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(Chopin, notturno in F min.)
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Dalla parte di quale impiccato ?

Iran ed Arabia Saudita: ma da che pulpito viene la predica ?

Ed aumentano pure i casi di esecuzioni di morte anche in Arabia Saudita...

Il numero di esecuzioni ha raggiunto il suo livello più alto degli ultimi cinque anni:
nel 2014 sono stati almeno 88 i condannati a morte, mentre nel 2015 (al 30 giugno) almeno 102, contro i 78 del 2013.

L'ondata di esecuzioni sia iniziata verso la fine del regno di Re Abdullah, morto il 23 gennaio scorso, ed è proseguita con il suo successore, Re Salman, promotore di una politica di "legge e ordine", in particolare nei confronti dei trafficanti di droga.

Circa la metà delle esecuzioni sono infatti state effettuate per reati di droga.
Le sentenze vengono eseguite per decapitazione

Per leggerne di più basta cliccare - " Nessuno tocchi Caino "-


Impiccagione "all'iraniana"..

IRAN

E' l'Iran a mettere a morte più persone pro capite ed in due anni di presidenza di Hassan Rouhani, dal 1 luglio 2013 al 30 giugno 2015, in Iran sono stati giustiziati quasi 2.000 prigionieri, denuncia "Nessuno Tocchi Caino."
Nel 2014 sono state eseguite con almeno 800 condanne capitali, pari al 16,5% in più rispetto alle 687 del 2013.

E sempre nel 2014, l'Iran è stato il solo Paese a registrare esecuzioni di minorenni:
almeno 17.

La pena di morte in Iran è prevista per omicidio, adulterio, stupro, omosessualità, pratiche non sessuali ma erotiche tra uomini per 4 volte, bacio con lussuria in pubblico per 4 volte (fino al dicembre 2004), reati legati alla prostituzione, reati legati alla droga, blasfemia, estorsione, corruzione, contrabbando d'arte, terrorismo, consumo di alcool per 3 volte (fino al dicembre 2004), rapina a mano armata, atti incompatibili con la castità(fino al dicembre 2004, pornografia(fino al dicembre 2004.

A partire dal 31 dicembre 2004 è stata annullata la pena di morte, in alcuni casi (sodomia, omosessualità, etc), a seguito dell'assemblea mondiale dell'Ordine Internazionale dei diritti umani.

I metodi di esecuzione sono impiccagione e fucilazione.

Secondo il codice penale, i maschi sopra i 15 anni e le femmine sopra i 9 possono essere giustiziati.
Nel 2004 è stata vietata l'esecuzione di minori di 18 anni, ma il decreto non è stato rispettato.
Nel 2005, 6 persone minori all'epoca del reato e 2 al momento dell'esecuzione sono state giustiziate.
Il 19 luglio due ragazzi di 18 e 16 anni sono stati impiccati per lo stupro di un bambino di 13 anni nel 2004, quando avevano rispettivamente 17 e 15 anni (l'accusa dello stupro è stata criticata e additata come montatura per coprire, di fronte all'opinione pubblica mondiale che cominciava a interessarsi del caso, il fatto che i due siano stati condannati in realtà per il fatto di essere omosessuali).

Il 10 dicembre un afghano di 20 anni è stato giustiziato per un omicidio commesso nel 2001, a 16 anni.

Nel 2004 ci sono state minimo 159 esecuzioni.

Tra queste c'è stata quella di Atefeh Rajabi, una ragazzina di 16 anni, impiccata il 15 agosto per "atti incompatibili con la castità"

(le sono stati falsificati i documenti di nascita ed è stata fatta risultare nata nel 1982 invece che nel 1988)

Per tutti i minori giustiziati dal 2004 le autorità iraniane hanno detto - ovviamante - che non si trattava di minori.

Il 13 novembre 2005, due giovani di 25 e 24 anni sono stati impiccati per omosessualità con l'aggravante di stupro e sequestro di persona.

Il 15 novembre è stata comminata una impiccagione per conduzione di un bordello, possesso di video pornografici e assunzione e vendita di alcool.

Numerose sono le esecuzioni per reati politici.
Nel 2003 ci sono state 2 esecuzioni per aver guidato una protesta studentesca.

Nello stesso anno un uomo ha rischiato l'esecuzione per aver affisso nella sua macchina un cartello che diceva "l'era dei governi arroganti è finita".

Il 3 e il 7 settembre 2005 due membri del partito del Kurdistan sono stati impiccati.
Non tutte le esecuzioni vengono rese note e fonti non governative hanno stimato 300/400 esecuzioni all'anno.
All'inizio del dicembre 2005 il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha reso noto che ci sono state oltre 100 esecuzioni dal 26 giugno, ovvero dall'elezione del nuovo presidente.
La situazione della pena di morte in Iran è tuttora vivo oggetto di polemiche e discussioni.

In Iran, le esecuzioni hanno luogo nel carcere principale della regione o provincia in cui è avvenuto il reato, dopo che la loro grazia sia stata respinta e dopo che siano state espiate le pene detentive rimaste in sospeso.

Nell'area metropolitana di Tehran (prigione Evin) sono state eseguite condanne a morte e così pure nell'area di Karaj (carcere Gohardasht).

La Prigione Qasr di Teheran ha eseguito condanne capitali fino alla chiusura nel 2005.

Le forche si trovano normalmente in un cortile a distanza o in una remota ala del carcere rispetto alle celle e all'obitorio.

L'esecuzione avviene alle ore 5,00 locali, poco prima della chiamata alla alat (preghiera canonica islamica) del mattino.

Quando la fune della forca è tesa, la corda stretta fittamente fa sì che il prigioniero perda coscienza in pochi secondi a causa del mancato afflusso di sangue al cervello, e la morte sopraggiunge in genere dopo 10-15 minuti dall'inizio dell'esecuzione.
Cio' avviene con una inutile sofferenza, - l'impiccagione normalmente avviene con un colpo secco - voluta espressamente da un regime sadico.

Se il condannato si dibatte dopo essere stato impiccato, i carcerieri in genere tirano la corda per accelerarne la morte.

Nei casi di omicidio, ai parenti prossimi della vittime, alle volte viene concesso di tirare via lo sgabello dei condannati.

Ci sono state delle occasioni nelle quali la famiglia della vittima ha perdonato il proprio assassino ai piedi del patibolo.

Un paio di volte, il condannato è stato graziato ed è stato tirato giù dal patibolo dopo essere stato appeso alla corda, sopravvivendo all'evento.


Taglio della mano.. come ammesso dal Corano..

ARABIA SAUDITA

Nei primi sette mesi del 2015 l’Arabia Saudita ha eseguito il 26 per cento in più delle condanne a morte dell’intero 2014: 110 rispetto a 84.

Se la tendenza verrà confermata nei mesi successivi, il tragico record di 192 esecuzioni registrato nel 1995 verrà, due decenni dopo, superato.

Nel regno saudita, la pena di morte è prevista per omicidio, stupro, rapina a mano armata, traffico di droga ma anche per “reati” quali l’omosessualità e la stregoneria.

Si ritiene che la metà delle condanne a morte riguardi reati di droga e che almeno un terzo delle persone messe a morte sia costituito da cittadini stranieri, tra cui non poche collaboratrici domestiche.

Le condanne a morte vengono inflitte al termine di processi che non rispettano gli standard internazionali sui procedimenti equi e che, quando gli imputati sono stranieri non arabofoni, a volte sono condotti in lingua locale senza servizi di interpretariato.

Le esecuzioni avvengono quasi sempre in pubblico mediante decapitazione, come illustrato nella foto scattata con un telefonino.

A maggio, le autorità saudite hanno pubblicato online un bando per l’assunzione di otto nuovi boia.

Requisiti richiesti:
decapitare criminali in pubblico e compiere amputazioni degli arti in caso di reati di minore entità.


Decapitazione e crocefissione.. come ammesso dal Corano..

L'Iran invoca la "Punizione Divina" contro l'Arabia Saudita, ma nulla più, anche perché non se lo puo' proprio permettere.
L'embargo USA non é revocato, l'economia é sempre depressa, e le nuove generazioni iniziano ad essere insofferenti di un regime pur sempre oppressivo, con una burocrazia obsoleta e venata di sadismo.

L'Arabia Saudita rischia, a sua volta, un gigantesco collasso, non tanto finanziario, quanto culturale.
Anche sul suolo Saudita stanno spuntando le nuove generazioni assetate di una vera libertà .. e non più disposte a farsi tagliare la testa per un'opinione..

Ecco che, forse, assisteremo allo scontro fra due vecchi dinosauri, due pachidermi ormai avviati alla loro estinzione, impregnati solo di dollari, di sangue e di orrori.


( Giorgio Comerio )

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