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Il Racconto della Domenica - 17 Gennaio 2016 -
"Il RISOLUTORE"

Cap. 3 " Dopo le Vacanze "

Era una notte buia e tempestosa quando il Risolutore rientrò al castello dopo le meritate vacanze.

Per motivi imponderabili ogni volta che il Risolutore rientrava a casa era sempre una notte buia e tempestosa.
Anche in piena estate.
Glù glù glù, fece il Segretario di Stato di una grande nazione, il cui Presidente era uno dei pochi amici del Risolutore.

Aspettava di essere ricevuto ed aveva pensato di fare un tuffo in piscina.
Nessuno gli aveva detto della presenza degli squali e degli alligatori sconsigliandolo dal farlo.

Ma il Segretario era un uomo fortunato.
Proprio nel momento in cui lo squalo Pasquale stava preparandosi a consumare uno spuntino extra il Risolutore, improvvisamente comparso, diede un ordine secco.
Lo squalo si ritirò immediatamente con la coda tra le pinne.

Ma quale urgente motivo aveva portato il Segretario al castello ?
Lo scopriremo tra poco.

Solo tre persone in tutto il pianeta conoscevano il numero del cellulare satellitare del Risolutore:
di due non è possibile rivelare il nome, l'altro era il Presidente di una grande nazione.

Probabilmente per lo stesso motivo per il quale il Risolutore, unico al mondo, amava la musica degli Intillimani il Presidente, il cui solo nome provocava in tutti profonde crisi mistiche unite a violenti attacchi di diarrea, era considerato tra i suoi migliori amici.

Il Presidente aveva un problema apparentemente irrisolvibile.

Naturalmente non sveleremo mai di quale nazione e di quale Presidente si tratta, ma sveleremo, perchè dobbiamo, la natura del problema:
il Presidente, seguendo la tradizione dei suoi illustri predecessori, non poteva, proprio non poteva, fare a meno di avere giornalmente rapporti di natura sessuale con le varie attricette e stagiste di turno che i servizi segreti, invece di occuparsi di cose più importanti, erano costretti a procurargli.

Il Presidente occupava così la maggior parte del tempo, la babbiona della first lady non sapeva o faceva finta di non sapere.

I vari problemi che assillavano il mondo, compresa la guerra fredda, erano considerati assolutamente di secondo piano.

Con l'avanzare dell'età però l'organo preposto a quelle funzioni cominciò a fare cilecca sempre più spesso.

Il Presidente non poteva certo permettersi figuracce di quel tipo, delle altre che giornalmente collezionava e che gettavano nello sconforto i suoi collaboratori, inorriditi dal pensiero che un personaggio simile detenesse la chiave dei codici di lancio dei missili atomici intercontinentali, non si curava minimamente.

Fu così che il Presidente cominciò, all'insaputa del proprio staff di medici, a fare un uso smodato di viagra.

La nota medicina deve essere assunta in dosi limitate e sporadicamente, gli effetti collaterali sono invero devastanti, rischiano di ridurre di oltre l'ottantapercento il quoziente intellettivo dell'assuntore abituale.

Constatato che il Q.I. del Presidente si stava ulteriormente assottigliando facendogli tra l'altro proporre al Congresso di dichiarare guerra alla Cina ed al Giappone insieme, i medici cominciarono a preoccuparsi seriamente.

Fu così che scoprirono dell'uso abnorme che faceva del viagra.

Che gli imposero di cessare immediatamente.
La guerra alla Cina ed al Giappone fu evitata, ma non potè essere evitato il profondo stato di prostrazione in cui era caduto.

Il mandato del Presidente scadeva tra due anni e non c'era modo di esonerarlo, bisognava correre ai ripari.

Furono consultati i migliori specialisti del mondo senza risultati apprezzabili.

Il Presidente ebbe una delle sue crisi isteriche e ordinò di bombardare la Croce Rossa, per fortuna fu fermato in tempo.

Restava una soluzione:
il ricorso al Risolutore.

Soluzione difficile in quanto il medesimo interveniva solo in problemi riguardanti i Governi degli Stati e non in problemi di natura privata.
Mai.

Il Presidente chiamò il Risolutore sulla linea riservata e in nome della vecchia amicizia gli chiese di interessarsi del suo problema.

Avrebbe mandato il Segretario di Stato personalmente.

Il Risolutore ascoltò con attenzione la natura del problema, all'inizio sembrò nicchiare, ma l'offerta economica fu inimmaginabile:
naturalmente a spese dei contribuenti.
Accettò.

Il Risolutore onorava sempre i suoi impegni.
Avrebbe risolto anche questo delicato problema.

Si ricordò di un amico, un genio della fisica, della meccanica, della biologia, insomma di tutto.

Questi anni prima aveva fondato la Spectre con l'idea di impadronirsi del mondo sotto la minaccia dell'uso di un ordigno di distruzione di massa da lui stesso inventato.

Fortunatamente però nello stesso periodo il nome Spectre fu utilizzato per un film di James Bond, la minaccia subì un forte ridimensionamento e non fu presa sul serio, Il Dr. Spencer Lee Chang, così si chiamava, fu catturato e rinchiuso in manicomio e di lui si persero le tracce.

Ma non per il Risolutore, Spencer Lee era pur sempre un grande scienziato.
Viveva in uno sperduto paese del Tibet ed allevava uccellini.
Il Risolutore gli presentò il quesito - due menti di quella portata insieme avrebbero risolto qualunque problema.
Quello fu un giochetto.
Fu innestata nell'impronunciabile organo del Presidente ( il delicato intervento fu eseguito in una clinica segreta dal medico personale del Dalai Lama ), un'asta retrattile al titanio collegata direttamente all'ipotalamo, sede naturale di tutti i desideri più nascosti, attraverso le terminazioni neuronali.

Se il Presidente ad esempio pensava a Monica Bellucci, l'asta riceveva immediatamente l'impulso e l'organo assumeva la posizione di allerta uno.
(terminologia militare cara al presidente ).

Sfortunatamente però come quasi tutte le cose la protesi aveva un effetto collaterale che non era stato previsto:
quando il Presidente stava orinando, se per caso gli capitava di pensare a, che so, Paris Hilton, l'organo assumeva contestualmente la posizione di allerta ed il Presidente si orinava regolarmente in faccia.

La situazione, specialmente in occasione di cene di gala, non era sostenibile.

Il Risolutore consigliò al Presidente, quando doveva assolvere i suoi bisogni corporali e prima di entrare in bagno di pensare e ripetere a voce alta il nome dei sette nani.

Ci fu qualche malinteso, come era prevedibile, ad esempio una sera, in occasione di un congresso, il Presidente andò in bagno contemporaneamente a Putin e cominciò a recitare il nome dei sette nani : Eolo, Mammolo, Brontolo etc.

Quella volta un Putin allibito passò una notte insonne e convocò per l'indomani il Consiglio di guerra.
Fortunatamente fu spiegato tutto, con le dovute cautele, ed il caso rientrò.

Anche se da quel momento i rapporti tra le due Nazioni si fecero più tesi.
Bene o male anche questo problema era stato risolto.

Il Risolutore incassò il saldo della somma faraonica pattuita, con una parte comprò, si dice, tutta le collezioni dei quadri di Tiziano possedute da privati e in attesa di nuovi contratti si concesse un meritato riposo.


( Eugenio Ardito )

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