Com'era quella storia delle cinque stelle del MoVimento, tra cui spiccava in bella vista lo stellone dell'Ambiente?!?
Ah, sì!
Era una roba del tipo:
"Le liste a 5 Stelle seguono il valore del rispetto dell'ambiente in ogni sua forma, come bene unico e fondamentale per
la vita.
Anche per le generazioni future."
Non per niente, l'Ambiente è un tema da sempre caro al M5S, che ne ha fatto uno dei punti salienti del
proprio programma in una selva di principi, che si accavallano tra di loro con un
groviglio di rizomi, schiantati come la Foresta degli Stradivari ad Asiago,
non appena si è avuta la possibilità di metterli in pratica al netto delle chiacchiere.
"Il primo principio introdotto è quello della SEPARAZIONE della TUTELA predisposta in favore delle RISORSE NATURALI
dalla tutela della SALUTE UMANA e della qualità della vita, rendendo giuridicamente rilevante qualsiasi pregiudizio
recato alle risorse naturali, indipendentemente da un danno, o da un grave rischio diretto di danno, alla salute
dell'uomo, in linea con la nuova formulazione europea del danno ambientale;
troppe volte il danno alla salute è stato misconosciuto e non è stato riconosciuto il valore intrinseco e strumentale
delle risorse e si è consentito di proseguire a danneggiare l'ambiente,
la salute e le filiere produttive con la scusante che non è ancora dimostrato
il danno alla salute umana (con frequenti dimostrazioni a distanza di molti anni,
durante i quali si è perpetrato il danno ambientale e alla salute umana stessa).
[...] Il secondo principio è quello di INNALZARE gli STANDARD di TUTELA e non il contrario.
[...] Una maggiore chiarezza nella programmazione e nella realizzazione degli interventi eviterà
che il made in Italy alimentare prodotto in aree di grande pregio del nostro Paese possa esser messo
in pericolo da contaminazioni importanti e possa compromettere la fiducia del consumatore sia italiano che estero."
(Dal "Programma ambientale" del M5S)
Sarà per questo che con un emendamento presentato dai parlamentari Flavio Di Muro (Lega) e Gianluca Rospi (M5S),
ed inserito nell'Art.41 del cosidetto "Decreto Genova" (quello che l'esultante ministro Toninelli ha scritto col cuore),
viene decuplicata la soglia prevista per la presenza di idrocarburi nello sversamento di fanghi industriali,
da utilizzare come "fertilizzante" nei terreni agricoli, che potranno essere concimati con
una massiccia irrorazione di benzodiossine, idrocarburi policlinici aromatici, Toluene, Selenio, Berillio,
cadmio, diossina, che potranno col loro importante apporto proteico arricchire la nostra dieta
e contribuire a migliorare la nostra salute, giusto per innalzare gli standard
di tutela del consumatore sia italiano che estero, senza danneggiare l'ambiente e le filiere produttive.
Non per niente, il vero problema sono le scie chimiche nei cieli psichedelici del grillismo militante!
"Il suolo è un bene comune, è il principale patrimonio naturale su cui l'Italia e l'Europa possono fare affidamento
per il proprio futuro.
Non possiamo più permetterci di perdere terreno.
Il suolo è un laboratorio biologico straordinariamente diversificato composto da una immensa quantità
di organismi dalla cui attività dipendono la produzione di biomassa, la catena alimentare e la biodiversità terrestre.
Tramite le proprie capacità fisiche di filtrazione, di tamponamento e di trasformazione, agisce
come barriera alla propagazione delle sostanze inquinanti nelle risorse idriche mentre
assorbendo grandi quantitativi delle acque piovane funge da regolatore dei flussi idrici
superficiali e di controllo degli eventi alluvionali.
Il suolo è una parte integrante e insostituibile del capitale naturale del pianeta Terra
e svolge un ruolo strategico per il mantenimento dell'equilibro dell'intero ecosistema.
Un suolo di buona qualità è in grado di esplicare correttamente le proprie funzioni ecologiche,
economiche, sociali garantendo la fornitura di peculiari servizi ecosistemici, ovvero i benefici
che l'uomo ottiene, direttamente o indirettamente, dagli ecosistemi e necessari al proprio sostentamento."
Poi si sa, la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni...
Il Governo del Popolo non sapeva come smaltire i fanghi di depurazione
(e sgravare le aziende che li producono da ogni onere), che tanto valeva rivenderli
come concime e disseminarli nei campi, reimmettendoli nella catena alimentare con
una bella spruzzata di pregiata eau de fogne.
Sai quella storia sulla "qualità della vita"?!?
"Quella contro i fanghi di depurazione è una battaglia nella quale sono personalmente impegnato sin dai miei
primi anni da attivista del M5S."
Danilo Toninelli
(14/10/2018)
E pensa te cosa di peggio avrebbe potuto fare il Concentrato se non di fosse interessato al problema.
Per fortuna (sua) adesso Danilo Toninelli è al governo.
Con tutto l'acume che lo contraddistingue, scambia
la merda per cioccolata e vuole pure convincerci di quanto è buona dopo averla assaggiata.
Che c'azzecca poi lo spandimento dei fanghi col "Decreto Genova" è uno di quelle questioni che è meglio
non indagare, nel mondo dissociato del bispensiero grulloide, che per arruffianarsi le cosche
elettorali di Giggino 'O Sarracino (e tutelare al meglio gli interessi di famiglia)
riesce ad infilare sempre nel decreto, che a tutto pensa tranne che a Genova, un incredibile maxi-condono
per Ischia che prevede la ricostruzione delle case abusive a spese dello Stato,
salvo essere condonate dopo la riedificazione.
Il surrealismo applicato alle categorie del cialtrone in politica.
Non per niente al contrasto dell'abusivismo edilizio il programma ambientale del M5S dedicava un intero paragrafo,
in un pippone di vibrante indignazione legalitaria:
"Dal primissimo abusivismo di "necessità", quello di un paese povero che faticava a diventare moderno,
siamo passati attraverso tre condoni di Stato a "premiare" chi ha infranto qualunque regola, distrutto il paesaggio,
devastato il territorio e un settore economico, fino ad arrivare all'abuso di stato nel 2009 il governo Berlusconi
annuncia infatti il "Piano Casa" con cui si possono aumentare i volumi degli edifici a prescindere da qualsiasi regola
urbanistica.
Secondo i più recenti dati Istat, la dimensione del fenomeno dell'abusivismo edilizio in Italia raggiunge,
anche proprio grazie alle manovre legislative del condono edilizio, dimensioni che non hanno riscontro nelle altre economie
avanzate:
fino a 60 edifici su 100 in alcune regioni del Sud.
La crisi delle costruzioni non ha in alcun modo fermato lo sviluppo dell'edilizia illegale, anzi, ne ha accresciuto il peso.
[...] L'aggiramento delle regole urbanistiche, sostanzialmente un'altra faccia del sommerso, raggiunge l'apice al Sud.
Tanto che l'Istat si spinge fino a denunciare
"una deriva pericolosa verso situazioni di sostanziale irrilevanza
della pianificazione urbanistica".
[...] L'abusivismo oltre ad una piaga per il territorio significa anche minore sicurezza per i cittadini
ed economia in nero:
l'abusivismo edilizio si incrocia con il ciclo del cemento illegale e con la malavita organizzata,
ed è favorito dalla crisi economica.
Le demolizioni, a differenza dei condoni edilizi, sono la più efficace forma di prevenzione e
dissuasione del fenomeno."
Poi per fortuna a ripristinare la legalità è arrivato il "Governo del cambiamento", che più che altro
sembra una brutta copia in camicia nera degli esecutivi democristiani di Mariano Rumor, avendo
il suo punto di forza sul più vecchio partito della politica italiana,
che abbandonate le velleità secessioniste adesso nicchia apertamente ai nostalgici mussoliniani, dopo l'alleanza organica
con gli amici sansepolcristi di Casa Pound.
Ma all'occorrenza può contare in Parlamento sulla benevola astensione di Forza Italia e l'appoggio supplementare
dei Fascisti d'Italia della Meloni.
Li chiamano "sovranisti".