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ref:topbtw-1720.html/ 7 Agosto 2019/A



Ospitalità

L'ospite..
dopo tre giorni..
è come il pesce: puzza..


Come dicevano i nostri nonni:
" L'ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza.."

Chi viene a casa nostra, ospitato da noi, deve comportarsi benissimo, meglio di un qualsiasi italiano..

Appunto perché è un ospite curato, e pure mantenuto solo da noi.

Nessuno lo ha costretto a venire in Italia, nessuno lo ha deportato in Italia.

Scappano dalla guerra ?

Ma quale mai ?

La più vicina è in Libia e nessun libico bussa alle nostre porte.

Salvato da un naufragio?
ma dal naufragio di quale "vera nave" e non di un gommone artatamente sovraccaricato ?

Arrivato da solo, da lontano..?
Senza bussola, carta geografica, un'idea di com'é la nazione di destinazione ?

Ma allora perché non tornarsene subito a casa a ribbracciare genitori, mogli, figli, e parenti tutti ?

Ed allora parliamoco chiaro, una volta per tutte..

Sono loro, gli ospiti, che si devono adattare ai nostri costumi, alle nostre esigenze, e seguire le nostre Leggi.

Non siamo noi che dobbiamo adattarci ai loro usi, ai loro costumi, alle loro esigenze.

Se l'Italia non piace possono andare altrove.

Non possono e non devono prevaricarci, convincerci a cambiare abitudini ed usi..

Il fatto di essere uno straniero non è una attenuante, non è una scusante per commettere reati e scelleratezze, per vendere droga e per violentare.

Reati che, nel loro paese d'origine, sono spesso pure puniti con la pena di morte.

Qui, giudici "comprensivi" interpretano la Legge a loro favore.

E quindi, se non lavorano onestamente , non producono, non pagano le nostre imposte, se ne devono andare.

Dove vogliono, ma rapidamente.

Perché non possiamo mantenerli a sbafo..

Altrimenti, come si sussurra nei bar, anche l'Italia avrà bisogno di una bella T.AC.

Che non è una Tomografia Assiale Computerizzata ma un semplice controllo di routine delle forze dell'ordine, dal nome , del tutto indicativo, di: Tutti A Casa.

Ricordo un articolo del lontano 17 Novembre 2015.. Il diritto di arrivare, il diritto di partire..
Ecco il link:
http://www.topbtw.com/topbtw-322.html

Gli immigranti e non gli Italiani, si devono adattare.

Prendere o lasciare.

Siamo stanchi che l'Italia debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui oppure la loro cultura.

La nostra Civiltà si é sviluppata attraverso oltre venti secoli di lotte, vittorie, conquiste realizzate da milioni di uomini e donne che hanno cercato la Libertà.

La nostra lingua ufficiale é l'Italiano, non lo spagnolo, l'inglese, l'arabo, il cinese, il giapponese oppure qualsiasi altra lingua.

Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra comunità, imparate la lingua Italiana.

La maggior parte degli Italiani crede in Dio.

Non si tratta di un obbligo del cristianesimo, d'influenza della destra oppure di pressione politica, ma é un fatto perché uomini e donne Italiani hanno fondato questa Nazione su dei principi cristiani.

Se Dio vi offende vi suggeriamo allora di prendere in considerazione un'altra parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte della nostra cultura.

Noi accettiamo le vostre credenze senza fare domande.

Tutto ciò che vi domandiamo é di accettare le nostre e di vivere in armonia pacificamente con noi.

Questo é il nostro Paese, la nostra Terra ed il nostro stile di Vita.

E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo.

Ma se voi non fate altro che lamentarvi, dileggiare la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane, oppure il nostro stile di vita, allora vi incoraggio ad approfittare di un'altra grande libertà Italiana.

Il Diritto di partire.

Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di stare qui.

Allora rispettate il Paese che vi ha accettato.

( Questo testo basato su un discorso del Presidente Australiano John Howard. )

( Redazione - Milano )


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