Se una notizia del genere avesse riguardato una banca italiana, dalla Bce sarebbe arrivato un allarme rosso
con commissariamento dell'istituto di credito,
ma trattandosi di una banca tedesca, la Bce ha taciuto.
La notizia?
Eccola.
Deutsche Bank si appresta a creare una gigantesca "bad Bank", tramite la quale smaltire contratti
derivati per decine di miliardi di euro, nell'ambito di un riassetto delle sue attività che comporterà
una pesante riduzione della divisione trading extra europea.
L'importo complessivo arriva a 50 miliardi, sufficienti a far crollare qualsiasi banca al mondo.
La notizia è riportata dal Financial Times, citando fonti anonime informate del piano di "rilancio" - che in realtà
è un disperato tentativo di salvataggio - elaborato dall'amministratore delegato, Christian Sewing.
"L'obiettivo è recuperare redditività e riportarsi in linea con giganti globali analoghi,
laddove le attività nel mirino del riassetto stentano a fornire i risultati dovuti" dice il vertice di
Deutsche Bank, cercando di camuffare il disastro dei conti dell'istituto di credito, le cui azioni - infatti -
sono crollate da 100 euro di 10 anni fa a 6,1 euro di oggi, con una perdita secca del 94% del valore.
Secondo il quotidiano, le attività di trading su azionario e reddito fisso al di fuori dell'Europa
continentale verranno "drasticamente ridotte o direttamente chiuse".
Quanto alla band Bank, servirà a dismettere asset, prevalentemente derivati di lungo termine,
per un ammontare che potrà raggiungere i 50 miliardi di euro, al netto dei rischi, scrive il Financial Times.
Sì, perchè 50 miliardi di euro è solo una frazione, rispetto il rischio complessivo di questa marea
di derivati che potrebbero non solo portare al fallimento Deutsche Bank, ma devastare la finanza
e l'economia di tutta la zona euro.
Il pacchetto di misure dovrebbe essere annunciato dal top manager alla presentazione dei risultati del
primo semestre, attorno a fine luglio.
Ad ogni modo secondo il Ft l'ammontare definitivo delle cessioni non è stato ancora deciso e
continua ad oscillare tra almeno 30 miliardi e fino a 50 miliardi.
Al valore più elevato si tratterebbe dell'equivalente del 14 per cento del Bilancio di Deutsche Bank.
E nel frattanto, Deutsche bank ha completato la vendita della sua divisione Private & Commercial Business
in Portogallo ad ABANCA Corporacion Bancaria, che aveva annunciato alla fine di marzo.
Clienti, asset e 300 dipendenti sono stati trasferiti ad ABANCA.
Il prezzo della transazione non è stato reso noto.
"Si tratta - si legge in una nota della banca tedesca - di un ulteriore passo di Deutsche bank verso
la riduzione della complessità, dei costi e dei numero dei dipendenti a tempo indeterminato".
Fitch ha tagliato - inoltre - il rating di Deutsche Bank a 'BBB' con outlook 'in evoluzione'.
Lo afferma la stessa Fitch in una nota, sottolienando che il rating potrebbe beneficiare nel tempo da misure
per il rafforzamento del modello di business della banca.
Dall'altra parte, il non affrontare le debolezze dell'istituto potrebbe mettere sotto ulteriore pressione
il rating.
"Il downgrade riflette le difficoltà di Deutsche Bank e i limitati progressi nel migliorare la redditività
e stabilizzare il modello di business" mette in evidenza Fitch.
Il piano di salvataggio di Deutsche bank con la creazione di una sia "bad bank" interna
sarà annunciato a fine luglio, assieme alla presentazione dei conti del primo semestre, che già ora
appaiono - secondo l'opinione concorde degli analisti - deteriorati.
( Redazione )