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Milano
A prescindere dal Coronavirus..
Rispetto la narrazione catastrofista dei mezzi di informazione italiani, in Brasile la realtà
è completamente differente, anzi opposta:
è boom industriale. Altro, che Covid.
L'attività industriale nel Brasile di Bolsonaro è cresciuta in maniera significativa a luglio per il terzo
mese consecutivo, continuando a recuperare gran parte delle perdite accumulate soprattutto a marzo e aprile.
I dati presentati dalla Confederazione nazionale dell'Industria (Cni) segnalano un aumento di fatturato, ore
lavorate nella produzione e utilizzo capacita' installata (Uci).
In particolare secondo Cni il fatturato del settore e' aumentato del 7,4 per cento a luglio per il terzo
mese consecutivo.
Tra maggio, giugno e luglio l'aumento è stato del 34,5 per cento.
Grazie alla intensa ripresa, il fatturato è inferiore di appena l'1,7 per cento rispetto a quello
registrato tra gennaio e febbraio 2020, prima che gli effetti della pandemia di coronavirus colpissero l'economia.
Le ore lavorate nella produzione sono aumentate del 4,5 per cento nel mese di luglio, totalizzando un aumento del
20,9 per ceno negli ultimi tre mesi.
Grazie alla ripresa degli ultimi mesi, il numero totale di ore lavorate resta del 7 per cento inferiore
al dato registrato nei primi due mesi dell'anno, prima della pandemia.
Complessivamente, nei primi sette mesi dell'anno, le ore lavorate sono del 9 per cento in meno rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno.
Quanto all'utilizzo della capacita' installata, l'aumento a luglio è
stato di del 2,9 per cento, accumulando 8,8 punti percentuali di crescita negli ultimi tre mesi, passando
dal 66,6 per cento di aprile 75,4 per cento di luglio.
Questa percentuale, tuttavia, e' ancora inferiore del 3,4 per cento rispetto a quella registrata a febbraio,
prima della pandemia.
Quanto all'occupazione nell'industria, grazie alla ripresa degli ultimi tre mesi questa si è
attestata quasi allo stesso livello del dato di febbraio.
In particolare a luglio ha mostrato un calo dello 0,2 per cento.
Nei mesi precedenti la diminuzione era stata maggiore:
0,4 per cento a marzo, 2,1 per cento ad aprile e 0,6 a maggio.
Rispetto al dato dell'occupazione di febbraio, il calo complessivo e' del 3,5 in meno.
Complessivamente nei primi sette mesi del 2020 l'occupazione nell'industria e' diminuita del 2,6 per cento rispetto
allo stesso periodo dell'anno scorso.
L'agenzia di rating statunitense Fitch ha portato la stima della crescita del Prodotto interno
lordo (Pil) del Brasile nel 2020 al -5,8 per cento.
Pur confermando le previsioni di recessione economica nel paese a causa dell'impatto del coronavirus,
l'agenzia prevede una contrazione inferiore rispetto a quanto stimato nell'ultimo rilevamento di giugno (-7 per cento).
La revisione al rialzo arriva alla luce dei dati del secondo trimestre, migliori delle attese, e dell'aspettativa
di una costante e rapida riapertura dell'economia dopo che nei mesi di aprile e maggio le misure di distanziamento
sociale avevano causato un grave rallentamento dell'economia.
"Nonostante la difficile situazione pandemica del Brasile, i dati delle vendite al dettaglio a giugno suggeriscono
che i bonus economici di emergenza pagati per sostenere la popolazione vulnerabile e la
riapertura dell'economia hanno contribuito a sostenere la domanda interna", si legge nel documento pubblicato
lo scorso 8 settembre.
"Allo stesso modo, la produzione industriale e' cresciuta dell'8,9 per cento a giugno rispetto
al mese precedente, evidenziando l'inversione di tendenza negli indicatori di produzione".
Restano per Fitch delle criticita':
"I rischi nelle nostre proiezioni derivano dalla propagazione del coronavirus, che porta ad
un rallentamento del processo di riapertura totale dell'economia, oltre ad alcune incertezze nella politica interna,
principalmente legate alla crescita della spesa pubblica e del debito pubblico", si legge.
Resta il fatto, che il Brasile sta uscendo dalla crisi economica derivata dalla pandemia con degli
indici di ripresa doppi e in alcuni casi tripli di quelli dei Paesi dell'Eurozona, anche di quelli della Germania.
( Redazione )