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Mestre -
Tra i debiti commerciali non ancora onorati (53 miliardi di euro) e la mancata apertura di tantissimi cantieri
relativi a infrastrutture strategiche e a opere pubbliche minori distribuite lungo il Paese (per un valore di 62 miliardi),
la nostra Pubblica Amministrazione (PA) blocca complessivamente 115 miliardi di spesa che sarebbero indispensabili
per fronteggiare l’attuale situazione economica.
La denuncia è sollevata dalla CGIA.
“Mentre aspettiamo che i 27 Paesi dell’UE trovino un accordo per consentire l’utilizzo dei
coronabond – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – nel frattempo sarebbe opportuno che
la nostra PA pagasse i propri fornitori e fosse in grado di avviare le tante opere pubbliche che,
ironia della sorte, sono in buona parte quasi tutte finanziate.
Se sbloccate, queste misure darebbero una prima importante iniezione di liquidità al sistema economico del Paese,
invece, la cattiva burocrazia e il malfunzionamento della macchina pubblica continuano a rappresentare
un problema molto serio, quanto la rovinosa caduta che l’economia italiana si appresta a subire nei prossimi mesi”.
Mai come in questo momento, infatti, le famiglie e le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione,
avrebbero bisogno di liquidità e nonostante le misure messe in campo dal Governo si continua a
non affrontare il cuore del problema.
29 - Marzo 2020 -MESTRE - - CGIA - - Bloccati 115 miliardi( Link )
(CGIA di Mestre )