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ref:topbtw-264.html/ 31 Marzo 2016/A

" IRAN: Missili e petrolio "

Piattaforme in mare e missili nello spazio..

La produzione iraniana di petrolio ha raggiunto i 3.132 barili al giorno (bpd) nel mese di Febbario 2106.
Il valore più elevato dall'anno 2012, inzio delle sanzioni.

La produzione di questo Febbraio ha superato quella di Gennaio con il ripristino delle attività di produzione delle piattaforme.

Il prezzo del grezzo iraniano si aggira sui 27.28 dollari al barile, con un incremento di circa 3.21 dollari sul prezzo del mese di Gennaio.
Oggi come oggi l'Iran si presenta sul mercato come il terzo produttore, dopo l'Arabia Saudita e l'Irak.

In base alle dichirazioni del direttore generale della National Iranian Oil Company (NIOC), Mr. Rokneddin Javadi , la NIOC sarà in grado di aumentare sensibilmente la sua produzione nei prossimi mesi per arrivare al milione di barili giornalieri.

Solo nell'ultimo mese circa 29 petoliere hanno caricato il grezzo iraniano destinato all'esportazione via mare, Italia inclusa..

Le innumerevoli piattaforme sono in fase di riattivazione e di aumento della capacità estrattiva.

Per il prossimo futuro, in Iran, non si prevedono referendum sulle piattaforme in mare entro ed oltre le dodici miglia.




Ma qualche "duro e puro" rema sempre contro..
Ed i Pasdaran per primi..
Evidentemente é stata data la contro-partita per accettare l'accordo sul nucleare. Insomma i sono liberi di giocare con i loro razzetti e di fare i loro lanci, dimostrativi ed imprecisi.
Fanno rumore e sono molto piu' costosi dei fuochi d'artificio..
Ed alla parate fanno sempre un gran bell'effetto..

Nonostante i noti divieti, il giorno 7 Marzo l'Iran ha lanciato alcuni missili balisitici intercontinentali..

"L’Iran ha effettuato con successo un lancio multiplo di missili balistici."
E’ quanto comunicano dal Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica.

Abbiamo dimostrato – si legge nel sito ufficiale dell’IRGC – il potere deterrente dell’Iran e la capacità della Repubblica Islamica di affrontare qualsiasi minaccia contro lo stato e la sovranità del Paese.

I missili sarebbero stati lanciati da diverse zone dell’Iran.
I test effettuati potrebbero aver violato la risoluzione 1929 del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, che vieta all'Iran di intraprendere qualsiasi lavoro sui missili balistici con capacità nucleare.

L'Iran ha sempre negato qualsiasi legame tra i missili balistici ed il programma nucleare, sotto controllo della Comunità internazionale dallo scorso gennaio dopo gli accordi siglati il 14 luglio.

Scevro dal programma nucleare, quello dedicato ai missili intermedi è ritenuto fondamentale ed immune (secondo Teheran) ai controlli delle Nazioni Unite.

I funzionari iraniani hanno sempre sottolineato che
“la difesa del paese non può essere influenzata dall'accordo sul nucleare siglato con le potenze mondiali il 14 luglio scorso con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

L’ultimo test del missile Emad risale all’11 ottobre scorso.
Ritenuto una variante dello Shahab-3 (basato sul Nodong nord-coreano), presenta un nuovo sistema di guida e controllo avanzato il che lo renderebbe come il primo missile balistico di precisione a raggio intermedio dell’Iran.

Proprio sul nuovo missile, il commento del ministero della Difesa è stato chiaro:
"Per rafforzare la nostra difesa, non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno ed il nuovo ‘Emad’ è chiaro esempio dei nostri programmi in via di sviluppo”.

Il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica afferma di
“essere in grado di costruire missili con una gittata di 2000 km con un margine di errore pari a zero”.

Al di là della retorica, sul sistema Emad si sa ben poco.
Dovrebbe trattarsi di un missile balistico a combustibile liquido di medio raggio con una gittata di 1700 chilometri.
Il dato più significativo, se fosse realmente così, riguarda il nuovo sistema di rientro dotato, secondo gli iraniani, di
“controlli avanzati che garantirebbero maggiore precisione”.

Il suo propellente liquido, però, impone un rifornimento prima del lancio:
un processo lungo, pericoloso e che lascia vulnerabili ai nemici.
La sua guida satellitare GPS, invece, si basa sulla rete americana.
Quest’ultima, in caso di attacco, potrebbe essere oscurata dal Pentagono.

Verosimilmente, quindi, l’Iran potrebbe basarsi sul GLONASS russo.
La testata convenzionale, infine, rimane considerevole, anche se un’arma del genere ha davvero poco senso se non equipaggiata con una testata nucleare.

Il fatto che l’Iran presenti l’Emad come missile per uso convenzionale, non pregiudica una possibile riconversione per il trasporto di testate nucleari.


( Giorgio Comerio )

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