Questo sito web ed i sui contenuti sono esenti da cookie, pubblicità invasiva, occulta, subdola, eticamente scorretta e pure da files geneticamente modificati:
per una libera informazione in un libero Stato.

ref:topbtw-205.html/ 7 Febbario 2016/A

More infos - click on:

Il Racconto della Domenica - 7 Febbraio 2016 -
"IL RISOLUTORE" -

Cap. 6 "La cena di gala del Comandante"

Il parco dove era edificato il castello del Risolutore era in pratica un'intera isola.

Animali e piante di tutte le razze e specie vi dimoravano.
L'unico problema per gli animali era costituito dalla sua abitudine all'ascolto di musica bandita in tutto il mondo conosciuto, per di più amplificata.

Noi non conosciamo il sistema di comunicazione tra animali, specialmente tra razze diverse, possiamo presumere comunque da certi comportamenti – migrazione anticipata e letargo ripreso, che lì tutti gli animali erano incazzati neri.

Il Risolutore era un iperattivo, non riusciva a trascorrere nell'ozio più di qualche giorno, fu così che in assenza di contratti da eseguire si trovò a riflettere sulle categorie umane che gli stavano più antipatiche e delle quali non capiva e non giustificava il comportamento.

Le rinvenne tra i crocieristi e tra i giocatori di bridge.
Delle prime non si rendeva conto perchè, delle persone sane di mente e di solito appartenenti a classi sociali avanzate, trascorressero dei periodi infernali della loro vita, per di più pagando, a bordo di enormi navi da crociera, in preda al mal di mare, subendo il terrificante rito della cena di gala con il comandante, obbligati a partecipare a giochi di società degni del Cottolengo, rimpinzati continuamente all'inverosimile da menù di bordo che avrebbero distrutto il sistema digestivo di un coccodrillo, il tutto accompagnato dalla spaghettata di mezzanotte.

A volte, vagando sperduti tra i labirintici corridoi e ponti delle navi, cercavano di leggere tra un rollio e l'altro enigmatiche indicazioni poste sui corridoi con l'indicazione “ tu ti trovi in questo punto “ totalmente incomprensibili.

Moltissimi non riuscivano più a trovare la propria cabina.

Intere famiglie di disperati, sporchi e laceri e con un'espressione inebetita, venivano incontrati dai crocieristi successivi mentre vagavano senza più meta tra i ponti tirati a lucido e se erano fortunati venivano salvati in extremis.

Della maggior parte però si perdeva ogni traccia e gli scheletri con le ragnatele venivano regolarmente gettati in mare dal personale di coperta.
Questo spiega la costante presenza di squali intorno alle navi da crociera.

Delle seconde, i giocatori di bridge, che in genere appartenevano a classi sociali simili a quelle dei crocieristi, non poteva giustificare come delle persone apparentemente normali diventavano, dopo le prime lezioni, preda di un vizio devastante senza dubbio peggiore dell'assunzione abituale di droghe pesanti, in presenza di un gioco che, dopo aver mandato in fumo i cervelli delle menti più deboli, provocava invariabilmente l'interruzione di matrimoni ed amicizie durati felicemente anni, oltre che liti furibonde tra i partecipanti ai c.d. tornei.

Le tristi figure si riunivano sempre ed esclusivamente tra di loro, abbandonavano ogni attività sociale e lavorativa, rimanevano per giorni interi seduti intorno ad un tavolo, senza mangiare e bere, in ambienti scuri e fumosi, il loro vocabolario si era ristretto a frasi del tipo:
atout, dichiarazioni, licitazioni, slam (piccolo/grande) ed altre parole incomprensibili alla gente normale.
Null'altro.

Come fu e come non fu, il Risolutore venne a sapere che una Compagnia di Navigazione era in procinto di organizzare, a bordo di una delle sue navi, una crociera nel Mediterraneo dove si sarebbe svolto un torneo internazionale di bridge.

Il risolutore non credeva ai suoi occhi, un'occasione simile non si sarebbe più verificata, le due categorie più invise insieme.
Era necessario agire e subito.

Cosa fare per infliggere ai mentecatti una lezione che avrebbero ricordato per tutta la vita ?
Centinaia di interrogativi (?)
gli affollarono la mente, ma quando si presentarono le virgole ed i punti esclamativi (, !) decise di affidare la risoluzione ai diagrammi.

L'idea era geniale, il lato negativo consisteva nel fatto che non capiva un accidente di diagrammi.
Si rese conto che così non sarebbe venuto a capo di nulla.

Pensò di provare con una seduta spiritica evocando Cartesio e Pitagora ma qualunque contorcimento effettuasse non gli riuscì mai di chiudere il cerchio con le mani ( capì perchè le sedute spiritiche si fanno in quattro ).

La soluzione era sotto i suoi occhi, ma sfortunatamente in quella occasione gli capitava di guardare solamente sopra.
Consultò il manuale dei diagrammi di Von Rosenkrunz e comprese finalmente il sistema di tracciamento:
immise assiomaticamente i dati da risolvere tralasciando tutti gli spartiti quantistici, per brevità, impostò l'equazione di Liebnitz, diede un senso rotatorio alle ascisse ed ascendente alle coordinate.

La correzione di parallasse era ancora lontana e gli impediva di definire i campi incrociati, il cerchio continuava ad essere preso per il cubo ed il parallelepipedo si rintanava sotto il tappeto.

Sembrava tutto inutile quando improvvisamente, brillante e sfolgorante come un'alogena in un tunnel, l'idea, la risoluzione del problema esplose nella sua mente.
Era pronto ad agire.

Dopo l'imbarco in un porto italiano i partecipanti al torneo presero posto nelle proprie cabine, accompagnati dal personale di bordo, sistemarono i bagagli e senza perdere un minuto di tempo si diressero verso il salone dove erano sistemati i tavoli da gioco.

L'operazione, in apparenza semplice, si protrasse invece per tutta la notte in quanto la maggior parte dei bridgisti-crocieristi non riuscì a trovare la strada per i ponti superiori,si ritrovò dopo ore al punto di partenza, dovettero essere rintracciati da cani particolarmente addestrati – i cani da crociera – e finalmente, alle prime luci dell'alba, tutti raggiunsero le rispettive postazioni e cominciarono il torneo.

Trascorsero così sei giorni di navigazione, il mare, costantemente forza sette, costringeva i giocatori a tenere attaccato al collo il sacchetto per il vomito.

La pausa pranzo e cena era regolarmente ignorata, il tavolo da gioco non poteva essere abbandonato, parecchi non sopravvissero e i cadaveri, dopo le onoranze funebri, furono sistemati nei congelatori.

La prima tappa della crociera era Israele,ed ebbe inizio la terribile punizione del Risolutore.
Mediante una comunicazione riservata aveva avvertito il Mossad che a bordo della nave, travestiti da innocui giocatori di bridge, erano infiltrati sei terroristi Palestinesi carichi di esplosivo.

All'arrivo la nave fu circondata dai carri armati e dalle forze speciali israeliane.
Tutti furono prelevati, caricati a forza su furgoni blindati e trasferiti a sirene spiegate in una località ignota del deserto.

Furono sottoposti, senza ovviamente capirne il motivo, a durissimi interrogatori di terzo grado.
I terroristi furono invitati a consegnarsi, naturalmente senza risultato, dopo due giorni trascorsi inutilmente si riunì il tribunale speciale ed emise la sentenza:
condanna a morte per tutti mediante fucilazione.

Le scene di panico e terrore furono commoventi, dopo inutili preghiere ai giudici, irremovibili, furono condotti al luogo dell'esecuzione.

Si raccomandarono l'anima a Dio promettendo che se si fossero salvati mai più avrebbero giocato a bridge e fatto una crociera.

Inutile, il loro destino era ormai segnato.
Furono fatti allineare, di spalle e bendati davanti al plotone di esecuzione, tutti e sessantacinque.

Udirono chiaramente l'ordine di fuoco da parte del comandante, sentirono contemporaneamente sessantacinque colpi e rannicchiandosi si apprestarono a ricevere l'impatto devastante del piombo sulla schiena.

Erano state stappate contemporaneamente sessantacinque bottiglie di champagne, fornite dal Risolutore.

Il comandante della nave e tutti gli animatori circondarono l'esterrefatto gruppo ridendo e ballando.

Ci furono ancora scene commoventi.
Erano tutti salvi.

Una, anche se non consistente parte dell'umanità, avrebbe abbandonato per sempre il mondo delle crociere ed il turpe vizio del bridge.
Ma era almeno l'inizio.
Il Risolutore, finalmente soddisfatto, si concesse il solito meritato riposo.


( Eugenio Ardito )

- Torna alla Prima Pagina - Back to the Front Page -

Condividi su Facebook -

- I nuovi lettori di oggi - Today new contacts -

I lettori di questa pagina sono:


WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!