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La Lobby dell'arroganza ed Hillary Clinton

POLITICA

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I FATTI

Il 14 Luglio 1789, a Parigi, nasceva lo stato moderno, il concetto di Libertà di Fraternità e di Uguaglianza iniziava il suo cammino ben duecento e ventisei anni fa.
Ma, ancora oggi, non é un messggio che ha attecchito molto..
Sulla sponda sud del mediterraneo, in medio ed estremo oriente queste tre parole sono ancora assolutamente sconosciute..

"Bibi", ovvero Benjamin Netanyahu, giusto un paio di anni piu' anziano della Hilary Clinton ( lui é del 1949, lei del 1947 ) con una incredibile arroganza si é precipitato al Congresso USA per "arringare" la sua Lobby..
Una Lobby che ha alle spalle 5.7 milioni di ebrei con il passaporto USA in una tasca ed un'altro di Israle virtualmente pronto nel taschino della giacca.
Già lo si era previsto nel mese di Agosto 2014:
Basta cliccare per leggere una delle tante facili previsioni:
- 4 Agosto 2014 -
Una paranoia ora in fase decisamente crescente..


In effetti la presenza ebraica nel mondo, oggi come oggi é la seguente:
5,5 milioniin Israele.
5,7 milioniin USA.
1,2 milioniin Europa.
0,3 milioniin America Latina.
0,4 milioniin Eurasia.
0,9 milioniin Centro e Sud America, Australia, etc.
14,0 milioni circa Totale

Non dimentichiamo che, comunque, ognuno degli ebrei sparsi nel Mondo ha, di fatto, in tasca, anche un possibile passaporto di Israle..
Per Benjamin Netanyahu un'aiuto "esterno" di tutto rispetto, un'aiuto fondato su solide, antiche e forti amicizie, su legami di sangue e di credo che cementano fra di loro le generazioni passate con quelle presenti ( che "non dimenticano mai" ) e fra cittadini nati sotto diverse bandiere, in diverse e lontane latitudini, ma sempre vicini per un legame di sangue che risale a 5776 anni fa !
In USA, con 5,7 milioni di Ebrei, con una potente Lobby che ha sempre aiutato i Clinton, la posizione di Hilary, assolutamente contraria a qualsiasi accordo, é stata immediatamente diffusa da tutti i possibili mezzi di comunicazione.

Hillary rischia pero' di voler far suo un "cavallo di battaglia" che, in realtà, é un cavallo di latta..
E non certo un "cavallo di Troia"..
Obama, in politica estera, ha una serie di successi di tutto rispetto: non dimentichiamo la fine dell'embargo con Cuba fra gli ultimi avvenimenti di enorme impatto sia mediatico che economico..

Per noi europei l'arroganza di "Bibi" che si é permesso un'intervento al Congresso tutto contro il Presidente Obama é veramente sorprendente..
E' vero che prima di fine anno, in definitiva, l'accordo non potrà essere operativo al 100% e le principali sanzioni eliminate, ma é anche vero che Europa e Russia, cosi' come altre Nazioni non staranno certamente ad aspettare più di tanto le decisioni del Congresso per riattivare tutte le opportunità che Teheran offre..
E certamente l'Europa, la Russia, la Cina e l'India saranno sempre le Nazioni più avvantaggiate visto che, comunque, per oltre trent'anni gli USA sono stati solo "il grande Satana"..



LE CONSIDERAZIONI ECONOMICHE e STRATEGICHE.

E' ovvio che lo sforzo di tutto il gruppo dei 5 + 1 é stato coronato da un notevole successo.
E' ovvio che aprendosi le porte delle nuove ambasciate a Teheran si aprono anche le porte per molteplici opportunità di lavori, appalti, interventi ambientali, urbanistici...
Non solo affari nel settore petrolio e gas, che in ogni caso necessita di importanti modifiche delle regolamentazioni Iraniane, ma anche grandi opportunità nel settore della finanza, della cantieristica navale, e poi opportunità per le piccole e medie imprese manufatturiere.

Un grande settore di sviluppo é pure tutto il comparto chimico, incluse le attività di raffinazione del petrolio, trattamento delle acque, produzioni legate alla chimica farmaceutica, ai prodotti di base etc.
Ed infine l'attività mineraria ed estrattiva che da anni é carente di tecnologie ed impianti.
Tutti settori di interesse anche per le imprese USA.
Non dimentichiamo che in Iran é molto attiva un'importante industria automobilistica, che vi sono importanti aziende pronte ad investire nel settore ferroviario, nel settore dell'industria aeronautica, nel settore dell'industria legata alla meccanizzazione dell'agricoltura.

Ma degli 11.2 milioni di ebrei "attivi" sui quali puo' sempre contare "Bibi", ben 5.7 vivono nell'economia più importante del pianeta, quella USA, dove hanno imprese industriali, grandi interessi finanziari, importanti partecipazioni azionarie nei maggiori fornitori del Ministero della Difesa.
Per molti di questi business man Teheran é una grande occasione di espansione, é un modo per mettere di nuovo il naso in Iran e fiutare che aria tira, per il Mossad, CIA & Co. di piazzare nuove "antenne" in grado di segnalare ogni minimo cambiamento, il nascere di nuovi leader.
Perché mai rinunciare a tutto cio' ? ¨Per le paranoie di Bibi ?
Ecco perché, alla fin fine, nessun business man statunitense, ebreo o cristiano che sia, vorrà lasciare agli altri la prima forchettata del ricco antipasto Iraniano.
Un antipasto che non é di solo caviale e pistacchi..

Insomma un grande paese con una oligarchia religiosa ormai vecchia ed intelletualmente decrepita, sempre più lontano dalla realtà del mondo di oggi, con una ex-elite, i Sepha Pasdaran, che oggi come oggi, similmente al potente esercito-industriale egiziano, bada con sempre maggior interesse ai suoi investimenti: alberghi, industrie, aziende agricole, attività lagate alla logistica ed ai trasporti, é ora aperto a nuove opportunità.
E sulla Libertà, anche se ancora senza Fraternità ed Uguaglianza, proprio i Sepha Pasdaran inziano a cedere di qualche passo.

E sulle Libertà, se Teheran ormai si fosse in grado di muoversi con una certa rapidità, proprio per differenziarsi sempre di più dalle oligarchie dinastiche e tribali degli Emirati, dai ricchi ed ottusi Sauditi, allora potrebbe veramente tornare ad essere il #1
Un accordo che é quindi anche una grande occasione per Teheran per riprendere il suo ruolo di Nazione potente, di #1. Una Nazione , forse, pure fra pochi anni, quasi neo-moderna ed occidentale, in un'area sempre più infettata da guerre tribali combattute sotto la bandiera nera dell'ISIS.

( Giorgio Comerio )


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