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Si è aperta la stagione venatoria.
La caccia al negro pare stia rapidamente diventando lo sport preferito
degli sbianchettatori etnici, che per il momento devono ancora accontentarsi delle pistole ad aria compressa,
in attesa di potersi comprare (e possibilmente usare) senza troppe difficoltà un'arma vera...
Forse perché qualcuno magari ha dato ad intendere implicitamente che ciò si potesse fare con una certa impunità,
considerando il nuovo corso e che evidentemente hanno inteso il principio della "difesa preventiva sempre legittima"
(perché la legittima difesa è un altra cosa) col concetto di "ti posso sparare quando voglio"...
E perché dopo mesi di propaganda terroristica e rancori ampiamente rimestati, il veleno inoculato
dagli apprendisti stregoni comincia a fare il suo effetto,
nel corpo debilitato di una nazione infettata dal virus del "populismo sovranista".
Un tempo lo si sarebbe chiamato "fascismo", ma oggi si usa definirlo così, sovranismo, pensando
che la merda abbia un odore diverso se la si chiama con altro nome.
Comunque sia, nell'Italietta autarchica e dei crocifissi branditi come martelli, il numero crescente
dei negri sparati non fa nemmeno notizia.
Certamente non increspa il faccione sorridente del Fouché prestato al Viminale, il quale ancora
non ha capito la differenza che intercorre tra un Ministro degli Interni ed un ministro di polizia.
E infatti non ha trovato nulla da ridire;
non una parola, nella pioggia di commenti, sfottò, provocazioni, e menù del giorno (Gnam! Gnam!), coi quali
ingolfa quotidianamente l'etere dal suo profilo twitter.
Ma qui parliamo di uno che, totalmente ignaro del proprio ruolo istituzionale, passa il grosso del suo tempo
ad insultare e dileggiare i 4/5 degli italiani che non l'hanno votato, come un qualsiasi capo-squadrista miracolato
al governo dopo la Marcia su Roma.
D'altronde, Lui è uno che "parla da papà", rispolverando un certo paternalismo d'antan,
che gli spin-doctor credono possa fare breccia su un elettorato prevalente di nonni ed anziani,
credendo siano tutti dei vecchi rincoglioniti nostalgici di Benito buonanima.
Fortuna che a mitigarne gli eccessi, fermo nel suo centro di irrilevanza permanente,
c'è il cugino trasparente dell'Uomo invisibile:
tal Giuseppe Conte, provvisoriamente dimenticato come soprammobile alla Presidenza del Consiglio,
che invece si definisce il "pater-familias dello Stato" (sic!).
Abbiamo perso per strada il papi della patria, ma ci guadagniamo un "papà" ed un "pater" (due al prezzo di uno!).
Dall'altra metà dello stesso cielo, abbiamo invece un vecchio riccone 70 che campa di rendita da una vita,
mentre parla di frugalità e si atteggia a S.Francesco, blaterando di "democrazia diretta":
ovvero 20.000 "utenti certificati" che sparano cazzate in un'indistinta cacofonia on line, discettando di
leggi, incarichi e nomine, eppoi si limitano ad approvare le decisioni di un fantomatico "Staff",
in plebisciti bulgari a colpi di clic, su una piattaforma informatica gestita direttamente da
una società privata.
Per questo è alleato organico di governo con un partito di estrema destra, con
enature neo-naziste che non si preoccupa nemmeno di nascondere.
E se il suo socio in affari sostiene che il parlamento è inutile (la Camera dei Fasci e delle
Corporazioni potrebbe essere un'ottima alternativa), Lui sostiene che le elezioni vanno eliminate,
o al massimo sostituite dall'estrazione a sorte del primo idiota utile, e che la "democrazia è superata".
La dittatura invece è tornata di moda!