ref:topbtw-2805.html/ 4 Dicembre 2020/A
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
Con i "Numeri alla mano" facciamo proprio questo.
Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire.
Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale.
Roma
Le aziende sanitarie (Asl) e ospedaliere (Ao) sono le strutture amministrative del sistema sanitario più prossime
al cittadino oltre ad essere le realtà che offrono nella pratica quotidiana le prestazioni.
Il loro ruolo quindi è sempre fondamentale ma è chiaro che nel corso di una crisi sanitaria diventa ancora
più importante che siano poste in condizione di funzionare al meglio.
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.”
- Art. 32 della Costituzione
Queste strutture dovrebbero essere poste sotto la guida di un direttore generale, nominato dalla regione,
coadiuvato da un direttore sanitario, da un direttore amministrativo e in alcuni casi da un direttore sociosanitario.
Il direttore generale è l’organo monocratico di rappresentanza legale e di governo dell’azienda, tuttavia a volte
al suo posto si trova un commissario straordinario.
Le ragioni di un commissariamento possono essere varie:
da una gestione poco accorta da parte della direzione precedente a una semplice fase di transizione tra un direttore
generale e il successore.
Una materia di competenza regionale
Il sistema sanitario nazionale è stato istituito con la legge 833/1978.
Negli anni novanta poi il decreto legislativo 502/1992 ha provveduto a riordinare la materia
trasformando le unità sanitarie locali (Usl) in aziende sanitarie (Asl) e valorizzando il ruolo delle regioni
quale snodo locale del sistema sanitario nazionale.
Questa norma è ancora oggi il quadro di riferimento generale che disciplina la materia sanitaria a livello nazionale.
“Spettano alle regioni e alle province autonome, nel rispetto dei principi stabiliti dalle leggi nazionali,
le funzioni legislative ed amministrative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera.”
- D.Lgs 502/1992 Art. 2 comma 1.
Proprio in virtù dei poteri attribuiti alle regioni le aziende sanitarie e quelle ospedaliere,
tra le altre cose, possono assumere denominazioni differenti a seconda della regione,
così come possono essere diverse le norme che ne disciplinano il commissariamento.
Il D.Lgs. 502/1992 infatti stabilisce solo alcune regole comuni per la nomina dei direttori generali,
e alcuni casi in cui le regioni devono provvedere alla loro sostituzione.
Il decreto legislativo 171/2016 inoltre stabilisce che i direttori generali devono essere scelti tra quelli iscritti
all’interno di un elenco nazionale.
Dallo stesso elenco devono essere scelti i commissari straordinari nel caso se ne presenti la necessità.
Tuttavia a parte questo è lasciato alle regioni un ampio margine di autonomia.
Le aziende commissariate
Ad oggi sono 32 le aziende ospedaliere o sanitarie che al proprio vertice hanno un commissario straordinario.
A queste bisogna poi aggiungere due realtà calabresi:
l’azienda sanitaria provinciale di Crotone e l’azienda ospedaliera Mater domini.
Qui infatti è in carica un direttore generale facente funzioni ma solo perché il commissario si è dimesso e non
è ancora stato nominato il suo successore.
Infatti stando al nuovo decreto Calabria il nuovo commissario ad acta della regione, Guido Longo, dovrà procedere
alla nomina di commissari per tutte le Asl e le Ao della regione, ad esclusione delle due commissariate
per infiltrazione della criminalità organizzata.
34 le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere commissariate in Italia....
A parte la Calabria in altre due regioni tutte le aziende sanitarie risultano commissariate:
la Valle d’Aosta e l’Umbria.
La Valle d’Aosta tuttavia è un caso particolare visto che in questa regione esiste una sola azienda sanitaria.
In Umbria invece sono commissariate sia le 2 aziende sanitarie che le 2 aziende ospedaliere.
I nuovi commissari sono entrati in carica a luglio e dovrebbero mantenere l’incarico fino alla fine dell’anno
con lo scopo di dare il tempo alla regione di riorganizzare la sanità umbra.
Ai commissari sono state date anche competenze specifiche per affrontare questa fase di transizione,
al termine della quale le strutture sanitarie dovrebbero tornare ad essere gestite in termini ordinari.
Le aziende sanitarie e ospedaliere con un commissario straordinario...
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4 Dicembre 2020 -ROMA - - OPENPOLIS -
- Infiltrazioni mafiose..& Co.( Link )
( Per gentile concessione di OPENPOLIS - www.openpolis.it )
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