Matteo Orfini:
"Oggi al dolore per quanto accaduto a Genova si è aggiunto un grande sconforto.
Perché almeno io ancora mi ostino a credere che di fronte alle tragedie un paese dovrebbe unirsi, che
e sentenze le emanano i magistrati, che la propaganda almeno per qualche ora di fronte alla morte dovrebbe fermarsi.
Ma evidentemente non è più cosi.
Da ieri è iniziato un incredibile susseguirsi di dichiarazioni fatte a casaccio
con l'unico obiettivo di indicare colpevoli su cui scaricare odio.
Dichiarazioni fatte da chi avrebbe la responsabilità
istituzionale di rappresentare il paese tutto, soprattutto in momenti drammatici come questi e invece vuole solo
alimentare lo scontro politico.
Nello stesso tempo qui sui social è partita la consueta batteria di notizie false,
di sistematica e violenta diffamazione.
Foto false, ricostruzioni false, accuse assurde condivise e lette da centinaia di migliaia di persone.
Possiamo far finta di credere che si tratti di singoli invasati, ma non è così.
È la solita rete di pagine e profili
unofficial che sostiene e alimenta la propaganda più becera di alcune forze politiche.
E così anche decidere per 24 ore di rimanere in silenzio per rispetto del dolore di una città e di chi
rischiava tutto per salvare vite umane fa pagare un prezzo, perché lascia il campo libero a chi usa questi strumenti indecenti.
Non so, forse la politica sta davvero diventando questo e sono io che sono obsoleto.
Forse ormai si può solo puntare sull'odio e sulla rabbia, forse per vincere bisogna inquinare il dibattito pubblico, sporcarlo, avvelenarlo.
O forse no.
Forse è ancora possibile ricostruire rifiutando questo schifo;
non usando le loro parole, i loro strumenti, la loro meschinità.
Non inseguendoli su un terreno che non potrà mai essere il nostro, non accettando di dover diventare come loro.
Proviamoci davvero, farà bene a noi.
E un po' anche alla qualità della nostra democrazia."
Matteo Orfini
(15/06/2018)
Tutto molto bello e condivisibile, al netto dei troppi bla-bla-bla.
Poi però in meno di dodici ore ci ripensa, e giusto per
non "inquinare il dibattito politico" in ossequio allo spirito unitario che segue la tragedia,
eccolo che si lancia subito in una polemica gratuita (che tanto va di moda), contro il solito Matteo Salvini,
vicepremier e Ministro dell'Interno, colpevole di non cospargersi il capo di cenere e farsi
immortalare contrito nel lutto, dopo aver interrotto l'ennesima comparsata elettorale.
Perché l'altro Matteo, Orfini, è diverso...
Lui è superiore a certe miserie;
è "obsoleto" (come un rottame) e a questo "schifo" proprio non vuole essere associato.
Mica usa gli stessi strumenti (persino più beceri) e la stessa "meschinità"...
""I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina
ed onore" recita la Costituzione.
Le immagini di Salvini che festeggia in ore drammatiche per Genova sono uno schiaffo al dolore del nostro paese
e la negazione di quel principio."
Matteo Orfini
(16/08/2018)
E manco fosse stato un rituale orgiastico!
Al contrario, immaginiamo che un Matteo Orfini, non appena appresa la notizia del disastro, abbia subito intrapreso
un percorso di digiuno e meditazione, per solidarietà con le vittime, chiudendosi in lutto strettissimo,
mentre sulla sua pagine facebook ci propone la diretta no-stop della festa della defunta "L'Unità", nell'atto ludico di
necrofilia condivisa.
Orfini infatti non fa "propaganda becera", ed anzi si preoccupa di contrastare l'odio montante sui social, alimentata
da "foto false, ricostruzioni false, accuse assurde" (lo sa lui di che va frignando)... se non fosse che
i "colpevoli su cui scaricare odio" (?) sarebbero "Autostrade per l'Italia" del Gruppo Atlantia:
la famiglia Benetton, per intenderci, quella dei colori uniti, che si è assicurata una concessione praticamente perpetua,
a condizioni spesso vantaggiosissime, con una serie di clausole segrete ed emendamenti confezionati ad hoc per garantire
la rendita di posizione del cartello dei concessionari, in regime di sostanziale monopolio.
Ora, dinanzi a 40 morti, ricercare le responsabilità non è scaricare odio.
Se poi uno è pure un po' incazzato con chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza, e con ogni evidenza non
l'ha fatto (o il ponte starebbe ancora in piedi), crediamo sia una reazione legittima.
Delle ripercussioni in Borsa e del crollo dei dividendi azionari di Atlantia e della Famiglia Benotton, che coi morti ancora
da seppellire si preoccupano degli azionisti, mica delle vittime, in tutta franchezza NON ce ne frega una cazzo!
Strano invece la cosa sembri interessare al partito bestemmia, sempre così sensibile ai problemi del padronato...
Perciò tranquilli, che il regalino i vari Gavio, Toto, Benetton se lo sono fatti da soli
Autostrade, dalla Commissione Ue regalino da 8 miliardi ai Gavio e ai Benetton
Ratificando la proroga delle concessioni autostradali della A4 Torino-Milano e per l’intera rete italiana di Autostrade
per l’Italia la Vestager fa felici i due..
Di Luca Spoldi
27 Aprile 2018:
Affari Italiani: un regalino da 8 miliardi di Euro a Gavio e Benetton..
Un link interessante:
http://www.affaritaliani.it/economia/autostrade-dalla-commissione-ue-regalino-da-8-miliardi-ai-gavio-ai-benetton-537413.html
Margrethe Vestager ( 50 anni ) è una politica danese della Sinistra Radicale, o Radikale Venstre,
un partito social-liberale di centro, membro nel Parlamento Europeo del gruppo dei Liberaldemocratici.
Dal 2014 è Commissario europeo per la concorrenza..