da Bruxelles
Il caso Embraco, con la minaccia della chiusura di uno stabilimento produttivo e il conseguente licenziamento di quasi
cinquecento lavoratori, è stato oggetto di un acceso dibattito nelle scorse settimane.
Grazie all’iniziativa dei dipendenti e dei loro rappresentanti, la vicenda si è risolta per
il momento positivamente con un accordo che prevede il mantenimento dell’attività produttiva nel sito di Riva presso Chieri
e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro.
Bisognerà vigilare attentamente per assicurarci che l’accordo sia rispettato e che
sia garantita l’occupazione per tutti i lavoratori coinvolti e la continuazione dell’attività produttiva nel lungo periodo.
Purtroppo tale caso non costituisce una vicenda isolata, ma rappresenta l’ennesimo esempio di delocalizzazione di
importanti attività produttive verso altre aree, all’interno e all’esterno dell’Unione europea,
con il fine di abbattere le spese fiscali ed il costo del lavoro in modo da ottimizzare i profitti ottenendo impropri vantaggi.
Durante il mio intervento nella discussione che abbiamo avuto la scorsa settimana a Strasburgo
sul tema, ho sottolineato la necessità per l’UE di contrastare in maniera più efficace questi inaccettabili
fenomeni di delocalizzazione e di dumping sociale e fiscale.
Si devono anzitutto introdurre al più presto alcune forme di armonizzazione minima in materia fiscale all’interno dell’Unione Europea,
a partire dalla base imponibile consolidata comune per le imposte sulle imprese (CCCTB), in modo da mettere
fine alla concorrenza tra Stati Membri per attrarre le grandi multinazionali
abbassando in maniera crescente la pressione fiscale, a danno della collettività.
È necessario inoltre che l’UE si faccia promotrice di una convergenza sociale progressiva
verso l’alto tra i diversi paesi, garantendo e rafforzando diritti e condizioni materiali dei lavoratori,
e che introduca elementi vincolanti a livello europeo per garantire comportamenti socialmente responsabili
da parte delle imprese.
In questo senso ho ribadito ancora una volta, durante la discussione,
la richiesta che la Commissione presenti al più presto una strategia europea aggiornata
sul tema della Responsabilità Sociale d’Impresa, che contenga strumenti legislativi vincolanti.