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" E cosi' penso' pure Ponzio Pilato.. ?

E cosi' penso' pure Ponzio Pilato..

Era il 28 Settembre dell'anno 2014 quando si pubblicava il primo articolo sul "not in my name.."

In Algeria, nella regione di Ozou, veniva rapito ed ucciso un turista francese.

28 - Settembre 2014 - - "Not in my name" - E cosi' penso' Ponzio Pilato -

"Not in my Name".
E cosi' penso' Ponzio Pilato.

Bella la frase delle manifestazioni..
Ma cosa significa poi "not in my name ?" Ovvero "no" nel nome di chi poi ?
Di chi poi non sgozza quelli che non la pensano come te, di quelli che per caso passano dalle tue parti e che vengono rapiti e sgozzati, quelli che per sventura loro entrano in un negozio dove qualcuno vuole convertirti al suo islam con il coltellaccio piantato nella gola ?

E il nome quale è poi, il tuo ?
Quello dei tuoi genitori, quello dei tuoi amici che poi, alla fin fine, non sai mai bene cosa caspita fanno ?

Quello dei tuoi fratelli, delle tue sorelle?
Non sarebbe meglio la frase " not in the name of God" , ovvero " No nel nome di Dio" ?
E visto che lo ha già detto il Papa Francesco, tanto per attualizzare meglio in concetto, magari sarebbe più realistica la dizione " not in the name of Allah".

Già, visto che ormai il rito dello sgozzamento non lo usano più tanto fare i cattolici quanto ben altri. Ma, alla fin fine, "not in my name" non è veramente il sottile pensiero di Ponzio Pilato?


Charlie Hebdo - Gennaio 2015 - "Ancora per quante altre volte ?"

In Francia ci sono quasi sei milioni di mussulmani ed un paio di milioni di algerini.
E di questi per lo meno un trecentomila della regione di Tizi Ouzou.
E si conoscono tutti, perché si sposano fra famiglie della stessa regione, perché sono uniti da solidi legami di sangue, da lontane parentele, da battaglie combattute assieme per la liberazione dalla Francia.

E nelle varie cittadine di Azazga, Bouzguen, Akbou, Tizi Ouzou e dintorni tutti si conoscono, da sempre, tutti conoscono e pietre, ed alberi, e sentieri, e pascoli, da intere generazioni.
Tutti sanno i nomi ed i cognomi degli assassini.
E se non li sanno li possono sapere.

E nelle moschee di Londra, di Parigi , di Madrid , di Roma e di tutti i villaggi europei tutti sanno chi parte per la guerra santa e chi tornerà, il mese prossimo, dalla guerra santa.

E se non lo sanno lo possono sapere, secondo il principio del " e non poteva non sapere", un principio così in uso nelle aule dei tribunali Italiani.


Settembre 2014 - "La decapitazione di Hervé Pierre Gourdel" - 55 anni.
Dal video ISIS " Messaggio di sangue al Governo Francese "

Ed allora non sarebbe ora di far saltare fuori i nomi, di farli conoscere, di ripulire il popolo del "not in my name" da tutti quelli che invece innalzano le bandiere " yes, in the name of Allah" .

Perché è pure ora che la si smetta di lavarsi le mani, perché tanto:
"non è nel mio nome" non è più un gran buon sapone.
Perché se forse è vero che non è nel tuo di nome, stai certo che lo è di qualche altro che tu ben conosci.
E tu lo sai.
Ecco, cosi' scrivevo nell'ormai lontano mese di Settembre dell'anno 2014.


21 Novembre 2105, quattordici mesi dopo quel mese di Settembre dell'anno 2014, ecco la medesima manifestazione, la medesima manfrina.
L'Islam vero é quello che non uccide..
Il Corano ci insegna che chi uccide un uomo, uccide l'intera umanità
Ma forse vi é una qualche incongruenzina..

Non interpreti esattamente il Corano, magari perché pubblichi, sul tuo Blog, sulla tua pagina web, un tuo pensierino leggeremente difforme dal pensiero ufficiale ?
Pena di morte assicurata per blasfemia.
E se non ti tagliano la testolina, in ogni caso una qualche frustatina te la meriti..

Tendenze sessuali "diverse" ? Nessun problema.
In prigione i "servizi" molto sociali te la fanno modificare..
Ma non ti impiccano..

Vorresti cambiare religione ? Pena di morte assicurata per apostasia..
In ogni caso, se solo ci pensi ad alta voce, il rischio della galera ti é vicino..

Commetti qualche peccatuccio ? Sei una donna forse infedele al marito ?
Non sei più gradita nel suo piccolo harem ?
Niente di peggio.
Pena di morte per lapidazione.
Ma se potresti anche cavartela con un bel numero di frustate, o di legnate.
Dipende dalle consuetudini locali.

Scrivi qualche commento di troppo sul Corano oppure sulla vita di Maometto, magari sulla tua paginetta di facebook ?
Pena , con morte lenta, per fustigaione rituale del venerdi'..
In Arabia Saudita ci sono dei veri specialisti della frustata islamica.

Commetti qualche peccatuccio veniale, bevi vino ? Un grappino? Ti fai uno spinello ?
Nel mese del Ramadan non ti comporti da bravo bambino?
Rischi di brutto, magari pure una bella pena di morte con lenta impiccagione sul gancio di una gru..
In Iran sono specialisti dell'aggancio..con sollevamento e penzolamento lento.

Scrivi qualche libretto magari leggermente "satanico ?"
Niente di male.
Con una bella Fatwa sei bello che condannato a morte con il plauso del tribunale..
E, se sei bravo, con pure una bella taglia sulla testa.

Ed ora, "dulcis in fundo", arriva il bello..
Il Corano comunque predica la "guerra Santa" per portare in tutto il mondo la religione islamica.
La guerra Santa non é fatta solo con la cultura, con la predicazione, con le buone maniere politicamente corrette, con la tolleranza e con la disponibilità al cambiamento.
La guerra Santa é fatta con le scimitarre, con i mitra, con le bombe a mano e con tutti gli accessori possibili.
Ed il combattente che muore per realizzare questa missione é un "martire di Allah".
Per il martire vi é il paradiso, per le sue vittime, i Cani Infedeli, la crocefissione, la decapitazione, la tortura, e quanto di meglio la fantasia malata dei sadici carnefici islamici é in grado di realizzare.
L'ultimo divertimento: l'incollonnamento stile Palmira.. ( appendere l'infedele ad una colonna d'epoca romana é molo chic e fa trendy. )

Ed allora forse il "not in my name", ad alcuni sprovveduti, potrebbe suonare come un gridolino stonato.

Ora, con una intera Francia in guerra, con un'Europa ed una Russia decise a far rispettare le loro Leggi e le loro Costituzioni laiche, forse anche i Governi opportunisti ed affaristi dovranno anteporre l'Etica all'Euro.

E chissà che, ancora una volta, siano gli scarponi della legione Straniera, i primi a calcare la sabbia della Siria.
Visto che Americani e Russi hanno i calli ai piedi e le unghie incarnate, e gli scarponcini poi fanno male sulla sabbia calda.
Dopotutto, per la Legione Straniera, ancora una volta, sarebbe una bella lezione da impartire a tanti "blasonati colleghi" stranieri.


NOTA sulla Fatwa.
Con il termine fatwa si intende la risposta data da un giudice musulmano di nomina governativa da un faqih (esperto di legge coranica),
quando questi sia interpellato per conoscere quale sia l'orientamento sciaraitico prevalente riguardo ad una certa fattispecie giuridica.

In caso di risposta che affermi la liceità di un comportamento, il faqih viene detto mufti.

Il quesito deve essere sottoposto in forma anonima e in lingua originale al Mufti, che indicherà l'astratto modo di procedere.

L'obbligatorietà dell'applicazione del disposto della fatwa si verifica quando il Mufti appartenga alla stessa scuola giuridica (madhhab).

In caso contrario la fatwa sarà un semplice parere, non cogente per il giudice che ha avanzato il suo interrogativo al Mufti.

I tribunali sciaraitici – oggi operanti solo in sporadici casi, lì dove siano state reintrodotte in tutto in parte le norme sciaraitiche – agiscono basandosi esclusivamente su quanto riportato dalle fonti della Shari'a (ossia Corano e Sunna).
Essendo la fatwa un'opinione personale, per quanto autorevole, essa non obbliga il giudice ad applicare quanto suggerito dall'esperto se il suo madhhab non sia esattamente quello del richiedente.
Quindi una fatwa non ha necessariamente alcuna diretta esecutività.

Oltre alla mancanza di esecutorietà della fatwa, va comunque ricordato che, essendo una sorta di parere pro veritate,
può frequentemente avvenire che siano emesse fatawa tra loro del tutto discordanti.

Il fatto non crea scandalo alcuno nella cultura giuridica islamica, dal momento che un hadith attribuito a Maometto asserisce che «la disparità di giudizi (ikhtilaf) è una benedizione per la Umma islamica».

Nella concezione popolare moderna, il termine fatwa è spesso interpretato come sentenza di condanna a morte di una persona da parte della comunità islamica.

Sebbene questo sia uno dei possibili significati, non è però uno dei più comuni, e molti musulmani si ritengono irritati da un simile indebito accostamento tra fatwa e "pena capitale" da parte degli occidentali.

La fatwa può infatti riguardare pressoché qualunque aspetto della vita individuale, delle norme sociali e religiose, della guerra e della politica del mondo islamico.

Nei 1.400 anni di storia musulmana, milioni di fatawa sono state emesse su innumerevoli situazioni quotidiane, come il matrimonio, gli affari economici e le questioni private.

Tuttavia, un assai limitato numero di esse riguarda argomenti ben più controversi, come il jihad e i dhimmi, e sebbene siano emanate perlopiù da improvvisati e irrituali "dotti" fondamentalisti, tendono a ricevere molta più attenzione da parte dei mezzi di comunicazione non islamici, a causa dei loro importanti riflessi politici.

( Giorgio Comerio )


"Legionario"

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