ref:topbtw-2666.html/ 16 Ottobre 2020/A
Detto fuori dai denti, che fossero un branco di coglioni lo sapevamo già.
Il dilemma semmai è stabilire quanto siano coglioni; ammesso e niente affatto concesso esista un'unità di misura atta
a classificare il livello di minchioneria siderale, in cui galleggia questa imbarazzante pletora di arroganti bambocci
a 5 stelle nel loro viaggio astrale.
E parliamo pur sempre di mani rubate alla masturbazione su youporn, per garruli bimbiminkia fuori tempo massimo,
finché una manciata di click non li ha miracolati con una poltrona politica per la loro fortuna e sciagura di noi tutti.
Almeno a giudicare dalle prestazioni miserabili degli ex pupazzi a molla del Grullo Parlante, per non tacere della
loro perniciosa inutilità, pari solo alla presunzione sconfinata che ne contraddistingue la spocchia infinita, senza che
mai venga sfiorata da ombra di vergogna alcuna, in un profluvio di trionfalismi a buon mercato, mostrando con orgoglio
ogni cacchina mollata nel vasino.
La Grande Monnezza Capitale è solo la sciagura più evidente di un tour disastroso, per una caduta libera in un tunnel
senza fondo.
Visto il collasso in cui versano i trasporti capitolini, non poteva certo mancare il provvidenziale intervento
di Enrico Stefàno, (la sua presentazione personale è... illuminante!);
l'esperto in materia delle cui competenze la città giù beneficia da tempo, visto che da quasi due lustri pascola
in Campidoglio con famiglia al seguito, e che della im-Mobilità romana si occupa con effetti a dir poco catastrofici...
Ora, ad uno così che vuoi fare?!?
Al massimo lo costringi a prendere la metro nell'ora di punta per tutta la vita!
"Roma ha un'idea per svuotare i bus: andate a piedi!"
La proposta geniale del presidente della commissione Mobilità Stefano
"Da sette anni in Campidoglio a fianco a Virginia Raggi, uno dei quattro moschettieri della prima consiliatura
M5s, Stefano è il presidente della Commissione Mobilità.
E da cotanto pulpito ha proposto una soluzione geniale, per ovviare al sovraccarico del trasporto pubblico locale
e del conseguente rischio contagi.
Testuale:
"Chi può cerchi di spostarsi a piedi o in bicicletta, ove possibile questo può sicuramente aiutare a
decongestionare il flusso sui mezzi".
Geniale!
Come non averci pensato prima.
Le motivazioni della sentenza Stefano sono una fotografia precisa della stanzetta sulla Luna dove vive chi amministra
Roma:
"Per qualsiasi ente locale è molto complicato estendere in tempi stretti l'offerta di trasporto pubblico, bisognerebbe
acquistare centinaia di autobus e assumere centinaia di autisti, sono tempi non compatibili con la pubblica
amministrazione".
Come se il problema del trasporto pubblico locale romano non risalisse alla preistoria politica
della città, ma sia improvvisamente esploso con la limitazione all?80% della capienza imposta dal governo.
Come se la mobilità "a piedi o in bicicletta" non fosse già praticata dove e quando possibile da tutti quelli
che si trovano nelle condizioni di poterlo fare.
Che comprendono, solo per citarne alcune, un luogo di lavoro vicino a casa in un territorio sterminato,
il calcolo di rischio di finire cappottati dentro una buca o falciati dal traffico impazzito,
la capacità di caricarsi figli e zaini in una sorta di piramide circense per scaricarli prima a scuola,
con tanto di ingegnosi sistemi di protezione da acqua e schizzi nelle giornate uggiose.
Tutto questo succede nella città in cui alcune centralissime fermate della metropolitana rimangono chiuse
per mesi e mesi di manutenzione, la cui sindaca conduce una bizzarra campagna comunicativa via social
in cui sbandiera come trofei marciapiedi puliti e scalette restaurate o, ecco la rivoluzione, finalmente,
la foto di 28 (ventotto) nuovi autisti.
Evidentemente panacea di tutti i mali e risoluzione di tutti i problemi, insieme agli altri 300 messi in organico,
perché il problema di autobus che non passano, corse saltate, attese di ore, autocombustioni è una questione
di organico, certo, in un'azienda come l'Atac che di dipendenti ne conta 12.000 (dodicimila).
E dunque voi, cittadini romani, così ostili al cambiamento, rimboccatevi le maniche e date una mano
all'amministrazione infilando galosche e mollette ai pantaloni,
nel caso dovessero intrupparsi alla catena della vostra bicicletta, e iniziate a macinare chilometri salutando con la mano
il flusso ininterrotto di mezzi pubblici che grazie al vostro senso civico e al vostro atletismo
finalmente scorrerà a dovere.
L'acqua calda scoperta con la rivoluzione grillina vi salverà."
Pietro Salvatori
(15/10/2020)