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ref:topbtw-286.html/ 23 Aprile 2016/ B

Tunisia: la marea nera di Kerkennah e la fine della commedia..

Era il 22 Marzo circa quando sulla stampa e sugli schermi italiani irrompeva la terrificante notizia: " Tunisia: la marea nera arriverà in Italia !"
Eravamo nel periodo della parossistica campagna mediatica contro le trivelle..inesistenti !
Ovviamente inesistenti.. pero' di gran comodità..

Infatti il referendum si riferiva alla possibilità, per le compagnie petrolifere, di sfruttare i giacimenti già attualmente "coltivati" entro le dodici miglia dalla costa, anche dopo la fine della concessione in atto.
Rinnovando quindi la medesima concessione fino alla fine della produttività del campo petrolifero.
Nient'altro di sconvolgente, di pericoloso, e nulla di più.

Di nuove concessioni per trivellazioni, entro le dodici miglia, non se ne era mai parlato anche perché già escluse per Legge.
Di nuove trivelle e piattaforme inquinanti men che meno..

Ovviamente le notizie dalla Tunisina hanno fatto un gran bel favore ai fautori dell'allarmismo ambientale continuo e continuato..

Come lo avrebbe potuto fare per il cedimento della condotta di Genova se fosse avvenuto il giorno prima del voto di domenica e non solo qualche ora prima della ore 23 di domenica 17, l'orario di chiusura dei seggi.

Una fatalità oppure un sabotaggio ?
Attendiamo l'esito delle perizie tecniche che, non dovendosi avvalere di sofisticate prove del DNA , non dovrbbero essere poi cosi' difficili..
Ma, per ora, in via del tutto strabiliante, nessuna "fuga di notizie" dalla Procura..
Neppure uno straccio di conversazione telefonica fra la moglie del direttore della raffineria ed il suo fruttivendolo di fiducia..

Ma torniamo in Tunisia..
La piattaforma della PETROFAC ( British Gas ) é stata sabotata da elementi criminali.
Il petrolio fuoriuscito, finito sulla spiaggia, é stato quindi bonificato.

Di rischio per le coste Italiane non ne poteva esistere proprio, non solo data l'enorme distanza fra Kerkennah e la Sicilia , ma anche per la posizione della piattaforma stessa ( fra l'isola e la costa di Sfax ) ed i venti predominanti di Nord Nord Ovest di quella zona.
Venti che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbero portato la chiazza vero Jerba o verso la Libia..
Insomma dalla parte opposta delle coste italiane..

In questi giorni la polizia ha proceduto ad arrestare un centinaio di persone.
Molte di queste, in carcere, hanno subito sevizie e torture che, ovviamente, sulla libera stampa tunisina, non sono mai state menzionate.

Ora PETROFAC ha deciso di chiudere i pozzi che producono il 15% del gas tunisino.
Come hanno sempre fatto presente gli ambientalisti, in realtà, sulle piattaforme ci lavorano in pochi.
E' vero.
I tre pozzi chiusi manderanno a casa solo 160 persone circa.
Un'inezia in Tunisia dove, dal 2011 al 2015 hanno chiuso 1868 aziende ( dati ufficiali dell'API ) con migliaia di nuovi disoccupati.
Poi perderanno il lavoro i dipendenti della società dei trasporti marittimi che assicuravano il collegamento da terra alle piattaforme.
Poi perderanno clienti gli alberghi sull'isoletta e pure quelli di Sfax.

Poca roba, giusto giusto un'altra centata di persone..
Ma la Tunisia ormai é abituata al calo delle presenze negli alberghi, visto una perdita del 30% sull'afflusso turistico nella scorsa stagione, un'ulteriore perdita del 10% é per ora solo prevista..
A fine stagione poi si vedrà quanti altri alberghi avranno chiuso..

Ma il bello arriva or ora.
Con la felicità degli ambientalisti il gas non verrà più estratto e distribuito in Tunisia.
La mancata produzione é del 15% del fabbisogno nazionale.
Il costo é stimato in circa 150.000 dollari al giorno che la Tunisia dovrà pagare all'Algeria per importare il gas, gas estratto dai pozzi - sempre della PETROFAC - che operano nei campi Algerini.

E delle piattaformine abbandonate cosa ne faranno?
Se serpeggiasse del buon senso fra le dune potrebbero essere fruite come basi scientifiche, come zone per oasi di ripopolamento ittico, oppure "abitate" in una qualche maniera utile.

Ma in quelle zone il buon senso non serpeggia..facilmente.
Assai probabilmente saranno demolite in modo sconsiderato per farne rottame - molto richiesto - per le acciaierie tunisine..

Ma noi seguiremo con attenzione la fine della commedia, fino al calare del sipario..

( Giorgio Comerio )


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