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Il Racconto della Domenica - 27 Marzo 2016 -
"IL RISOLUTORE" -

Cap. 13 - " Giudici e P.M. "

Nel corso di una burrascosa riunione del CSM presieduta dal Capo dello Stato era stata ancora una volta posta all'ordine del giorno una questione irrisolta che, ormai da tanto tempo, angustiava e divideva le compagini politiche contrapposte.

Maggioranza ed opposizione, per motivi completamente diversi, non riuscivano a trovare un'intesa sulla separazione delle carriere tra Organi Giudicanti e Organi Inquirenti.

Era stato da poco nominato Ministro della Giustizia un senatore, ex magistrato, noto per essersi esibito in uno striptease molto apprezzato in occasione delle sue dimissioni dagli organi giudiziari.

Naturalmente non riveleremo il nome dell'ex, anzi faremo di tutto per renderne non individuabile il profilo personale.

Abbiamo quindi, per maggior sicurezza, incaricato Data Media di effettuare un sondaggio tra un campione di 100.000 cittadini residenti, di età compresa tra i 20 ed i 90 anni, con la seguente domanda :
in base a queste note sei tu in grado di riconoscere di quale ex magistrato si tratta ?

Il 100% degli intervistati, probabilmente compreso l'interessato, non riuscì a riconoscerlo.
Tranquillizzati dal sondaggio e dall'autorevolezza degli intervistatori abbiamo deciso di procedere.
Il Ministro della Giustizia in carica si opponeva dunque a qualsiasi cambiamento che potesse anche lievemente modificare l'attuale assetto.

Egli godeva di immensa popolarità, in relazione ad attività trascorse, da certi giudicate devastanti, da altri encomiabili(ssime).

I secondi avevano prevalso e la cosa era giunta sino in Vaticano.

Il Santo Padre aveva deciso di approfondire l'argomento incaricando lo IOR di indagare segretamente.

Una parte della curia ne aveva addirittura ipotizzato la santificazione con conseguente autorizzazione alla stampa e distribuzione di immaginette con la sua effige.

Un notissimo medico, quasi uno scienziato, luminare della biologia e molto vicino al Ministro della Sanità, aveva proposto di effettuarne la clonazione per non disperdere, disse, il DNA di un campione del genere ed assicurare quindi nei secoli dei secoli l'opera di giustizia iniziata.

La cosa fu presa molto seriamente dal Governo in carica, si riconobbe giustamente che l'operazione avrebbe nella migliore delle ipotesi presentato delle difficoltà tecniche, si approfittò allora di un convegno in corso di svolgimento ad Erice, con la presenza dei più grandi scienziati del mondo per chiedere un parere scientifico.

Oggetto del congresso era “ cause del surriscaldamento degli oceani e loro influenze sul clima del pianeta “ certamente di attualità.
Aveva in quel momento la parola il delegato italiano, Ministro della sanità in carica, che espose la sua tesi al riguardo.

Secondo i suoi calcoli il surriscaldamento della acque ed il relativo innalzamento dei livelli non dipendeva assolutamente dall'effetto serra ne dal progressivo scioglimento dei ghiacciai, bensì da cause più banali risolvibili più rapidamente dell'applicazione del Protocollo di Kyoto:
“quante persone”
declamò sputacchiando sul microfono “prendono il bagno nei diversi mari durante il periodo estivo ? “
“E' stato statisticamente calcolato che i medesimi fanno pipì mediamente due volte e mezzo durante la permanenza in acqua “

“Ecco chiarito il vero motivo della variazione in più della temperatura di due/tre gradi ed il conseguente innalzamento del livello dei mari “
“Altro che effetto serra” concluse.

Il Ministro che in occasione della sua sciagurata crociata contro le sigarette aveva preventivamente provveduto a rilevare le azioni di maggioranza delle fabbriche farmaceutiche produttrici dei famigerati cerotti antifumo, resi pure obbligatori da un DDL dallo stesso emanato, in previsione dell'accoglimento della sua ipotesi sul clima aveva provveduto a brevettare un sacchetto a tenuta stagna da applicare nel posto strategico dei costumi da bagno maschili e femminili ( ovviamente con strutture diverse, uno a forma di pala ed uno a forma di pappagallo ).

I sacchetti, disse, dalla capacità di due lt. sarebbero poi stati svuotati a cura dei singoli bagnanti in appositi contenitori posti sulla battigia per evitare eventuali gocciolamenti durante il travaso e quindi avviati a speciali discariche contenenti vasche di raccolta, decantazione ed evaporazione, mediante speciali mezzi detti P.P ( porta pipì ).

E' facilmente intuibile che sia i contenitori, sia le discariche che i mezzi P.P facevano capo al Ministro.

La ipotesi non fu nemmeno presa in considerazione dai presenti, il Ministro si dimise ma prima di abbandonare sbattendo la porta la sala congressuale fu avvicinato dal portavoce del Governo che gli pose il quesito circa la clonazione.

In un momento di lucidità, raro, rispose lapidariamente : “lasciamo perdere”

Accantonate comunque definitivamente le ipotesi di santificazione/clonazione del Ministro restava da risolvere l'annoso problema della separazione delle carriere.
Che non fu risolto.

Fu messo a votazione ed essendo esattamente uguale il numero dei giudici e dei p.m ( 48.177) le votazioni risultarono inutili.

Come trovare una soluzione ?
a chi affidare l'ingrato compito ?
Ovvio, al Risolutore.

Il Risolutore stava leggendo, in lingua originale, un trattato dei Sumeri sulla influenza dei giudici nella politica sin dai tempi di Socrate e di come gli accusanti ed i giudicanti erano tutti amici tra loro, il che portava inesorabilmente a discutere le cause e ad accordarsi sulle sentenze nei bar dell'epoca prima ancora dei tribunali.

La richiesta che gli pervenne, via fax trattandosi tutto sommato di argomento lecito, di risolvere l'irrisolto problema gli dimostrò che da qualche migliaio di anni nel settore nulla era cambiato.

Accettò e la sua parcella questa volta non fu delle più alte:
la cessione del Teatro alla Scala e della Fenice.

Il Governo acconsentì stupito da tanta modestia ed anzi il Santo Padre, pure interessato alla risoluzione, volle aggiungere alla ricompensa un abbonamento alla Famiglia Cristiana.

Per la verità la risoluzione del problema che la politica ufficiale non era riuscita a risolvere per il Risolutore fu un giochetto.

Sfruttando la competizione totale esistente tra le due categorie li convinse uno per uno a spedirsi reciprocamente gli avvisi di garanzia con le accuse più banali ed ad emettere quindi successivamente i relativi mandati di arresto.

In un giorno che avrebbe personalmente comunicato.
Il giorno fu scelto nel corso del mese di aprile.

Utilizzando il medesimo stratagemma dei Giapponesi a Pearl Harbour il giorno coincise con l'applicazione dell'ora legale per cui gli ordini di arresto arrivarono prima degli avvisi di garanzia.

Tutto in regola.
Si arrestarono tutti reciprocamente ed il sistema giudiziario nazionale venne azzerato.

Ci furono vivaci proteste ma essendo tutti i giudici in galera, dove nel corso del tempo si estinsero, nessuno potè firmare l'ordine di scarcerazione.

A meno di riscrivere la Costituzione.

Si fecero dei concorsi con le nuove regole e finì così un'epoca che aveva visto il predominio dei giudici e tutto tornò in mano alla politica.

Il Risolutore programmò nei teatri ormai di sua proprietà solo le opere di suo gradimento inserì, tra un tempo e l'altro delle varie opere, dei concerti in sol diesis per violini tzigani, quindi soddisfatto si prese una lunga vacanza.


( Eugenio Ardito )

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