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E la Brexit porta a nuovi acquisti...
LONDRA
- A dispetto della crisi scatenata dalla chiusura delle attività dovuta alla pandemia da coronavirus,
ed in barba a diverse previsioni nefaste per il mercato immobiliare per colpa della Brexit ovviamente sparse
da chi vorrebbe che la Brexit non ci fosse mai, nel mese di agosto il prezzo delle abitazioni nel Regno Unito
ha raggiunto il suo picco più alto dal 2016.
I prezzi ad agosto infatti sono risultati essere in media del 3,7 per cento piu' alti rispetto all'anno precedente.
Insieme a questo, anche il numero delle abitazioni vendute è imperiosamente cresciuto dalla fine della quarantena
nel Paese.
Tuttavia, come fa notare il ''Financial Times'', il boom non interesserebbe equamente
tutte le fasce della popolazione britannica, al contrario si noterebbe una sempre maggiormente
polarizzazione del mercato, in cui i più abbienti sono sempre più attivi mentre le altre fasce vengono
via via sempre maggiormente ''eliminate'' dal novero degli acquirenti.
Il che garantisce che non vi sarà mai una crisi stile ''subprime'' quando i mutui vennero dati
a persone che non erano assolutamente in grado di pagarli.
Secondo il quotidiano, gli istituti di credito avrebbero eliminato dai propri listini i mutui a più alto rischio,
i quali normalmente richiedono minori garanzie bilanciando con tassi di interesse più alti, ma avrebbero
anche alzato i tassi di interesse e ristretto i criteri per aprire nuove linee di credito,
dato che sarebbero ''nervosi per ciò che c'e' dietro l'angolo'', intendendo le incertezze
che la crisi e la Brexit genereranno nell'economia britannica da oggi al prossimo anno,
scrive il Financial Times notoriamente contrarissimo alla Brexit, poveretto..
( Redazione )
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