A Triscina-mare ormai, a Gennaio, forse si inizieranno ad abbattere 166 costruzioni con un costo stimato di 3 milioni di euro.
Triscina è una piccola frazione di Castelvetrano, un comune commissariato dove i problemi non mancano e dove le casse sono sempre sul vuoto.
Il costo dell'operazione è stimato in tre milioni di euro, ovviamente somma destinata ad aumentare il debito del Comune, che pare pensi
- speranza vana - di recuperarli
dagli stessi proprietari dei fabbricati abbattuti.
Ovvero, dati i tempi che corrono, dai loro futuri eredi..degli attuali eredi..
Visto che pare che sia tutto "perso" ci si chiede se non si può ancora attuare una soluzione stile "Montecarlo" ove il terreno lo
si è trovato prendendolo dal mare.
La linea di costa si può facilmente estendere verso il mare in modo da recuperare quei metri
di distanza dalla battigia che sono l'oggetto del contendere.
Ovviamente per quei sindaci e per quei commissari prefettizi che amano apparire sulla stampa locale ed anche su qualche televisione nazionale,
si tratterebbe di rinunciare alla foto di rito con tricolore sulla spalla e mano sulla Santa Ruspa che ha appena demolito la facciata della prima casa..
In effetti in tempo di campagna elettorale la Santa Ruspa attira moltissimi favori, dai Sindaci "rispettosi delle Leggi" agli ambientalisti "duri e puri"
ormai più vicini alla mentalità dell'ISIS di Palmira che a quella dei decadenti e ricchi monegaschi.
Perché anche abbattere le terrificanti ed invasive realizzazione degli infedeli Romani e ripristinare il vecchio profilo delle dune è stata una missione sacra.
Così come far saltare qualche grossa statua con un paio di botti di dinamite ha potuto rimettere le cose a posto:
ora la parete della montagna è tornata bella liscia come prima..
Come insegna il Corano..
D'altra parte pero' qualche dubbio è emerso in campagna elettorale..
Ma se era tutto così abusivo perché mai sono stati fatti gli allacciamenti elettrici ?
E gli allacciamenti fognari ( magari ben finanziati ) , e poi l'asfaltatura delle stradine ?
Che non proprio sempre i conti tornino è emerso da qualche voce di qualche candidato pentastellato alle ultime elezioni siciliane..
" prima di abbattere bisogna valutare anche i casi di utilizzo degli immobili per necessità.."
Una soluzione "alla Montecarlo" non attira nugoli di fotografi, operatori TV e non ti porta nei salottini delle TV locali o dietro il tavolo del
solito frivolo convegno di politica locale.
Insomma niente effimeri vasti consensi e niente pacche sulle spalle dai "duri puri" del "dagli al delinquente"..
Una soluzione "alla Montecarlo" permette non solo di salvare dalle demolizioni i fabbricati ma di ricreare tutta la
fascia del litorale che comunque la costante erosione distrugge.
Significa nuova spiaggia libera per i cittadini, nuove opportunità di lavoro nel turismo, una ritrovata serenità fra quelle istituzioni che sono
nate, cresciute e ben pagate per essere al servizio dei cittadini, per trovare soluzioni "amichevoli" e non per istigare all'esasperazione sociale.
D'altra parte il politico guarda solo alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni..
Ma esiste mai uno statista in Sicilia ?
Cio' che si è realizzato, per esempio, a Mazara del Vallo con la "spiaggia di città" nata proprio posizionando molti anni fa
dei frangiflutti e poi eseguendo un opportuno ripascimento.
Ed ora la "spiaggia di città" di Mazara del Vallo è fruibili ai cittadini Mazaresi, ai turisti di passaggio ed a quelli sbarcati con i charter
decollati dall'Olanda o dagli Stati Uniti.
Opera di ripristino degli antichi litorali facilmente realizzabile ed interamente finanziabile con i fondi regionali Siciliani
messi a disposizione proprio per la lotta all'erosione ed il ripascimento dei litorali.
Oltre a tutto nelle prossime prime settimane del nuovo anno dovrebbero essere disponibili altri 77milioni e 500mila euro proprio con questa finalità.
Il tutto quindi senza debiti per il Comune e spese da parte dei proprietari.
Opere di ripristino realizzabili per esempio, utilizzando la nuova tecnologia delgli "attenuatori d'onda" in sostituzione dei vecchi "massi" messi in mare
più o meno alla rinfusa.
Soluzione utilizzabile a Mazara del Vallo per Tonnarella, per il litorale di San Giuliano ad Erice Mare, e per molte altre località siciliane.
NOTE sul FINANZIAMENTO REGIONALE SICILIANO
Regione Siciliana - Assessorato del Territorio e dell'Ambiente - D.D.G. n. 560 del 03/07/2017
PO FESR SICILIA 2014-2020, Asse 5, Azione 5.1.1A "Interventi di messa in sicurezza e per l'aumento della resilienza dei territori
più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera".
Appena cinquant'anni fa, laddove la Rocca cadeva a picco nel mare, Fontvieille non era altro che una piccola striscia di sabbia.
La nascita di un nuovo quartiere di Monaco è stata legata allo sviluppo economico del Principato.
Durante l'allestimento di questi nuovi terreni (17 ettari guadagnati sul mare), una parte è stata dedicata alla creazione
di un porto turistico.
Ubicato ai piedi della rocca di Monaco, nella parte orientale, il porto di Fontvieille è sicuramente uno fra i porti meglio riparati della regione,
poiché protetto dai venti dell'Est dalla Rocca, e dal moto ondoso del sud e dell'ovest dalla grande diga che garantisce
la protezione di tutto il quartiere di Fontvielle.
In pieno centro del quartiere residenziale di Fontvieille, il porto turistico è una vera e propria Marina che offre tutti
i confort ai diportisti di passaggio e permanenti.
Quest'oasi di pace può ospitare sino a 275 navi con un pescaggio di massimo 3 metri.
I diportisti hanno a disposizione tutti i servizi necessari per il buon funzionamento di un porto turistico: acqua, elettricità in
ogni posto, nonché dei bagni e delle docce.
Nei pressi del porto vi sono anche un centro commerciale, dei supermercati, l'eliporto di Monaco e il complesso sportivo dello stadio Louis II.
I tantissimi ristoranti che costeggiano il piano d'acqua, nonché i negozi nei dintorni fanno del porto di Fontvieille
un luogo in cui è piacevole vivere e dove si può passeggiare tranquillamente in qualsiasi stagione.
Da molti anni, a protezione delle coste, sono operativi degli speciali "attenuatori d'onda" frutto di studi italiani.
Cos'è mai l'attenuatore d'onda ?
E' una barriera di prossimità dell'arenile, una cosiddetta "barriera di aderenza" che preserva la
spiaggia dall'erosione e permette, nel contempo, il ripascimento dell'area a monte, con un notevole apporto di nuovo materiale.
L'apporto avviene mediante la stessa onda che provvede sia al trasporto che alla sedimentazione della sabbia.
Insomma, l'attenuatore d'onda non solo protegge la spiaggia dall'erosione ma crea nuova disponibilità di sabbia utilizzabile dagli operatori
turistici proprio in quelle zone che, anno dopo anno, mareggiata dopo mareggiata, vedono sparire metri e metri di arenile.
Gli attenuatori d'onda "immersi" sono da anni operativi in USA, Spagna, Israele.
Non ne risultano installati a protezione delle coste italiane, nonostante i gravissimi problemi presenti in tutte le
regioni ed i notevoli fondi messi a disposizione dallo Stato Italiano per la difesa costiera.
Ricordiamo che una
delle regioni più colpite da questo fenomeno è la Sicilia ove questo tipo di tecnologia è pare essere ancora assolutamente sconosciuta.
Sicilia che, con gli ultimi avvenimenti politici, ha in previsione un notevole incremento della presenza turistica, inclusa proprio quella balneare.
Dopo una cinquantina d'anni dai primi studi, il 20 Gennaio 2017 è stato messo in acqua, in Italia,
il modellino in scala 1/10 di un attenuatore d'onda di nuova concezione frutto dell'esperienza acquisita con
i precedenti elementi già in opera sia in Oceano Atlantico che in Mar Mediterraneo.
La sua nuova configurazione ne permette l'utilizzo anche come "passerella" sulla quale poter
installare sistemi di illuminazione, piuttosto che strumentazioni scientifiche come sensori meteomarini
oppure rilevatori di inquinamento, oppure elementi architettonici di "decoro costiero" di nuova concezione…artistica.
Il modulo standard , non è invasivo e verrà realizzato con una miscela speciale di calcestruzzo e fibre di resina.
La sua particolare configurazione permette di intrappolare molti oggetti galleggianti:
plastica, legno, stoffe, parti di reti di nailon, e di bloccare sul lato mare gli elementi di
posidonia portati dalle onde.
Insomma migliora l'igiene del litorale.
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Le sue caratteristiche principali: il peso ridotto - circa 3500 Kg - e la sua lunghezza fronte-mare di soli due metri.
La realizzazione avviene incastrando una decina di elementi di calcestruzzo fra di loro, in modo tale da permettere una
facile e rapida messa in posizione sull'arenile senza l'ausilio di costosi mezzi navali o di speciali mezzi da cantiere.