LIBIA -
L'ammiraglio Abdalla Tumia, capo della Guardia Costiera di Tripoli, che con le motovedette
donate dal governo italiano pattuglia le coste libiche, in un'intervista al Messaggero chiarisce e difende
il lavoro dei suoi uomini.
''Tra le priorità del nostro Paese e della Marina militare c'è quella di salvare gli immigrati in difficoltà in mare
e fornire loro l'aiuto necessario dopo le operazioni di salvataggio per la consegna in uno dei centri di
accoglienza sotto la direzione degli organismi internazionali'',
spiega Tumia, specificando che
''non abbiamo maggiori o minori difficoltà a causa della guerra, i dati dei migranti che arrivano in Italia
sono eloquenti e rispetto agli anni scorsi non si puo' non riconoscere il lavoro che stiamo svolgendo''.
Per l'aumento delle partenze, pero', ''anche la presenza delle navi delle ONG è un fattore.
Attraverso la mia esperienza, la ragione principale dell'aumento dei flussi migratori ha una forte relazione
con l'attività delle ONG e sicuramente non l'eventuale apertura dei centri per migranti''
fa notare l'ammiraglio aggiungendo:
''Lo abbiamo visto quando le ONG si avvicinavano alla Libia a sole 15 miglia,
questo incoraggiava i migranti a partire e i trafficanti a mettere i barconi in mare''.
( Redazione )
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