Redazione

Ormai la "frittura Di Maio", quella delle stelle, è quasi pronta..

Manca poco per essere servita in tavola:
ancora un pochettino di sale e magari una spruzzatina di limone..
Anche un cumulo di deputati pentastellati se ne è accorto..

Parliamoci chiaro:
per i pentastellati andare al Governo è stata una tentazione troppo forte per non resisterci e rimanere in una normale scalmanata opposizione..

Una occasione per aprire il Parlamento come una scatola di sardine..

Il Governo più naturale sarebbe stato con il PD ( ma senza l'odiato Renzi ) per meglio combattere tutta la destra e pure l'odiato Berlusconi.

Ma i PDioti alla fine, in un sussulto di orgoglio e di intelligenza, e pure di furbizia, hanno preferito una comoda opposizione che uno scomodissimo governo succube delle paranoie pentastellate.

Auto blu, streaming, tetto delle pensioni, vitalizi..

Quella del PD ?
Una comodissima opposizione per scaricare tutte le rogne accumulate negli ultimi anni su Di Maio, Di Battista, Casaleggio Co.

Il più sacrificabile ?
Luigi Di Maio, che nato il 6 Giugno 1986 ad Avellino , ha solo 32 anni.. ed è al secondo - ed ultimo - mandato.

Salvo modifiche..

E non brilla certo di intelligenza politica.

Ricordiamo che Di Maio non è solo un triunviro ma è pure ministro del lavoro e ministro dello sviluppo economico.

Due ministeri non da poco.

Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Centri per l'impiego, ispettorati del lavoro.. robettina mica da poco..

Ministero dello sviluppo economico: riconversioni industriali..

E poi, da poco, ecco il via libera della Ue a progetti comuni di Italia, Francia, Germania e Regno Unito in ricerca e sviluppo.
Previsti 3,5 miliardi di euro di investimenti in ricerca e sviluppo..

Nella sua foga, ed ignoranza politica, si è preso una vice-presidenza e ben due ministeri..
Dando una prova di immaturità politica fin dalle prime battute.

Perché un qualsiasi deputato, un qualsiasi senatore, un buon tecnico qualsiasi, non poteva essere nominato ministro - teleguidato - del ministero del lavoro e delle politiche sociali ?

Perché un qualsiasi deputato, un qualsiasi senatore, un buon tecnico qualsiasi, non poteva essere nominato ministro - teleguidato - del ministero dello sviluppo economico ?

Oltre a tutto facilmente scaricabile al primo problema ?

Manco per niente..
Eppure per fare il ministro non è necessaria una competenza specifica, una profonda cultura, una minimale preparazione.

Basta la tessera del partito ed un buon numero di voti di preferenza.

Ed ecco che allora inizierà il primo scivolone:
i taxisti lo stanno aspettando.

Probabilmente adesso a Roma sarà opportuno che molti deputati evitano le auto gialle..

E quindi il buon Luigi di Maio, ormai al secondo mandato e pronto per il precoce pensionamento, è stato il personaggio sacrificabile per primo, tenendo in panchina Vittorio Di Battista.

Ricordiamo che Vittorio Di Battista è nato a Roma il 4 Agosto 1978 ed ha 40 anni..

Un ragazzo di mezza età in cerca di un lavoro e di un cetro di gravità permanente.

Ma tenere in panchina, a bordo campo, Di Battista è stato considerato troppo pericoloso.

Intanto perché da bordo campo, vedendo i giochettini della sua squadra, si sarebbe troppo dimenato, con tutti i rischi del caso.

Non solo.

Ma poi il pubblico lo avrebbe potuto chiamare in campo a gran voce:
con conseguenze ancora più disastrose.

Meglio tenerlo in uno spogliatoio lontano lontano, magari in Nicaragua..
oppure in viaggio negli Stati Uniti..

Pronto per giocare un bel recupero nel secondo tempo..

…." Nel frattempo viene mantenuto da "il fatto quotidiano" e dalla webTV "LOFT" .
LOFT TV .
Ecco il link: https://www.iloft.it/
Ovviamente una web TV " molto vicina" al solito "fatto quotidiano"..
Fatto quotidiano che ne è pure l'editore..

Anche perché pare che la ditta di famiglia abbia qualche problemino.

Di recente stando a un articolo del Giornale, Alessandro Di Battista avrebbe il 30% delle quote della Di.Bi.Tec srl, la ditta di famiglia specializzata in "produzione industriale, lavorazione di manufatti in ceramica e affini, di apparecchi igienico sanitari".

Secondo il quotidiano, la ditta stando a quanto emerso dalla visura camerale, avrebbe "53.270 euro di debiti verso i dipendenti; 151.578 di altri debiti..verso i fornitori e debiti tributari per 60.177 euro

In totale circa 400mila euro.
Roba da poco..

Ed infatti ha appena acceso un'ipoteca da 390mila euro..
Tanto per evitare, in futuro, un'altro caso alla "papà di Di Maio.."

Ma il problema è che ormai la frittura è quasi pronta per essere servita in tavola..

La nuova Europa è alle porte..e le prossime elezioni pure.

Ed ecco che un bel gruppone di parlamentari dei 5 stelle è pronto ad emigrare nel gruppo misto, comodo limbo da dove poter agire in libertà e da dove poter preparare con calma, e con tutti gli opportuni fondi, la campagna elettorale Aprile-Maggio 2019.

Perché una campagna elettorale italiana non costa meno di trecentomila euro..

E lo stipendio da Gennaio a Maggio 2019 ( non decurtato )non basta di certo.

Ma per chi cerca una nuova casa ed una nuova verginità ecco che la previdente Irene Pivetti ha iniziato ad organizzare il suo ostello per una nuova gioventù bruciata..

Si chiama "Italia Madre" .
Per i curiosi:
www.italiamadre.it/ Via del Tritone 169 - Roma.

In linea, per ora, con la destra e con Salvini, ma pronta a galoppare alle Europee.. con qualche cavallo di razza..

Ma case, ostelli, Grand Hotel con SPA, Residence, e B&B pronti ad ospitare il gruppone dei dissidenti e degli espulsi non mancano di certo..

Da Gennaio inizieranno le offerte di comode sistemazioni, suite presidenziali, affitti scontati, consulenze ben retribuite..

Insomma il "gruppone misto" è pronto per il banchetto e per infilare la forchetta nella nuova "frittura Di Maio. "

Per il vino bianco, ben ghiacciato, nessun problema..
Le offerte speciali non mancano..

Signori:
buon appetito, il banchetto ha ora inizio..

Viva il 2019 !
L'anno del fritto misto..

E "scordiamoci u passato".. e pure le scatolette di sardine..le riunioni in streaming e le altre amene futilità elettorali..

( Giorgio Comerio )

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