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Il Racconto della Domenica - 6 Marzo 2016 -
"IL RISOLUTORE" -

Cap. 11 " The Vatican' connection "

Tutte le più potenti organizzazioni criminali del mondo era riunite in una località segreta:
l'Hotel Sheraton di Londra.

Lee San Chu in rappresentanza della Triade, Silupescu in rappresentanza della mafia Rumena, Carmine"tredita"Costello in rappresentanza delle famiglie di Las Vegas, Vassilj Karamazof e i suoi fratelli in rappresentanza della mafia Russa, Don Vito Lo Capo in rappresentanza di Cosa Nostra.

Tutti avevano un numero imprecisato di guardaspalle.

In pratica tutto l'hotel era stato prenotato ad eccezione della grande sala detta Arabesque dove si stava svolgendo un congresso di Scotland Yard.

Il motivo principale del summit, a parte i resoconti e le spartizioni dei profitti dell'ultimo semestre, consisteva nell'assegnare un riconoscimento, un premio, ad un altissimo esponente del Vaticano e quindi dello IOR che aveva contribuito in modo determinante ai risultati economici conseguiti.

La faccenda era come si può ben capire estremamente delicata, il Santo Padre era rigidissimo in proposito, se fosse venuto a conoscenza di qualcosa avrebbe certamente confiscato i proventi del Cardinale incamerandoli nella cassa Vaticana e sarebbe potuto arrivare anche alla scomunica o, in subordine, al trasferimento in una piccola parrocchia.

I partecipanti al summit decisero che il premio dovesse essere assegnato, senza alcun riferimento all'attività del cardinale, in occasione di una delle riunioni Diocesane che si tenevano annualmente in Vaticano ed in occasione delle quali veniva assegnato un premio per il miglior addobbo effettuato nelle chiese romane.

Ma come è risaputo il Vaticano è un'organizzazione assolutamente impenetrabile e organizzare la consegna del premio, facendolo passare come un premio per l'addobbo di una chiesa era complicatissimo, quasi impossibile, ci voleva qualcuno che avesse libero accesso all'interno della curia e rapporti stretti con il Soglio Pontificio.

E il Risolutore era cameriere di Cappa e Spada.

Don Vito ne era a conoscenza.
Solo che in quel momento il Risolutore era in vacanza e nessuno sapeva dove.

Il capitano Dimitri Ostrogof, prima di passare a far parte della mafia Russa, era stato un elemento di spicco del KGB, si diceva fosse stato addirittura il segretario particolare di Putin.

Chi meglio di lui poteva assolvere il difficile incarico della ricerca, discreta, del luogo di vacanze del Risolutore ?
Don Vito inviò un SMS al cellulare satellitare del Risolutore:
Si presenterà un certo Dimitri che ti spiegherà segretamente di cosa si tratta.

La parola d'ordine per il riconoscimento è :
il canarino ha il becco giallo.

Purtroppo Don Vito era più abituato ai pizzini che agli SMS, sbagliò clamorosamente il numero ed il messaggio non arrivò mai al Risolutore bensì ad un ornitologo che rispose lapidariamente:
lo so.
Il capitano Dimitri Ostrogof partì immediatamente per la ricerca.
Senza sapere da dove cominciare.

Ma un ex agente del KGB dispone di risorse non comuni.
Pensò di farsi aiutare da Bin Laden.
Bin, ricercato dai Seals, dai Berretti Verdi e dai Marines nelle montagne dell'Afghanistan, si trovava invece sul suo yacht da 80 metri e incrociava dalle parti della Costa Smeralda sotto il falso nome di Flavio Briatore.

Il capitano Dimitri cercò nell'elenco telefonico il numero di Bin Laden, ebbe qualche difficoltà in quanto non sapeva se cercare sotto la lettera B o la lettera L, trovò il numero e telefonò subito.
"Qui casa Bin Laden, rispose una voce in arabo.
Sono il capitano Dimitri Ostrogof, può farmi parlare con il dottore ?
Il dottore non è in casa, rispose la voce, si trova sul suo yacht in Costa Smeralda, lo può trovare al cellulare e gli comunicò il numero, ma faccia attenzione perchè è ricercato dagli americani"

"Pronto Bin ? sono Dimitri, disse Dimitri"
"Ciao Dimitri, sono Bin, rispose Bin, in che cosa posso esserti utile ?"
"Ho assoluto bisogno di parlare con Alphio Iceeyes, nessuno sa dove si trova"

"Chi, il Risolutore ?
rispose Bin, ma è proprio qui sulla sua barca, l'Amerigo Vespucci, lo puoi trovare la sera tardi al bar del Cala di Volpe"
"Ottima notizia"

Il capitano Dimitri pensò di pedinare il Risolutore, possibilmente senza farsi notare.
Pensò pure di fornirsi di un auto adatta alla località:
una Ferrari o una Lamborghini, ma riflettè pure sulla circostanza che quel tipo di auto avrebbe dato nell'occhio e optò per una Duna, ma il malcapitato non considerò che quell'auto, frutto probabilmente delle allucinazioni dei designer della Fiat, somigliava più ad un tostapane che ad un' automobile.

A bordo del tostapane si posizionò, sperando di passare inosservato, all'uscita dell' hotel dove il Risolutore alloggiava, attese.

La strada era gremita di Ferrari e Lamborghini, la Duna destava la curiosità di tutti ed intorno si era formato un capannello di persone.

Il Risolutore uscì dall'hotel e, inevitabilmente, notò il capannello, vide che il conducente lo stava osservando.
Il tostapane partì sgommando ma non riuscì a raggiungere la velocità di otto km. ora, il Risolutore lo raggiunse facilmente allungando il passo e lo estrasse dalla vettura direttamente dal finestrino. "Chi sei?" Gli chiese, "mi scusi, ho sbagliato persona, rispose Dimitri"

Ma il Capitano Dimitri non poteva certo abbandonare la delicata missione, decise quindi di avvicinare il Risolutore direttamente al bar del Cala di Volpe.
"Il mio nome è Iceeyes, Alphio Iceeyes"
disse il Risolutore sorseggiando il suo drink preferito - acciughe salate e aringhe del baltico frullate, panna, una goccia d'angostura e una fettina di lime - mescolate non agitate.

Il bar di Cala di Volpe a quell'ora della notte era semideserto, l'uomo che si era accomodato accanto a lui nell'alto sgabello del bar tradiva le sue origini dell'Est, era vestito con un doppiopetto blu a righine bianche, cappello a larghe tese nero, scarpe nere lucidissime:
"sono Dimitri, disse l'uomo sottovoce: il canarino ha il becco giallo"
Gli occhi di ghiaccio del Risolutore lampeggiarono verso l'importuno, quando era intento a sorseggiare il suo drink era sempre intento a riflettere e nessuno poteva permettersi di distrarlo. Evidentemente l'uomo dell'Est non lo sapeva, si guardò intorno con circospezione, vide che nelle vicinanze non c 'era anima viva e ripetè a voce bassissima: "il canarino ha il becco giallo" "Il canarino ha il becco giallo? Ma che c............state dicendo," rispose il Risolutore ormai fuori dalle grazie di Dio.
"Sono Dimitri"
ripetè l'uomo in un sussurro, guardandosi sempre intorno.
"Dimitri chi?"
L'uomo scese dall'alto sgabello, si avviò furtivamente verso le porte del bar, le aprì tutte di colpo per controllare che nessuno potesse origliare, guardò sotto il bancone, fece un chiarissimo cenno con la testa al barman che scomparve immediatamente e accostandosi all'orecchio del Risolutore sussurrò:
"Dimitri e basta"

Di solito bastava molto meno per mandare il Risolutore su tutte le furie, evidentemente l'uomo non era stato informato a sufficienza.

Si alzò lentamente ed appoggiò un braccio sulla spalla dell'uomo dell'Est.

Poteva essere scambiato per un gesto amichevole, la differenza consisteva nel fatto che l'uomo era sollevato di dieci centimetri da terra.
Con estrema naturalezza si avviò verso la rotonda sul mare.

Sul mare d'argento si specchiava il firmamento, la luna rossa parlava a tutti di tutte, solo il malcapitato la vedeva verde.
E gli sorrideva.

Stava appeso per una caviglia, oltre la balaustra, con la scogliera cinquanta metri sotto, la stretta della mano del Risolutore stava allentando la presa:
"Dimitri chi ?"
ripetè lentamente.

Con la voce strozzata dal terrore Dimitri guardò in alto e sussurrò al Risolutore di telefonare a Don Vito Lo Capo prima di lasciarlo cadere.
Forse per l'atmosfera incantata del luogo, forse perchè era in serata si, tirò su il capitano Dimitri, lo fissò con il suo sguardo gelido annuì e chiamò Don Vito.

L'equivoco venne chiarito e Don Vito lo pregò di ascoltare ciò che il Capitano doveva comunicare.

In genere, contrariamente alle sue abitudini, quando si trattava di affari che riguardassero la mafia ed il vaticano il Risolutore non chiedeva compensi.
Per prima cosa si informò di quando e dove si sarebbe svolta la cerimonia della consegna del premio dell'addobbo.
Lo seppe.

Nella sala dei ricevimenti vaticana una lunga tavola imbandita.
Il cuoco personale del Santo Padre e tutto il suo staff si erano prodigati per preparare un pranzo degno dell'avvenimento.

A capotavola una sedia di velluto rosso vuota, alla destra un'altra sedia pure vuota e destinata al vincitore del premio per il migliore addobbo.

Ai lati del grande tavolo tutti i cardinali e vescovi.

Il Risolutore entrò furtivamente nella stanza vicina alla sala dei ricevimenti, aprì la cassaforte con un passepartout, prese la busta con il premio - un volume riccamente decorato contenente Le confessioni di Sant'Agostino - e lo sostituì con una busta sigillata contenente il premio ( in dollari ) di Cosa Nostra.

Nessuno si sarebbe accorto di niente, tranne il destinatario del premio il quale, per combinazione, avrebbe vinto pure il premio per il miglior addobbo delle chiese di Roma.

Il Risolutore aveva fatto un buon lavoro, in apparenza semplice, ma non tanto.

Bisogna dire che il Risolutore aveva un buon rapporto con il Cardinale destinatario del premio, altre volte in passato lo aveva aiutato ad uscire da situazioni quanto meno imbarazzanti.

Anche questa volta era pronto ad intervenire se ce ne fosse stato bisogno.
Gli altissimi prelati erano pazientemente seduti ai loro posti, si alzarono rispettosamente quando il Santo Padre fece il suo ingresso e prese posto nella sedia di velluto rosso a capotavola.

In latino pronunciò il nome del cardinale vincitore del premio, tra gli applausi di tutti, ma la sedia alla sua destra continuava a rimanere vuota.

Trascorse la prima ora e i cardinali cominciavano a dare segni di impazienza, le fumanti pietanze già sulla tavola rischiavano di raffreddarsi.

Il Santo Padre si alzò e li ammonì duramente:
siate pazienti, la pazienza è una dote di Dio, il cardinale sarà stato trattenuto per giustificabili motivi, attenti, dieci atti di penitenza per chi continua a lamentarsi.

Trascorse un'altra ora durante la quale il Santo Padre, per mantenere l'ordine, fulminava con gli occhi, a destra e a sinistra, chi si agitava troppo.

Finalmente, dalla porta della sala, il cardinale fece il suo ingresso, ballonzolando ( il cardinale era piccolo e grasso ) e con una grossa candela in una mano :
fratelli, amati fratelli, ringrazio il Santo Padre e voi per il premio che avete voluto attribuire alla mia modesta persona, sono profondamente commosso, sono certo che scuserete il piccolo ritardo ma non riuscivo a finire, a completare, l'addobbo della chiesa che voi conoscete perfettamente, ho messo al loro posto tutte le candele tranne quest'ultima che ho in mano, anzi, qualcuno di voi saprebbe suggerirmi dove metterla ?

Il Santo Padre si alzò di scatto anticipando tutti :
cento penitenze a chi suggerisce. Nessuno fiatò, il pranzo fu consumato, il cardinale ritirò il premio ed il suo conto UBS ebbe un incremento notevole.

Il Santo Padre benedisse tutti e si ritirò nei suoi appartamenti.

Il Risolutore, stanco ma soddisfatto si tolse i paramenti sacri, si struccò nel bagno riservato, ripose in un borsone Vuitton l'abito da Papa, salì sull'Aston Martin e a tutta velocità oltrepassò i cancelli del Vaticano, direzione Costa Smeralda, dove riprese la sua più che meritata vacanza.


( Eugenio Ardito )

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