ref:topbtw-1982.html/ 15 Aprile 2020/A
Milano -
''Con lo scoppio del Coronavirus si è riversata sul Paese una valanga di centinaia di pagine di provvedimenti
delle più svariate autorità:
Governo, Presidente del Consiglio, Ministri, Presidenti di Regione, Sindaci, Capo della protezione civile,
Commissario straordinario, e chi più ne ha più ne metta.
Il modello del codice della protezione civile, che negli anni aveva costituito il tentativo di
arginare l'anarchia millantata per emergenza, non ha retto nemmeno un giorno. Già il decreto-legge
n. 6, del 23 febbraio 2020 ha abbandonato il solco di quel codice e ha creato una specie di ordinamento ad hoc,
la meta-emergenza.
Questa giungla di atti e autorità è stato il peggior servizio che si potesse rendere agli italiani.
Nell'emergenza bisogna contrastare il caos con l'ordine, non con altro caos''.
Lo scrive il senatore della Lega Roberto Calderoli in un intervento su La Verità.
''A tutt'oggi - aggiunge - dopo più di un mese continuano i conflitti di interpretazione e di competenza,
che costringono i giudici a intervenire e il Governo ad annullare atti (vedi l'ordinanza del sindaco di Messina).
E' l'emergenza bellezza!
L'alibi eterno.
Senza che a nessuno sia venuto in mente, dopo due mesi, almeno di razionalizzare in un testo unico la montagna
di Gride che sono state partorite.
Ovviamente il caos scatena gli sciacalli e quindi, alla prima occasione… dagli ai Presidenti delle Regioni
più martoriate, rei di non aver avuto la palla di vetro, mentre il Presidente del Consiglio ed
il Segretario del maggior partito di maggioranza minimizzavano la situazione, magari con un aperitivo.
La colpa è sempre degli altri in Italia e la caccia all'untore illude di un facile consenso''..
( Redazione)