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ref:topbtw-1527.html/ 25 Gennaio 2019/A


Italia

193mila posti vacanti ma.. 1 su 3 non sarà mai occupato..


Milano

Checché se ne dica ad oggi in Italia ci sono aziende floride e di successo, che stanno ricevendo una pioggia continua di ordini sia dal nostro Paese che dall'estero e che necessitano urgentemente di nuova forza lavoro.

Nonostante questo, quelle stesse imprese talvolta non riescono a lavorare a pieno regime, e si trovano perfino a bloccare gli ordini e a tenere spenta gran parte dei loro impianti e delle strutture produttive.

Questo accade perché tante piccole, medie e grandi aziende non riescono a soddisfare la propria necessità di talenti.

Dice bene infatti il leader degli industriali Vincenzo Boccia quando afferma che
"l'Italia non ha materia prime, ma ha capitale umano, conoscenza e talento, e su questo dobbiamo puntare per costruire il futuro del paese".

Il problema è che spesso - troppo spesso - le conoscenze ci sono, ma non sono quelle giuste.

Tutto questo, in un Paese che esce da una forte crisi economica e che continua ad avere un altissimo tasso di disoccupazione giovanile, sembra davvero paradossale.

Eppure è proprio così.

"Le imprese trainanti la ripresa hanno ricominciato ad assumere, ma incontrano di frequente delle serie difficoltà nell'individuare dei candidati con le skills più adatte"
spiega Carola Adami, founder e CEO della società di head hunting di Milano Adami & Associati, aggiungendo che
"il mismatch tra offerta formativa e domanda delle imprese è un problema che rischia di formare un grave vuoto di competenze".

A fotografare il ritardo accumulato dal nostro Paese nel formare specifici profili professionali ci pensa una recente indagine di Confindustria, presentata in occasione della venticinquesima giornata nazionale Orientagiovani.

Stando a questo studio, nel triennio 2019-2021 saranno quasi 193mila i posti di lavoro vacanti nei settori dell'alimentare, ICT, meccanica, tessile, chimica e legno-arredo.

Il problema, però, è che un terzo di questi lavoratori risulterà introvabile.

È proprio questo il minaccioso 'vuoto di competenze' al quale ha accennato Adami.

La soluzione a questa grave mancanza?

Alla luce di tuto questo diventa fondamentale, per le aziende di qualsiasi dimensione, affidarsi a dei veri specialisti per la ricerca del personale necessario, così da assicurarsi i migliori talenti disponibili sul mercato.

"Appoggiarsi a delle agenzie di selezione del personale esperte significa poter fare affidamento su un attento servizio di HR Investigation, il quale porta all'individuazione del profilo più idoneo in tempi brevi, a tutto vantaggio dell'azienda" sottolinea l'head hunter.

In uno scenario in cui i talenti sembrano latitare, non riuscire a mettere le mani per primi su un candidato particolarmente preparato vuol dire lasciarlo alla concorrenza, e il danno rischia così di essere doppio.

Nella maggior parte dei casi, i profili più difficili da individuare sono ingegneri, periti tecnici e operai specializzati, tanti ruoli non assegnati che rallentano le imprese non per mancanza di ordini, quanto per carenza di capitale umano.

( Redazione Milano )


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