ref:topbtw-1572.html/ 11 Marzo 2019/A
Sui barconi fatti arrivare in Italia dai precedenti governi PD, a decine di migliaia erano nigeriani,
e tra loro migliaia di delinquenti arrivati così in Italia per impiantare potenti organizzazioni dedite
al traffico di droga, allo sfruttamento della prostituzione, al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Il cosiddetto "core business" della mafia nigeriana in Italia resta comunque e sempre quello degli esordi,
ma negli ultimi anni il peso specifico delle bande criminali nigeriane in Italia e' cresciuto esponenzialmente.
Al punto che molti investigatori di polizia e carabinieri la ritengono oggi la mafia nigeriana
l'organizzazione criminale straniera più violenta e pericolosa tra quelle presenti nel nostro Paese,
organizzazioni criminali africane che non si sarebbero mai radicate, se per più di cinque anni consecutivi
le frontiere italiane non fossero rimaste spalancate all'invasione dall'Africa.
Il primo arresto ufficiale di un criminale nigeriano fu nel 1987.
Come ricorda l'ultima Relazione semestrale della Dia,
storicamente la presenza di comunità nigeriane va fatta risalire agli anni '80 nel nord Italia,
in Piemonte (Torino in testa), Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, am si parla di numeri bassi.
E 1987 data il primo arresto di un nigeriano narcotrafficante.
Nei primi anni '90 i gruppi organizzati diventano operativi anche al centro-sud, specialmente
in Campania, nel casertano e sul litorale domizio:
spesso clandestini, i nigeriani sono oggi presenti
"su tutto il territorio nazionale dal nord fino al sud, con una presenza importante anche nelle isole maggiori,
in particolare a Palermo e Cagliari"
si legge nel rapporto.
Sempre più integrate nel tessuto criminale locale, le bande di delinquenti nigeriani si sono specializzate
in vari settori criminali ed hanno assunto "modalita' operative tipicamente mafiose.
Ma c'è una componente in più: nel nostro Paese emergono, per numero dei componenti, le cellule italiane
delle strutture denominate The Black Axe Confraternity e The Supreme Eiye Confraternity,
"ramificate a livello internazionale - spiegano gli analisti della Direzione investigativa antimafia
- e caratterizzate da una forte componente esoterica".
Comune è il ricorso a "riti di iniziazione chiamati JuJu, molto simili al voodoo e
alla macumba, propri della cultura yoruba, che sono immancabilmente presenti in Nigeria,
nella fase del reclutamento soprattutto delle donne:
riti funzionali alla 'fidelizzazione' delle connazionali, che una volta giunte in Italia vengono destinate
alla prostituzione".
E' un inferno che va stroncato.
E l'impegno del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è costante in questa direzione.
Centinaia di arresti di nigeriani, da che è al Viminale, seguiti da centinaia di espulsioni.
( Redazione )