ref:topbtw-2921.html/ 31 Marzo
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
Con i "Numeri alla mano" facciamo proprio questo.
Come si elegge il presidente della repubblica
Il presidente della repubblica viene eletto dal parlamento in seduta comune a cui si aggiungono 3 delegati per ogni regione.
Il voto è segreto e ai primi scrutini è richiesta la maggioranza dei due terzi.
Roma
Definizione
Il presidente della repubblica rappresenta la massima carica istituzionale del nostro paese.
Per questo motivo, la procedura per la sua elezione è particolarmente complessa.
In
base all’articolo 87 della costituzione infatti, il capo dello stato viene eletto dal parlamento in seduta comune
a cui si aggiungono 3 delegati per ogni regione (scelti dai rispettivi consigli regionali), fatta eccezione
per la Valle d’Aosta che ne esprime uno solo.
Fintanto che non sarà eletto il nuovo parlamento con numeri ridotti a seguito della riforma
costituzionale approvata nel settembre 2020, l’assemblea che elegge il presidente della repubblica
è quindi composta da 1009 membri:
630 deputati, 321 senatori (inclusi i senatori a vita) e 58 delegati regionali.
Lo stesso articolo della costituzione stabilisce inoltre che il voto sia segreto e che il nuovo presidente
sia eletto con una maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea.
Se tale maggioranza non viene raggiunta, si procede ad una nuova votazione.
Dopo i primi tre scrutini se ancora non si riesce ad eleggere un candidato, diventa sufficiente la maggioranza
assoluta (la metà più uno dei votanti).
1009 gli attuali elettori del presidente della repubblica.
Durante la seduta comune non sono ammessi interventi volti a proporre candidature o a esprimere dichiarazioni di voto.
Lo scrutinio avviene in seduta pubblica.
Allo spoglio procede il presidente della camera (in quanto presidente del parlamento in seduta comune) che
da lettura di tutte le schede tranne quelle identificabili come nulle.
Per prassi si considerano “dispersi” i voti ai quei candidati che raccolgano un numero di preferenze inferiore a due.
La seduta per l’elezione del presidente della repubblica è unica. Ciò significa che finché non viene
eletto il successore al Quirinale l’assemblea non si scioglie.
Ma tra una votazione e l’altra sono previste delle interruzioni.
Ciò anche per favorire il dialogo tra i partecipanti al voto e trovare un accordo su un possibile candidato.
La durata media di ciascuno scrutinio è pari a circa quattro ore e mezzo secondo i dati della camera.
Dati
I presidenti della repubblica sinora sono stati 12.
L’unico ad essere stato eletto per un secondo mandato è stato Giorgio Napolitano nel 2013 (poi dimessosi due anni più tardi).
La necessità di raggiungere una maggioranza dei due terzi ha determinato il fatto che raramente si sia riusciti
ad eleggere il nuovo presidente nei primi tre scrutini.
Gli unici due casi di questo tipo sono stati Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999.
L’elezione più complessa è stata invece quella di Giovanni Leone nel 1971 che ha richiesto ben 23 votazioni.
Ciampi e Cossiga gli unici presidenti della repubblica eletti dopo il primo scrutinio.
Sandro Pertini è il presidente della repubblica eletto con la maggioranza più ampia.
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31 Marzo 2021 -ROMA - - OPENPOLIS -
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