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ref:topbtw-276.html/ 10 Aprile 2016/A


" CHEERLEADERS "

Considerato un luogo alieno e oscuro, popolato da creature ingorde e poco raccomandabili, nello straniamento dei suoi rituali, la "politica" è ritenuta come qualcosa da evitare per motivi di profilassi.
Oppure da usare, qualora possa tornare utile in termini di affari e raccomandazioni, salvo ritrarsene il prima possibile ad incasso ottenuto, per una questione di prudenza e opportunità.

Ne consegue che l'esercizio della pratica è sempre più circoscritto ad appannaggio esclusivo di pochi feticisti, cultori estremi di una materia perversa;
perché forse il "potere" logora chi non ce l'ha, ma di sicuro il consumo prolungato nel tempo crea dipendenza con gravi effetti collaterali.

Altrimenti non ci si ridurrebbe in simili condizioni, dopo una esposizione quasi ventennale in assenza di adeguate protezioni...

Nonostante tutto, in Italia c'è ancora chi continua a credere, un po' per convinzione e un po' per convenienza, che la "politica" sia una cosa seria.

Se lo fosse davvero, non ci si affiderebbe certo ad una roba simile...

La costante alternanza di cazzari assolutamente intercambiabili, che si sovrappongono e insieme convivono nell'immanenza del trapasso e nell'ereditarietà dei rispettivi comitati d'affari, a quanto pare esercita però una funzione rassicurante in un elettorato composto prevalentemente da anziani che evidentemente prediligono la continuità, identificandosi ora col mandrillo di provincia nella nostalgia dei bei tempi che furono...

Mentre adesso sembrano intenerirsi dinanzi alle smargiassate di un fanfarone senz'arte né parte, che probabilmente ricorda loro il nipote fancazzista e narciso con la mania dei 'selfie'.

Sarà per questo che siamo passati dalla variante porno di un nano da giardino travestito da batman, alla brutta copia ringiovanita del papi digitalizzato in versione 2.0 del quale rappresenta una prosecuzione fedele, ma (almeno in apparenza) senza la carovana di mignotte ad ingrossare l'affare di governo.


" Dall'Italia e dall'Etiopia.. "

E non è certo un miglioramento il fatto che queste siano state sostituite da un codazzo ben più squallido di queruli replicanti clonati in serie, con l'aggiunta dei peggiori scarti del berlusconismo velocemente riciclati e reimmessi in circolazione, per uno spettacolo insostenibile senza una massiccia dose di antiemetici.

Peraltro, la nuova coreografia di potere presuppone una diversa scelta dei figuranti:
questi ultimi sono esibitamente (demo)cristiani e dunque prediligono la processione di burrose madonnine da presepe vivente, con una sconveniente passione per le banche;
magari alternando ad addolorate maddalene dalla "straordinaria incompetenza" ed altrettante formidabili entrature.

In un tempo non troppo lontano, quando un ometto di marzapane che credendosi un divo volle farsi imperatore promettendo un nuovo miracolo italiano (la moltiplicazione dei suoi miliardi e delle sue immunità), refrattari alla novità, non apprezzammo subito la dirompente novità di un esercito di cloni innamorati che, plasmati ad immagine e somiglianza del 'capo', ne seguivano emotivamente le imprese, identificandosi con le sue sorti.

A loro modo, gli adoranti manipoli dei papiminkia erano composti da spiriti semplici che vivevano nel mito di "Silvio" su innamoramento collettivo per suggestioni primordiali.

Soprattutto non capimmo nell'immediato come l'appartenenza politica (o qualunque cosa si intenda per essa), al riparo da ogni coerenza e svuotata da qualunque tensione ideale, si fosse ridotta ad una disputa tra opposte tifoserie, più che altro per affezionamento ai colori di bandiera e poco altro, nella progressiva erosione di ogni reale differenza di rilievo.

Col tempo la pratica ha perso di spontaneità;
si è evoluta a forma scientifica.

E alfine, in tempi di digitalizzazione, si è tecnologizzata con l'introduzione degli influencers;
nell'illusione che questa pratica di trollaggio organizzato sui principali media on line possa davvero influenzare le opinioni dei malcapitati, fino alla twittante esplosione delle nuove cheerleaders riunite nei fan-club del renzismo militante.

Capita così di non riuscire più a sfogliare l'edizione on line di un qualunque quotidiano, che non ci sia articolo sporcato dai petulanti commenti di questo comitato di disturbatori professionisti a libro paga.

Ci sono vari tipi di influencers...
ed a lungo si è parlato dei "guardiani" virtuali della Casaleggio Associati a protezione del sacro blog.

Ma la capillarità esibita dall'ufficio propaganda del partito bestemmia ha una potenza di fuoco mai raggiunta prima, nemmeno ai tempi d'oro del berlusconismo imperante, quando i papiminkia cominciavano a prendere confidenza con la tastiera dopo il corso di indottrinamento nelle succursali di Publitalia.

A suo modo, l'influencer piddino lo riconosci subito...

Di preferenza, imperversa sulle pagine on line delle testate edite dal Gruppo L'Espresso (e massimamente sull'HuffingtonPost italiano di Lucia Annunziata), perché lì si aggira di solito il frastornato elettorato di sinistrati in crisi di identità, sensibili alle sirene del grillismo e dunque da ricondurre quanto prima all'ex ovile occupato dalla truppa fedele al ducetto di Rignano.

E perché forse dalle altre parti funzionano meglio i filtri, per tenere alla larga questi zelanti balilla prezzolati di regime.

Probabilmente, l'influencer piddino si reputa un "intellettuale"...
e della categoria più che la cultura, condivide la spocchia e la passione per i titoli accademici.

Quindi, nel registrare il proprio profilo, dichiarerà quasi sempre di essere "professore" in qualche branca della fuffologia applicata, o più genericamente di lavorare in una qualsivoglia università sperduta in qualche angolo del globo.

Soprattutto crede che il blasone posticcio dia più prestigio o credibilità alle miserabili castronerie che va menando ovunque e senza vergogna.

O così devono avergli insegnato al corso di formazione.
A giudicare poi dalla qualità degli interventi, viene il sospetto che nei loro fantomatici atenei vengano impiegati più che altro nella rilavatura dei cessi (giusto per tenere la lingua allenata alla mansione primaria), o subentrare al posto della carta igienica quando questa è esaurita.

L'influencer piddino vi sosterrà tutto ed il contrario di tutto, fedele ad un unico principio:
amplificare gli slogan del Capo, sostenendone le tesi anche quando fossero le più astruse o incredibili, e che quasi sempre sono in sostanziale continuità con quelle del vecchio papi-pensiero nella condivisione dei medesimi cavalli di battaglia, e nell'imperturbabile assenza della Premiata Ditta di Bersani e Compagni, che evidentemente trovano la cosa del tutto normale.


" L'eterna passione.. "

Vi ricordate quanto ce la menarono contro la cosiddetta "legge bavaglio", a suo tempo presentata da Angelino Alfano, nonché attuale ministro agli Interni dell'esecutivo Renzi, quando le intercettazioni riguardavano il Pornonano, insieme ad altre roboanti "emergenze democratiche"?!?

Ma ora che le parti si sono ribaltate...

L'ultimo della serie è l'attacco scatenato contro la magistratura, colpevole di aver scoperchiato l'immane foglia, che gorgoglia tutta attorno allo scandalo delle trivellazioni.

Da lì la feroce opposizione al referendum che rischia di disturbare gli affari degli Amici degli Amici (e parenti).
Attingendo ad un'esperienza ventennale, il ripescaggio del vecchio armamentario berlusconiano è praticamente completo.

E in tal modo anche oggi l'influencer piddino svolge il suo compito da bravo soldatino, secondo le consegne di giornata.

Non per niente, a giudicare dall'orario dei suoi interventi, segue una turnazione da ufficio, in questo strano miscuglio tra Min.Cul.Pop di mussoliniana memoria, Pravda sovietica, e culto peronista della personalità.

L'informazione ai tempi della rottamazione.


( Sendivogius )

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