E finalmente da buon ultimo arrivò anche Alfonso Bonafede, il ghignante guardasigilli
a cinque patacche, che ora può sfoggiare il suo sgargiante costumino di carnevale ed entrare
a pieno titolo nel club feticista dei travestiti al governo, tra i quali ovviamente a dettare
la moda è sempre LVI, il questurino d'Italia, e già guardiano padano in tenuta verde pisello,
che da quando è ministro della polizia ha completamento rinnovato il proprio guardaroba,
attingendo agli accantonamenti di servizio.
LVI è convinto che faccia tanto "popolo" (o così devono avergli suggerito i suoi spin-doctor), così $
come al contempo esprima vicinanza al "corpo" che vorrebbe rappresentare e che stando
alle evidenze considera cosa sua...
Sempre che il "corpo" in questione (a quanto pare ben felice di essere considerato una sorta di milizia personale
di partito) si identifichi entusiasticamente con quello che, a ben vedere, assomiglia più
che altro ad un imboscato in fureria, o al massimo ricorda i marmittoni alla grandi manovre...
Come quell'altro demente lì alla Difesa, mentre tenta di capire (invano) come si imbraccia un arx 160, e intanto punta
la canna contro la persona a lui più vicina...
Evidentemente, se la mania per le uniformi è il tratto distintivo di ogni fascismo per rivestire
il vuoto di uomini senza vergogna, ogni fascista si sceglie il duce surrogato che meglio lo rappresenta.
Che a cercarla, la strada la si trova sempre.