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" Piattaforma no, e perché no? "

Mettiamo a zero la nostra paranoia...

E proseguiamo dall'ultima riga... scritta già il 18 Novembre 2015..

-Siracusa : la paranoia del chilometro zero che non c'é..

... " E noi, dai nostri buchi di casa, perché non andare ad incassare una piccola percentuale per tappare gli acquedotti colabrodo, tappare i buchi nelle strade, pagarci un paio di autobus in più per portare i figli a scuola ?
Ma andare a prendere gas e petrolio a quattromila chilometri da noi a chi giova?

Pensaci bene.

Non avere una briciolina della nostra energia, dalla nostra terra, a chilometrozero, a chi crea un danno ?
Forse sarebbe meglio mettere a zero la nostra paranoia e provare a fare qualche buchettino nei prati, sui fondali dei mari di casa, a chilometrozero, che dare sempre quattrini ai già ricchi arabi.
Perché gas e petrolio non sono a chilometrozero.


Ma procediamo pure in ordine sparso..

La premessa : i geo-indovini..ed i maghetti del petrolio..

Gli esperti geologi, veri maghi del petrolio, esperti geo-indovini, del NO ci dicono:
"Petrolio: pochissimo, di pessiama qualità.. roba che fa schifo.."
"Gas: ma quale gas ? Se ve ne é tanto, basterà giusto giusto per qualche settimana, o poco piu'.."

Ma allora qual'é il problema ?
Questi geo-veggenti possono stare tranquilli..
Nessuna compagnia petrolifera spenderà milioni di euro per le prime prospezioni sismiche.
Nessuna compagnia petrolifera spenderà milioni di euro per azzardare dei pozzi di sondaggio infruttiferi.
Fare le perforazioni di esplorazione costa un sacco di quattrini..

E le compagnie petrolifere evitano di buttare i soldi in mare..
Insomma ragazzi, tutti tranquilli: a nessuna compagnia petrolifera verrà in mente di "buttare a mare" milioni di euro per del petrolio che fa schifo e per pochi metri cubi di gas..

Ed allora, chi ha paura del lupo cattivo ?
I timori paiono inutili, paranoici e pure capziosi..

Ma non é che invece i nostri geo-indovini e maghetti del petrolio hanno paura che, trovando del petrolio decente e del gas in buona quantità, qualche loro amico arabetto si vede ridurre gli incassi ?
Oppure che qualche loro amico commerciante di petrolio, si vede ridurre l'incasso delle sue provvigioni?

Come il trucco del prestigiatore si puo' quindi dire che : " Il dubbio c'é ma non si vede.."


" Piattaforma fissa: un punto ben fisso a mare.. "

La piattaforma non inquina.

E non ci sono dubbi in proposito..
Quindi non utilizziamo le foto farlocche di un gabbiano sporco di petrolio e quelle di uno dei pochissimi incidenti capitati.
Di piattaforme, in mare, ve ne sono migliaia.

E tutti i giorni ci consegnano gas e petrolio.. incluse quelle vicino a riva nel mar rosso, nel golfo Persico, nel golfo del Messico.

Il riferimento in mezzo al mare..

Chi naviga le conosce molto bene perché sono un utile riferimento sulla rotta della sua barca.

Un utile riferimento nella navigazione notturna perché riconosci le loro luci di posizione anche da lontano.
Ma non solo.

In caso di tempesta improvvisa, o di avaria, o di emergenza sanitaria, ci si puo' attraccare e mettere al riparo.
Le piattaforme poste alla testa dei pozzi non sono presidiate ma quelle di produzione e separazione, assolutamente si'.
Il che significa che sulla piattaforma vi é una squadra di controllo e di manutenzione e, quasi sempre, la struttura é dotata di una piattaforma di appontaggio per un elicottero di servizio o di emergenza.

Il che significa che, in caso di emergenza, di un ferito a bordo o di quant'altro, un equipaggio puo' esssere tratto in salvo dal personale della piattaforma, puo' essere ricoverato, curato e trasportato a terra anche con un elicottero.

Insomma la piattaforma é come una colonnina dell'SOS messa a mare, ed, in molti casi, come un punto di soccorso assolutamente operativo notte e giorno, sette giorni su sette.
Cosa non da poco..
Visto che, da sempre, il soccorso prestato é pure prestato gratuitamente.
Perché fra la gente di mare si usa cosi'..


" La zona di rispetto per la pesca.. "

La protezione delle fauna..

Quasi nessuno considera anche la protezione della fauna marina.
Chi va per mare e chi pesca sà benissimo che la pesca e l'ancoraggio nelle vicinanze delle piattaforme é assolutamente proibito.
Chi va per mare e chi pesca sà benissimo che nei dintorni delle piattaforme il pesce abbonda: per forza, nessuno lo pesca..
La piattaforma é pure un'oasi di pace , di riposo, una zona di riproduzione per molte specie marine.

Ed allora se per caso i maghetti della geologia, i veggenti delle prospezioni pertrolifere dovessero sbagliare,
se, per caso, delle compagnie petrolifere dirette da stupidotti spendaccioni, dovessero trovare gas in quantità e petrolio pure buono al largo delle nostre coste, a chilomerro zero, che danno possono fare ?

E se la produzione fosse destinata al mercato italiano, per dare meno quattrini a qualche emiro, qual'é il danno ?
E se una parte dei proventi fosse data ai comuni costieri della zona di perforazione, tanto per avere qualche soldino in più a fine anno per pagare i nuovi cassonetti della raccolta differenziata, qual'é l'aspetto negativo della vicenda ?

Una botta di geometria..

Stando a riva, se sei in piedi sulla battigia e guardi verso l'orizzonte, ovviamente durante una splendida giornata di sole invernale e senza gli effetti dell'aria calda, fin dove si spinge il tuo sguardo?
Se il tuo occhio é a circa due metri di altezza rispetto al livello del mare, arrivi a vedere fino a circa 5 chilometri di distanza..

Le attuali dodici miglia di fascia di rispetto sono pari a venti chilometri..
Se anche qualche piattaforma dovesse entrare in produzione anche a 6 miglia dalla costa, da riva la vedi a malapena..

Insomma .. ma allora dov'é questo terribile "colpo al turismo"?
Questa orgia di tralicci d'acciaio in riva alle spiagge più belle del mondo?
Quelle tutte pulitissime, rastrellate, senza plastica, cartacce e pure senza spazzatura?

Ma che abbiano confuso una piattaforma petrolifera con le "montagne russe" del luna park ?

Il lato ipocrita della cosa.

Gas e petrolio importato in Italia, quello che ognuno dei "maghetti del petrolio" utilizza ogni giorno è estratto ANCHE dalle piattaforme petrolifere dei sauditi, e delle grandi compagnie degli emirati, degli iraniani, degli indonesiani, degli egiziani, dei libici, degli algerini, dei tunisini etc..

Ma nessuno si scandalizza..

Nessuno và a mettere striscioni di "greenpeace" sulle piattaforme saudite, degli emirati, degli iraniani, degli indonesiani, dei libici, degli algerini, dei tunisini, etc.

Perché senza di loro niente quattrini ai movimenti "ecologisti" e niente petrolio per benzine, per l'energia elettrica, e niente gas per il riscaldamento, etc.
Ipocrisia e disinformazione a tutto gas..

L'ultima nota.
Prima di esternare paranoie ambientalistiche provate a mettere un piede su una piattaforma, provate a farci un giro sopra.
Oppure, semplicemente, provate a parlare con chi ci lavora a bordo, oppure con chi le ha costruite, montate, posizionate a mare.
Oppure con chi ne assicura la manutenzione..
Tanto per non dar solo aria ai denti...

( Giorgio Comerio )


" ..A chi non giova il Km zero ?"

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