ref:topbtw-1862.html/ 23 Dicembre 2019/A
Milano
Ai "nostalgici di Stalin"ricordiamo..una notte molto particolare - 31 Ottobre 1961.
La fine della fine..e per una volta per tutte..e per sempre.
Dopo la morte di Stalin nel 1953 e l'ascesa al potere di Nikita Khrushchev, i sovietici volevano prendere
le distanze dal triste, totalitario passato.
Al XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel 1956, Khrushchev pronunciò il famoso
discorso che denunciava le atrocità commesse da Stalin, il suo culto della personalità e la sua dittatura.
Cominciò la destalinizzazione.
La demolizione dei monumenti di Stalin iniziò in tutta l'Urss, ma con una certa lentezza, per non rischiare
di fomentare le reazioni dei nostalgici.
Divenne però chiaro che Stalin sarebbe dovuto essere portato fuori dal Mausoleo, perché aveva tradito le idee di Lenin.
La decisione finale fu presa al XXII Congresso del Partito Comunista.
Fu fatto in modo che sembrasse una richiesta dei lavoratori di Leningrado, e fu espressa da Ivan Spiridonov,
un funzionario del Partito, il 30 ottobre 1961.
L'assurdità che circondava i due cadaveri si stava acuendo.
L'ottantenne Dora Lazurkina, famosa discepola di Lenin e bolscevica della prima ora, disse persino che il giorno prima
si era "consigliata" con la salma di Lenin.
"Lo vedevo davanti a me come se fosse vivo, e mi ha detto:
'Mi sento a disagio a stare accanto a Stalin, che ha creato così tanti problemi al Partito'".
La decisione doveva essere attuata immediatamente:
le autorità temevano che chi ancora sosteneva Stalin potesse intervenire, o addirittura ribellarsi.
Così, il 31 ottobre 1961, sotto la copertura della notte, il corpo di Stalin fu prima portato in un laboratorio
situato sotto il Mausoleo e poi fuori dall'edificio, per essere sepolto vicino alle mura del Cremlino.
La fine della fine..e per una volta, per sempre..
Alla morte di Stalin vi erano 15 milioni di proletari imprigionati nei gulag.
Il sanguinario dittatore ha fatto condannare a morte , con processi sommari e senza motivo, 110 milioni di persone.
Che sia maledetto per sempre, e la sua memoria ricordata per le terribili sofferenze e per il sangue fatto
versare solo per appagare il suo delirio di potenza ed il suo smisurato culto di una malata personalità.
Da leggere e rileggere: Arcipelago Gulag .
Il saggio di inchiesta narrativa, edito in tre volumi, scritto tra
il 1958 e il 1968 da Aleksandr Solženicyn sul sistema dei campi di lavoro forzato nell'URSS.
Durante il regime comunista, l'utilizzo sistematico della giustizia politica disseminò l'Unione Sovietica
di campi di concentramento.
Ricordiamo solo alcuni nomi, fra le centinaia di località che ora ben conosciamo, anche se poi,
inutilmente, il regime comunista ha cerato di farle sparire..
I morti di SOLOVKI - KOLYMA - VORKUTA.. non si cancellano dalle carte geografiche !
Ed ancora, nel futuro anno 2020, terrificanti GULAG sono attivi ed accuratamenti ignorati in Cina, Cuba, etc.
( Redazione )