza fine.
Ecco perché rischia di diventare la Grecia del nord”,
vuol dire che la situazione è drammatica.

Bene, sappiate che Katainen, in Finlandia non è un signor nessuno, dato che ne è stato primo ministro ed uno degli artefici di questo disastro.

Ed un individuo del genere ha il coraggio di venire a dettar legge nei nostri confini?

A prescindere che un simile personaggio NON dovrebbe più ricoprire ruoli pubblici, a che titolo viene a dare consigli al nostro paese quando le sue ricette si sono già dimostrate fallimentari?

Avessimo un governo ed una classe politica degna di questo nome, avremmo già risposto per le rime a siffatto individuo, rispedendogli a stretto giro di posta i suoi “consigli” e le sue “lettere e raccomandazioni”.

Tuttavia, al momento, non abbiamo una classe politica, bensì dei politicanti troppo presi a cercare di salvare i propri privilegi e le proprie posizioni di potere a discapito dell’interesse nazionale, che prevede due soli passi:
uscita dall’euro e dalla UE.

Tutto il resto è assolutamente dannoso e controproducente per il Paese e per i suoi cittadini.

D’altra parte, basta confrontare i tassi di crescita dei paesi no euro della ue con quelli che adottano il sistema di cambi fissi (l’euro NON è un a moneta unica, ma solo un rapporto di cambi fissi come lo era lo SME!)
per rendersi conto di quanto questo rappresenti una zavorra intollerabile alla crescita e, dato ancor più impietoso, i dati dei paesi extra UE con quelli dell’unione.

L’URSS è finita quando la miseria dei cittadini è diventata intollerabile:
è auspicabile che questa ue venga smantellata prima di arrivare a quella situazione;

nel frattempo è opportuno che alle prossime elezioni venga data forza a partiti in grado di rispondere per le rime al Katainen di turno.

Cortesia di: Luca Campolongo

Fonti

https://www.money.it/Finlandia-una-crisi-economica

http://www.repubblica.it/economia/2017/02/28/news/finlandia_crisi_senza_fine_ecco_perche_rischia_di_diventare_la_grecia_del_nord-159413019/


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