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( I love her.. Santo & Johnny )
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"La Fatina"

ROMAGEDDON II

Quanto sono strani i casi della vita...

Gianroby Casaleggio, l'allucinato Dr. Terwilliger che vive in dissociazione permanente nel regno immaginario di Gaia, voleva Virginia Raggi come candidata a sindaco di Roma e (guarda un po' le coincidenze!) proprio la Lily Evans a cinque stelle si è aggiudicata l'investitura ufficiale, risultando la più cliccata dai followers della setta digitale.

Dell'aspirante papessa, i Romani non s'erano mai accorti prima.
Né questa s'era fatta notare nella sua irrilevante evanescenza, più di quanto non fosse stata percepita l'ectoplasmatica presenza di quel Marcello De Vito, già portasilenzio a cinque patacche nell'ultima tornata elettorale;
nonostante entrambi abbiano trascorso gli ultimi due anni parcheggiati all'assemblea capitolina, aleggiando eterei nel limbo incontaminato dell'immacolata purezza, senza peraltro avere il minimo sentore degli scandali pecorecci che si vorrebbero far credere "Mafia Capitale".

Classe 1978, telegenica quanto basta, con un curriculum a dir poco inconsistente da rivenditore di fuffa usata, la fatina grullina è però un'adepta di stretta osservanza, fedelissima al principio del Capo di cui è la protesi proiettata in Campidoglio per interposto ologramma.

È la faccina pulita che piace ai grandi media (rigorosamente mainstream).

Le agiografie già la descrivono come una "personalità forte", sarà per questo che non muove un passo fuori dall'aurea di Gianroberto Casaleggio ed è "entrata nel MoVimento a marzo del 2011, trascinata da mio marito che aveva già le idee molto più chiare delle mie".

Per il resto, è inutile cercare segni tangibili della sua presenza nella precedente esperienza di consigliere comunale, leggiadramente fluttuante tra le commissioni "Cultura", "Scuola", "Lavoro", "Salute", per le "politiche giovanili e sociali", nonché "riforme istituzionali" di Roma Capitale.

La somma dei suoi contributi e del suo fondamentale apporto è presto fatta:
zero o poco più.

E dinanzi all'evidenza non c'è lagna che tenga.

Perché se Roma è una "città stuprata dalla cattiva politica", la frigidità contemplativa di una non-politica consacrata al voto di castità è forse persino peggiore della "cattiva politica", che viene praticata indisturbata tra i baloccamenti in streaming di impotenti guardoni.

Per contro, lo "stupro di Roma" si è consumato praticamente indisturbato sotto gli occhi di questi cristallini custodi della trasparenza e della legalità, troppo impegnati a rimirarsi il proprio ombelico incontaminato da non accorgersi di nulla.

Sordi oltre che ciechi, tanto da apprendere dalla lettura dei giornali, a fattaccio avvenuto, ciò che era assolutamente evidente ad osservatori abbastanza smaliziati e con un minimo di conoscenza della città.

Nel nostro piccolissimo, noi certe cose le andiamo pubblicando dal lontano 2009 e senza tanti sbrodolamenti.

Non cercate una qualche tensione ideale che non sia mera recitazione, nella parole dell'immacolata madonnina dei pentastellati, perché semplicemente non la troverete;
nell'abilità di affermare tutto ed il contrario di tutto, per niente dire nell'indefinitezza degli argomenti e ovunque pescare a fini elettorali.

Sempre che non affoghiate prima in uno tsunami di stucchevoli banalità, risucchiati nel gorgo delle solite frasette fatte, buone per tutte le circostanze.

Nella neo-lingua del bispensiero ensifero, la coerenza logica delle proprie allocuzioni retoriche costituisce davvero l'ultima delle preoccupazioni.

Perciò non curatevi troppo delle sue affermazioni.

Per assurdo, può dirvi con lo stesso disarmante candore che è vegetariana, ma che le fanno schifo le verdure;
che è vegana ma adora la porchetta, che ama gli animali ma è iscritta all'ArciCaccia...

Nel concreto, vi dirà che non ha mai lavorato per gli "avvocati di Berlusconi" e che querelerà senza indugio chiunque osi affermare una simile falsità, salvo confessare placidamente che al massimo lei ha fatto praticantato nello studio forense di Cesare Previti, fascistone verace ed ombra nerissima del Cavaliere, recordman di condanne in giudicato con interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La Fatina è fatta così.

Per annunciare la sua personale 'discesa in campo' usa la location delle grandi occasioni (l'Associazione Stampa Estera) in format minimalista e didimi ai lati, con due anonimi Mimì e Cocò ad interpretare la parte dei "cittadini romani" (!?).

A proposito di traffico e mobilità all'interno del tessuto urbano, al netto delle immancabili stronzate da eco-fricchettone sul car sharing, le piste ciclabili, e le automobiline elettriche:
"Bisogna rilanciare la mobilità pubblica e usare il buon senso.
Servono più mezzi pubblici, non è più possibile tagliare le linee, soprattutto nelle periferie."

Ma dai?!? Non ci aveva mai pensato nessuno!

"Siamo contrari agli sprechi delle grandi opere ma dobbiamo affrontare la questione della Metro C.
Di certo arriverà a Colosseo ma poi vedremo cosa fare."


"Hello Kitty"

Colosseo che si trova in pieno centro storico.

E se non incrementi le tratte della metropolitana, non si capisce bene come potenziare i collegamenti del trasporto pubblico con la periferia.

Ma vabbé! Inutile pretendere troppo.
E giù via giugulando castronerie a piè sospinto...

No alla speculazione edilizia...
Sì allo stadio per la Roma e pure per la Lazio.
No alle Olimpiadi. Sì alle Olimpiadi. Perché "se questa città dovesse risorgere delle sue miserie, e darci fiducia, potrebbe anche essere che nel 2024 Roma sia pronta a gestire Olimpiadi pulite." Ai posteri l'ardua sentenza.

Eppoi naturalmente, come richiede ogni must di sicuro successo che tenga conto della pancia degli elettori, c'è l'immancabile questione degli "zingari":
"Sono un'emergenza che dura da 20 anni.
Ogni anno si spendono 24 milioni per mantenerli in situazione di degrado e per mantenere persone che potrebbero lavorare.
Il superamento dei campi rom quindi non è più rinviabile.
Queste persone hanno gli stessi doveri e gli stessi diritti di tutti.
Non è accettabile mantenere persone che possono lavorare."

Qui emerge tutta l'insipienza piccolo-borghese e la dabbenaggine perbenista della 'pariolina' improvvisata, che si cimenta in questioni più grandi di lei e che minimamente conosce, con una frase che rivela tutta la caratura politica della già consigliera della Commissione Lavoro e Politiche sociali:
"mantenere persone che possono lavorare"...

Ci spieghi di grazia, in virtù della sua altissima esperienza istituzionale, quante persone o aziende l'onorevolissima Raggi conosce che siano disposte ad assumere uno zingaro, in una città come Roma con tassi di disoccupazione al 16% (superiori alla media nazionale), per quasi 200.000 persone che "possono" (e soprattutto vogliono) lavorare, ma che quasi mai riescono a trovare un qualsivoglia impiego, nell'assoluta assenza di offerta e di servizi per l'inserimento occupazionale.

A proposito dell'annoso tema del lavoro, la portavoce sindaco è avvocato civilista:

"Lavoro in uno Studio Legale Associato occupandomi di diritto civile, giudiziale e stragiudiziale ed, in particolare, di diritto d'autore, di proprietà intellettuale e nuove tecnologie.

Ho pubblicato alcuni articoli e note a sentenza sulla rivista "Diritto dell'Informazione e dell'Informatica" sui temi del format, del messaggio pubblicitario autoprodotto, del software open-source, del filtering, ecc.

Dal 2007 sono stata nominata Cultore della Materia presso l'Università degli Studi di Roma "Foro Italico"."

Nel mondo fatato di Virginia tutto scorre perfetto come un lungo fiume tranquillo, dove i cromatismi hanno solo due colori (il bianco ed il nero), mentre i concetti sono semplici nella loro elementare perfezione di ragazzina privilegiata e oramai troppo cresciuta, per continuare a simulare una (finta) ingenuità da bambina con troppo tempo libero (e soldi) a disposizione, che scambia le sue cazzatine da eco-minimalismo radical-chic per "impegno sociale".

"Dal 2008 sono entrata, con Andrea, nel fantastico mondo dei G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale), iniziando a creare un certo "scompiglio" all'interno delle nostre rispettive famiglie che hanno capito di avere a che fare con persone non proprio "allineate".

L'esperienza ci è piaciuta a tal punto che siamo diventati entrambi referenti di produttori e nel 2011 con altri membri dello storico Punto G.A.S. Prati, abbiamo dato vita ad un nuovo gruppo nel quartiere Monte Mario Trionfale dall'evocativo nome:
G.A.S. RivoluzioMario.

[...] Sin da quando ero piccola i miei illuminati genitori mi hanno iscritto al CISV (Children International Summer Villages) un'organizzazione internazionale che si pone l'ambizioso obiettivo di promuovere la pace nel mondo attraverso la conoscenza diretta degli "altri":
sono partita per luoghi più o meno lontani facendo scambi con bambini e ragazzi di altre nazioni ed andando in villaggi multietnici, multiculturali e, soprattutto, multi-sorrisi dove ho affinato la curiosità per la vita e le molteplici diversità che ci rendono unici.

[...] Abbiamo dato vita al progetto "raccolta degli olii vegetali esausti",
abbiamo creato una lista di negozi ed esercizi commerciali che vendono prodotti alla spina, abbiamo pulito parchi e costruito compostiere, abbiamo dato vita all'evento "Notte di mezza estate al Pineto" avviando una collaborazione con l'Associazione il Pineto, abbiamo partecipato ad alcuni progetti con i Comitati di Quartiere della nostra zona, abbiamo iniziato alcuni membri del MoVimento all'esperienza del G.A.S. e, per reciprocità, abbiamo coinvolto alcuni membri del neonato G.A.S.

RivoluzioMario e del Comitato Ottavia e Lucchina all'interno del MoVimento, abbiamo proposto e realizzato acquisti collettivi di agrumi e caffè equo-solidale, ecc..

Prima della creazione dei Tavoli di Lavoro, seguivo il progetto Funivia Urbana e Modifiche al vecchio Regolamento, poi ho partecipato al gruppo Tavolo di Lavoro "Studio del Testo Unico" e "Candidature" sino all'inizio dell'estate 2012 quando, per motivi personali, ho rallentato l'attività.

[...] Oltre ai soliti lavoretti che si fanno durante gli studi (baby-sitter, cameriera, ecc.) durante gli ultimi anni dell'università ho svolto attività di volontariato all'interno di alcuni canili municipali di Roma (Casa Luca, Muratella e Porta Portese) ove ho anche affiancato i minorenni durante il periodo di "sospensione della pena con messa alla prova"."

In quanto a "Sogni e Considerazioni", nel curriculum vitae della Fatina si possono trovare anche altre perle di questa entità:

"Da quando sono diventata mamma i miei sogni sono piuttosto precisi:
desidero fortemente un mondo migliore per mio figlio, dove migliore significhi rispettoso della persona e dell'ambiente, prima di tutto.

Trovo molto stimolante aiutare la creazione di sinergie tra le persone e veder nascere idee e progetti:
il MoVimento, in questo senso, è straordinario."

Roba che manco nei quadernini di Hello Kitty!
Se la Fatina dovesse mai diventare sindaco di Roma, avremo la certezza di un nuovo ritorno al voto dopo 180 giorni, con i primi 5 mesi dalle elezioni verranno spesi per decidere la non-giunta con le consultazioni on line della setta in una Capitale paralizzata.

Abbastanza per schiantare definitivamente la città.


( Sendivogius )

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