ref:topbtw-1878.html/ 4 Gennaio 2020/A
Londra
Il dodici dicembre 2019 - archiviato molto in fretta dalla solita stampa serva ue italiana
- sarà festeggiato negli anni a venire come il giorno del trionfo della democrazia sulle elites mondialiste
che considerano la volontà popolare come un fastidio da cancellare sotto il tacco della propria arroganza.
Il popolo inglese, dando una schiacciante maggioranza ai conservatori, ma soprattutto al loro leader Boris Johnson,
ha ribadito in modo definitivo la sua volontà di sganciarsi dalla cortina di ferro della ue e del suo progetto
egemonico germanico.
Esattamente come nei due conflitti mondiali, in questo terzo combattuto con le armi economiche anziché con quelle fisiche,
il popolo di Sua Maestà Elisabetta II ha dimostrato di non piegare la schiena ai diktat di nessuno,
mostrando che il re è nudo, che il popolo può far valere la sua volontà nonostante tutti i giochetti di palazzo.
Questo messaggio dovrebbe arrivare bello forte al camalecontico governo italiano ed in particolare
al suo capetto, sempre pronto, al contrario degli inglesi, a piegarsi a 90 gradi ai voleri teutonici.
La Brexit potrebbe rappresentare ciò che ha rappresentato il crollo del muro di Berlino per il blocco sovietico:
l’inizio della fine.
Johnson ha dimostrato che gli oligarchi ue, asserragliati nei loro palazzi, nulla possono contro un popolo compatto
e motivato e l’economia farà il resto.
Già, perché la tanto decantata unione europea e la zona euro ancor di più, puzzano di morte e decomposizione:
le stime di crescita del pil della zona euro per il 2020 parlano di un misero e miserabile +1,1% (stima Osce).
Nulla rispetto a quanto previsto per il Regno Unito:
1,6% (le prudenziali stime della BoE, che normalmente vengono viste al rialzo in corso d’anno) e degli USA
con il loro 2%.
Praticamente il resto del mondo economico che conta corre quasi al doppio della ue e dei suoi oligarchi,
che al pari di Hitler rinchiuso nel suo bunker, pensano di essere il centro dell’universo ed invece sono solo “IL”
problema planetario in termini di crescita e benessere.
E chi dobbiamo ringraziare, in particolare, se il vecchio continente è ridotto ad un cumulo di macerie economiche secondo,
forse, solo a quello che fu l’impero sovietico a fine degli anni Ottanta?
Due stati:
la Germania e la sua vassalla Francia che ha sistematicamente appoggiato le mire crucche
(sempre bene ricordare che le ultime SS a difendere Hitler erano francesi e non tedesche).
Interessanti, al riguardo, le considerazioni dell’esperto di geopolitica Tom Luongo:
“il progetto dell’euro, come moneta, venne guidato dagli industriali tedeschi che puntavano ai vantaggi
che avrebbe portato loro una moneta unica...
Pensare che questo meccanismo non fosse noto a chi ha progettato l’euro è totalmente da ingenui...
La Germania estrae ricchezza e accumula rendite grazie all’arbitraggio sul tasso di cambio...
Sentirlo potrà irritare i miei lettori tedeschi ma, ancora una volta, se pensate che questo non fosse
il piano fin dall’inizio, ossia colonizzare paesi come la Grecia, che non si riuscì a conquistare
militarmente durante la Seconda Guerra Mondiale, allora non riuscite a capire perché il resto d’Europa
si sta arrabbiando...
Ma la Germania non ha mai abbandonato la sua mentalità mercantilista, preferendo vendere BMW e Porsche
agli spagnoli e ai greci, mentre prestava loro i soldi necessari a tassi di interesse calmierati...
Poi, quando è arrivato il conto, la Germania ha chiesto loro l’austerità per ripagarlo e nel frattempo
ha dato loro dei fannulloni...
Ecco perché oggi la Germania è il centro marcio di un presunto impero europeo che cade a pezzi.
Ed ecco perché tutti, inclusi i tedeschi, verranno ora impoveriti mentre la montagna di debito impossibile
da ripagare collassa...
Gli imperi crollano sempre dall’interno.”
Parole che su questo quotidiano sono risuonate più e più volte nel corso degli anni, spesso tra le
risatine dei leuropeisti d’accatto e degli euroinomani più incalliti, ma che sono solo frutto di analisi e buon senso.
Il progetto tedesco di conquistare il continente europeo con la complicità francese,
non più su base militare, ma su base economica, sta miseramente fallendo e buon senso vorrebbe che
ci si fermasse e si smantellasse in modo ordinato la zona euro e la mostruosa costruzione antidemocratica
chiamata ue (basti pensare allo scandalo del nutriscore che considera sano il pollo fritto confezionato
e fortemente nocivo il nostro grana padano), ed invece gli oligarchi puntano a ratificare
il mes per salvare le banche tedesche (a partire da Deutsche Bank) con i soldi di tutti i cittadini
europei ed italiani in particolare, nell’ultimo folle, disperato tentativo di salvare sé stessi e la Germania.
La storia dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori, ma dalle parti di Berlino, Parigi e Bruxelles,
a quanto pare, i manuali di storia non vengono particolarmente letti.
Ciò non rappresenta un problema:
la Storia, quella con la “S” maiuscola, si prenderà la briga di ricacciare il popolo dal puntale piantato
in testa, assieme ai suoi vari lacché, nel posto che gli compete.
E questa volta, si spera, per sempre.
( L’Eretico )
Fonti
http://vocidallestero.it/2019/12/06/la-germania-e-il-cuore-marcio-delleuropa/
https://www.bankofengland.co.uk/monetary-policy-report/2019/november-2019/the-economic-outlook
https://it.finance.yahoo.com/notizie/usa-fed-lascia-invariate-stime-pil-2019-al-204146221.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLml0Lw&guce_referrer_sig=AQAAABG_9S-VBO1KW27GxWo0IwW6Hkm-PGSiUf7mxnmMa_01DdXLhSRpVcy4dN65wD_18pztsMb2j1S_UyECLiSPIOetdwbk7b5XKdhNn0K8Zo7-5QsdtyYE8xrvXGKrJOKg1ZwR4zJU4RM_OaNRE6zXZZteknH17MC_2C1bVi8CNkQX
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_19_6215
https://www.panorama.it/economia/deutsche-bank-crisi-banca-germania/