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ref:topbtw-1459.html/ 20 Novembre 2018/A


Economia europea..

Salvini: non siamo la Grecia..


Redazione - Milano

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini cancella il chiacchiericcio delle false ricostruzioni di certa stampa e fantasiosi cronisti sulla presunta crisi di governo, ma sa che le sfide davanti all'esecutivo sono dure.

E vanno al di là dei contrasti con il M5S su rifiuti, infrastrutture come Tav e Terzo Valico.

"Se non mi fanno saltare, io vado fino in fondo".

Ecco le parole pronunciate davanti alla platea del convegno 'Italia direzione Nord 2018', al Palazzo delle Stelline di Milano.

Il leader della Lega siede accanto ai governatori leghisti di Lombardia e Friuli Venezia Giulia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga, e con la franchezza che lo contraddistingue ha dichiarato:
"Ci sono enormi interessi economici in ballo.
Ovunque tu ti muova, vai a toccare interessi economici stratificati da anni.
Guardate la reazione del presidente del Coni (Giovanni Malagò) quando abbiamo messo in discussione l'elefantiaco impianto dello sport italiano dicendo:
'Rimettiamo il timone in mano alle federazioni e allo sporti di base'".

Insomma, "penso che ci abbiate votato per rimettere al centro la trasparenza, il denaro pubblico speso bene e l'interesse dei cittadini".

Comunque sia, il vicepremier, che definisce "ingenerose" le eventuali sanzioni di Bruxelles sulla manovra, torna a ribadire che vuole continuare a governare con i Cinquestelle per attuare il Contratto di governo che ha dato il via all'alleanza.

"Farò tutto quello che è possibile - ha continuato Matteo Salvini - e sono convinto che così andrà a finire, perché questo governo arrivi fino alla fine e mantenga tutti gli impegni firmati nel contratto di governo, rivendicando il diritto a bere il caffè con chi ritengo di incontrarmi per bere il caffè perché il divieto di caffè non c'è nel contratto di governo".

Il riferimento evidentemente è stato al "caffè" bevuto con Berlusconi dettimana scorsa, ma sia ben chiaro non in segreto.

E resta un punto fermo.
Per il vicepremier Salvini:
"Se c'è la buona volontà, se c'è la trasparenza, se c'è la voglia di fare, io vi dico che andiamo fino in fondo.
Rimane solo quello:
farci litigare, farci polemizzare.

Certo - ammette Salvini - l'uscita di qualcuno ogni tanto non aiuta, per carità di Dio, però io sono testone e vado fino in fondo".

A questo proposito, la legge Fornero rimane un cavallo di battaglia.

E le critiche su quota 100 del presidente dell'Inps, Tito Boeri, fanno sbottare il vicepremier leghista:
"E' ormai da mesi in campagna elettorale e magari sfiderà Minniti alle primarie del Pd, non lo so...".

Non solo. Sempre sui temi economici, Salvini rassicura un'altra volta:
"Io vi do la mia parola d'onore che mai e poi mai metterò mano ai risparmi con una patrimoniale o con una tassazione di nessun genere".

Per il momento, intanto, il segretario del Carroccio non vuole sentir parlare di leadership dei sovranisti in Europa.

"Faccio con gioia il ministro dell'Interno di questo Paese, che è la cosa più bella che mi poteva capitare, e a questo deduco le mie attenzioni.

Maggio è lontano, ci penseremo più avanti".

Quel che è certo è che va a muso duro sulla proposta franco-tedesca di bilancio di Bruxelles:
"Se danneggia l'Italia come pare, ovviamente, non ci sarà il nostro consenso".

E proprio su questo, non è solo il punto di vista di Matteo Salvini.

Infatti, al termine dell'Eurogruppo di oggi, il presidente Mario Centeno a conclusione della riunione dei ministri finanziari dedicata alla riforma dell'unione monetaria ha dichiarato:
"Non c'è sostegno da parte degli Stati per un approccio automatico o meccanico alla ristrutturazione del debito sovrano negli Stati Eurozona".

Anche l'Olanda si è sfilata:
il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra ha messo in guardia rispetto al fatto che ogni proposta che vada nella direzione di un bilancio dell'area euro dovrebbe essere nell'interesse dei Paesi Bassi, tra i paesi più ricchi del blocco.

"Molte domande rimangono aperte. - ha detto -

Se non è nell'interesse dei Paesi Bassi o del contribuente olandese, noi stiamo fuori", ha avvertito.

E non c'era alcuna necessità di dichiararlo, se non fosse così.

Sempre sul tema caldo dei rapporti con la Ue, Salvini ha aggiunto:
"Se dovessero arrivare in Italia i commissari dell'Unione Europea sarebbero ben accolti.
Mi dicono che manderanno i commissari.

Li vado a prendere a Fiumicino con cappuccio e brioche.
L'Onu mandera' i suoi commissari e l'Europa ce li manda per vedere come spendiamo i soldi degli italiani, ma ricordatevi bene che noi mandiamo a Bruxelles miliardi che non tornano indietro.

Quello che abbiamo fatto sull'immigrazione lo faremo anche in economia l'immigrazione è un fenomeno epocale.

Eppure abbiamo ridotto gli arrivi:
volere è potere.

E credete che alle grandi multinazionali e ai commissari europei interessino la legge Fornero o il diritto allo studio?

Evidentemente no.

Hanno fatto il tentativo con la piccola Grecia, e ora vogliono provare a fare il colpo grosso.

Ma non ci riescono con il nostro Paese.

L'economia italiana è sana, il sistema economico e creditizio è sano.

Abbiamo uno dei risparmi privati più elevati al mondo.

Lì, vogliono arrivare.
E io vi do la mia parola d'onore che mai e poi mai mettero' mano ai risparmi con una patrimoniale o con una tassazione di nessun genere".

( Redazione Milano )


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