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Il Racconto della Domenica - 24 Aprile 2016 -
Terzo parte "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Lisa conosceva il carattere di Scarlet, se voleva parlare di quello che era accaduto doveva essere lei a prendere l'iniziativa, sarebbe stato del tutto normale tra due donne parlare di questioni sentimentali.

Ma Scarlet non disse una sola parola a quel proposito.
Era come se non fosse accaduto assolutamente nulla.

L'indomani, quasi all'alba come di solito, Scarlet passeggiava sulla riva del mare, questa volta da sola.
Doveva capire cosa le stava accadendo, doveva cercare di liberare la mente da tutti i pensieri angosciosi che negli ultimi tempi la tormentavano, doveva cercare di capire in che modo e perché quell'uomo era entrato nella sua vita.
La sua mente era confusa, sapeva perfettamente che si stava allontanando dalla fede, che la sua esistenza si era trasformata in un carcere.

La reclusione, l'isolamento, la solitudine e l'impossibilità di comunicare erano il prezzo che doveva pagare per il suo peccato ?

Ripensò a Wlad, in particolare al suo volto ed ai suoi occhi, il volto umano è il punto di partenza di ogni comprensione e lo sguardo è il mezzo di espressione più bello.

Sperò con tutte le sue forze che quell'uomo, incontrato forse casualmente, riuscisse a salvarla.

Senza nessun motivo le accadde di pensare a come la vita fosse una partita a scacchi, anche se l'avversario era sconosciuto le regole non potevano comunque cambiare.

Erano ormai delle ore che passeggiava, non si era nemmeno accorta che il tempo stava peggiorando, nuvole cariche di pioggia avevano coperto completamente il sole.
Decise di rientrare alla pensione.

Sulla spiaggia, a pochi metri dal muro coperto di rampicanti che delimitava i confini della pensione era parcheggiata una roulotte, doveva essere arrivata da poco, quando era uscita non c'era ancora, passandoci davanti, un po' per curiosità, non poté fare a meno di guardare attraverso la piccola finestra.

Vide un uomo, una donna ed un bambino, si chiese per quale motivo si trovassero li.
Lo avrebbe appurato in seguito.
Lisa era appoggiata sul letto con gli occhi chiusi, ma non stava dormendo, stava pensando a Scarlet, al senso di colpa che continuava a perseguitarla e che, conoscendone in parte i motivi, riteneva del tutto assurdo.

Scarlet era senz'altro una donna dotata di un'intelligenza superiore oltre che bellissima, poteva avere tutto dalla vita, invece continuava a sentirsi responsabile di una colpa non sua, in fondo si era limitata a mettere a disposizione dei Paesi liberi la sua straordinaria capacità e intelligenza, aveva dato un contributo fondamentale ad una, anche se particolare ricerca scientifica, ma quando altri avevano deciso di usare quella ricerca per scopi distruttivi si era opposta.

Che altro avrebbe potuto fare per evitare quel genocidio?

Perché continuava a sentire su di se il sangue di quegli innocenti?
Dedusse che forse la sua particolare intelligenza le aveva conferito una particolare sensibilità per le cose terrene, sembrava portare su di se tutti i mali del mondo.
Doveva cercare di farla uscire da quello stato terribile, doveva salvarla da se stessa.

Malgrado il suo carattere allegro, estroverso e profondamente materiale era sinceramente affezionata a lei.
Sperò che l'incontro con quello strano uomo e che, finalmente, sembrava l'avesse fatta uscire almeno in parte da quel torpore mentale, si trasformasse in un'avventura decisamente fisica.
Era certa che questo l'avrebbe cambiata, l'avrebbe fatta ritornare quella che aveva conosciuta tanti anni prima, una ragazza allegra, spensierata, appagata dal suo lavoro e amata da tutti.

Wlad telefonò dopo qualche giorno e disse che sarebbe passato la sera per andare in qualche posto insieme a loro.
Lisa aveva già il suo piano.

La decapottabile nera di Wlad giunse alla pensione alle nove in punto.
Scarlet aveva tirato fuori per l'occasione un abito da sera verde chiaro che non adoperava più da tempo.
Era un buon segno.
All'ultimo istante Lisa ebbe un improvviso malessere "diplomatico" non si sentiva di uscire quella sera, era meglio che andassero da soli.

Il piano era cominciato.
A Taormina aveva aperto da poco un night club frequentato dalle persone più in vista nel panorama internazionale:
Porfirio Rubirosa, Onassis, Ava Gardner, il conte Volpi di Misurata, Ranieri di Monaco e tutti gli altri che dividevano il loro tempo tra Montecarlo, Saint Moritz e Taormina, che stava per diventare il centro del mondo.

Durante il tragitto non dissero una parola, Scarlet era tesa come la corda di una chitarra, dentro di lei si era scatenata una battaglia, da una parte avrebbe voluto abbandonarsi totalmente a quel nuovo sentimento e dimenticare tutto, dall'altra parte non riusciva a capire chi quell'uomo fosse realmente, c'era in lui qualcosa di misterioso ed insondabile che andava oltre un comportamento che poteva essere definito come riservato.

Fece uno sforzo enorme con se stessa, cercò di non pensare a tutti quegli anni di solitudine trascorsi in una ricerca disperata dell'assoluzione per quello che riteneva il suo peccato.
Gli prese dolcemente la mano e appoggiò la testa sulla sua spalla.
Wlad rimase immobile, continuò a guidare ma era chiaro il suo profondo disagio.
Si stava comportando come un sedicenne al suo primo incontro d'amore.
Chi era quell'uomo elegante e formale, bello e certamente ricco e con una grande classe ?

Si fermarono al Sesto Acuto, Wlad parcheggiò l'auto e le tenne il braccio su per la scalinata.
Aveva già riservato un tavolo lontano dall'orchestra.
Le note delle canzoni di Peppino di Capri e di Bruno Martino riempivano la sala, c'era un atmosfera incantata.

Finalmente, dopo tanti anni, stava riuscendo a rilassarsi.
Parlarono di cose futili, senza però entrare in discorsi che li riguardassero direttamente.

Prese lei l'iniziativa, si alzò e gli chiese di ballare. Wlad era chiaramente a disagio, non sapeva ballare, si muoveva seguendo più o meno la musica.
Scarlet lo strinse a se, si accorse che stava tremando.
Poi lo baciò dolcemente.
Era chiaro che Wlad non aveva mai baciato nessuna donna, doveva essere la prima volta.

Come era possibile ?
Da certi atteggiamenti Scarlet escluse che avesse tendenze omosessuali. Allora, chi era quell'uomo ?
"Wlad, devi dirmi tutto di te, non posso credere che stringi tra le tue braccia una donna per la prima volta, chi sei in realtà ?"
Quell'uomo bello, elegante e sicuro di se era confuso, non sapeva o non voleva rispondere.

"capisco le tue perplessità Scarlet, avevo pensato di dirti tutto stasera ma è accaduta una cosa imprevista, almeno per me, una cosa che non mi era mai accaduta.
Prima d'ora. Ti spiegherò tutto tra qualche giorno."

Aveva ripreso il suo controllo,la riaccompagnò alla pensione senza dire una parola durante il tragitto, non le diede il bacio del saluto, come sarebbe stato prevedibile,la salutò formalmente e andò via.

Quell'uomo era veramente strano, Scarlet capì che nascondeva qualcosa di poco normale, assolutamente poco normale.
Questa volta ne parlò con Lisa, le raccontò come si era svolta la serata.

Neppure lei riuscì a capirci qualcosa.

….continua


( Eugenio Ardito )

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