Nel vuoto lunare di una piazza deserta, in diretta da Strasburgo, va in onda il siparietto demente
dell'accoppiata comica peggio assortita del webbé, Dibba Er C'è (non ci fa) e Giggino ("prima-di-tutto")
'o Sarracino, rigorosamente su facebook (il palcoscenico digitale, prediletto da ogni cretino
in cerca di visibilità), per la serie "i meravigliosi pupazzi animati della Casaleggio Associati":
un incrocio ibrido tra i Muppets ed i Teletubbies, dopo la performance non proprio riuscitissima
sulla neve che sembrava una parodia di Filini e Fantozzi al dopolavoro aziendale.
Vedere Cric&Croc col loro ghigno perenne d'ordinanza, che concionano sulla chiusura del parlamento
europeo a Strasburgo, aveva qualcosa di straniante ancor prima di inquietante:
"Lo chiuderemo... è inutile... è una marchetta francese... non serva a nulla"...
Perché in genere è questo l'effetto che i parlamenti suscitano ad i profeti della "democrazia diretta":
non appena ne vedono uno, il loro primo pensiero è come eliminarli, nella distopia totalitaria
della Piattaforma Rousseau.
Ed uno sarebbe quasi tentato di rievocare l'incendio del Reichstag tedesco nel Febbraio del 1933,
o lo svuotamento di altre aule sorde e grigie.
Poi però guardando meglio i Mimì e Cocò di questa (ennesima) farsa all'italiana, al massimo viene
in mente il duetto di Totò e Peppino in trasferta a Milano:
"Noio, volevam savoir. Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?"
E prontamente suggerire loro la via a suo tempo già indicata da Beppone il Timoniere...
Che a cercarla, la strada la si trova sempre.