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Il Racconto della Domenica - 17 Aprile 2016 -
Seconda parte "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Decise di prendere un anno sabbatico, lasciare il suo lavoro e tentare di ritrovarsi.
C'era un luogo che l'aveva sempre affascinata, la Sicilia e precisamente Taormina, che considerava il posto più bello del mondo.

Aveva letto tutti i racconti che la riguardavano, le riflessioni delle personalità che l'avevano visitata: Goethe, Maupassant, Lawrence, Anatole France, Oscar Wild e poi Brahms, Dior.

Tutti avevano conservato un ricordo indimenticabile di quel luogo incantato.

La guerra aveva risparmiata quella cittadina, poteva immergersi in un'oasi di colori e di profumi, gelsomini, oleandri, bouganvillee, glicini e mimose.

Sentiva il miracolo della creazione, voleva andare a ritroso dentro se stessa, risalire alla propria infanzia, alla propria innocenza, mettere dei punti fermi nella propria esistenza.

Era il posto adatto.
C'era una piccola e deliziosa pensione quasi in riva al mare, nella parte bassa di Taormina e la sua scelta non poteva che cadere su quella.

Dalla finestra della sua camera poteva vedere il mare e una lunga spiaggia incontaminata, la mattina presto e la sera il profumo della salsedine e dei gelsomini era qualcosa di indescrivibile, la notte il rumore del mare che cullava dolcemente il suo riposo erano forse la medicina che stava cercando, che potesse ridarle il colore che aveva perduto e che le faceva vedere il mondo in bianco e nero, avvolto nell'oscurità della sua mente.

Scarlet non era sola, aveva voluto che Lisa Jons l'accompagnasse e dividesse con lei quello che sperava fosse un incanto.

Lisa era la sua assistente, la sua migliore amica, la sua vitalità e una certa dose di materialismo, di rapporto disincantato con la vita, in contrasto con il suo stato d'animo, contribuiva a renderle quanto meno più accettabile l'esistenza.

Erano li da tre giorni, il tempo era passato tra lunghissime passeggiate sulla spiaggia e chiacchierate sedute nella veranda della pensione, all'imbrunire, in mezzo alle piante di gelsomino e di glicine, su una panchina di ferro e davanti ad un piccolo tavolo con la base di marmo.

Mentre sorbivano quella cosa meravigliosa che era la granita di limone, erano quasi stordite dal profumo intenso che penetrava sotto la pelle rendendo quel luogo più simile al paradiso che alla terra.

Nel pomeriggio decisero di rinunciare al breve riposo che si concedevano dopo pranzo e di raggiungere il paese salendo la lunghissima scalinata che portava fino in centro, davanti alla chiesa di San Pancrazio.

Dopo una passeggiata nel centro storico, tra stradine e piccoli negozi che esponevano prodotti locali, si fermarono per l'aperitivo in un bar sul corso principale.

Si erano fatte, tra una passeggiata e l'altra, quasi le sette, era il momento di cominciare a pensare al rientro, quanto meno la lunghissima scalinata, in discesa, sarebbe stata più comoda.

Fu in quel momento, mentre stavano per chiedere il conto, che lo vide.

Era seduto ad un tavolo dell'altro angolo della sala ed era solo.
Da molto tempo ormai Scarlet rimaneva del tutto indifferente ai continui sguardi languidi che gli uomini che incontrava le indirizzavano, l'unico sentimento che riusciva a provare era un profondo fastidio.

Ma non quella volta, qualcosa era esploso nella sua mente.
Anche Lisa se ne accorse e rimase piacevolmente sorpresa.
L'uomo stava sorseggiando un cognac accompagnato da acqua presumibilmente gelata, i suoi occhi erano fissi su di lei in un modo forse eccessivo, non aveva distolto nemmeno per un attimo il suo sguardo ed era riuscito a calamitare il suo, c'era un che di magnetico in quegli occhi grigi, Scarlet avrebbe voluto guardare da un'altra parte, dimostrare disinteresse per lui ma non ci riusciva.

L'uomo era vestito in modo irreprensibile malgrado il caldo, blazer blu con bottoni d'oro, pantaloni grigio scuro, camicia azzurra con i polsini raffiguranti un falcone, probabilmente l'indicazione di un club, e cravatta regimental rossa e blu.
Era leggermente brizzolato, il che rendeva la sua età indefinibile, aveva dei lineamenti perfetti, con un che di aristocratico, ed era piuttosto pallido.

Scarlet dedusse che non aveva avuto ancora il tempo di abbronzarsi al sole di Taormina.
Comunque il suo esame, compiuto forse inconsciamente, era totale.
L'uomo chiamò il cameriere e fece mandare al tavolo delle due signore champagne accompagnato da due mazzolini di gelsomini.

Il ritorno che Scarlet e Lisa avevano programmato doveva essere rimandato.
L'uomo si alzò dal suo tavolo e chiese il permesso di accomodarsi accanto a loro.

Era olandese ma parlava un inglese perfetto, disse di chiamarsi Wlad, non rivelò il suo cognome, almeno in quell'occasione, aveva recentemente acquistata un'antica villa a Taormina e la stava ristrutturando.
Non distolse lo sguardo da Scarlet nemmeno per un attimo, ignorando completamente Lisa, come se non esistesse.

Scarlet sentiva per quell'uomo un'attrazione improvvisa ma che non riusciva a definire fino in fondo, era qualcosa che non riguardava il lato fisico ma qualcosa di molto diverso, era come se lo avesse conosciuto e atteso da sempre, il mondo circostante, compresa Lisa, sembrava scomparso, in quel momento esisteva solo lui.

Al di la di frasi convenzionali non riuscì a dire altro, le stava accadendo una cosa incomprensibile.
Avrebbe dovuto desiderare un contatto materiale con lui, desiderare che le prendesse la mano tra le sue e dichiarasse i motivi profondi di quell'improvviso interesse.

Ma non era questo che desiderava, era come se dentro di lei due forze contrastanti combattessero tra di loro:
una che le imponeva di lasciarsi andare e dimenticare una volta per tutte i suoi oscuri pensieri, un'altra che cercava di imporle di annullare quello strano e ambiguo sentimento ed interrompere quel contatto mentale.

Ma non ci riusciva.

Chi era quell'uomo misterioso, perchè era entrato così improvvisamente nella sua vita?

Si era fatto molto tardi, Wlad le accompagnò alla pensione con la sua auto senza dire, durante il tragitto, una sola parola.

Era come se fossero immersi in un'atmosfera sospesa nel tempo e nello spazio.

Anche Lisa sembrava coinvolta in quello stato particolare, in altri momenti la sua concreta personalità si sarebbe manifestata subito e avrebbe riportato la situazione in uno stato di, quanto meno normalità.

Ma non questa volta, anche lei sentiva di far parte di quell'atmosfera incantata.
Si salutarono in maniera convenzionale, Wlad trattenne tra le sue la mano di Scarlet per qualche attimo in più e la baciò formalmente.

Anche molto tempo dopo Scarlet avvertì ancora sulla mano il calore delle sue labbra.
Sarebbe stato impegnato per qualche giorno, disse che sarebbe ripassato da li non appena possibile per poter stare ancora insieme.

Il suo ultimo, indescrivibile sguardo, rimase impresso nella mente di Scarlet, sapeva che avrebbe atteso il prossimo incontro senza riuscire a pensare ad altro.
….continua


( Eugenio Ardito )

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