ref:topbtw-2987.html/ 5 Giugno 2021/A
Mestre -
Le micro e piccole imprese italiane con meno di 5 milioni di euro di fatturato – costituite prevalentemente
da artigiani, piccoli commercianti e partite Iva – nel 2019 hanno versato 21,3 miliardi di euro di imposte
erariali in più rispetto alle web companies presenti in Italia.
Due anni fa, infatti, l’aggregato delle controllate appartenenti al settore del WebSoft ha registrato
un giro d’affari nel nostro Paese di 7,8 miliardi di euro;
il numero di addetti occupati in queste realtà era di oltre 11 mila unità, mentre al fisco italiano hanno versato
solo 154 milioni di euro.
Nello stesso anno, invece, il popolo delle partite Iva, con meno di 5 milioni di fatturato,
ha generato un fatturato di 814,2 miliardi e il contributo fiscale giunto all’erario da queste 3,3 milioni di piccole
realtà è stato di 21,4 miliardi di euro:
un importo di circa 140 volte superiore al gettito versato dalle multinazionali del web.
E’ evidente che, ormai, ci troviamo di fronte a uno squilibrio del prelievo fiscale tra le piccole e le grandi
imprese tecnologiche che la pandemia ha ulteriormente accentuato.
Grazie al boom del commercio elettronico, ad esempio, in questi ultimi 15 mesi le multinazionali del web presenti
in Italia hanno aumentato ulteriormente i ricavi, mentre la grandissima parte delle micro e piccole imprese
ha subito una contrazione degli incassi molto preoccupante.
Pertanto, se ai primi il peso delle tasse continua a rimanere modesto, ai secondi il carico fiscale ha raggiunto
livelli non più sopportabili, che nemmeno le misure anti Covid, approvate fino adesso, hanno contribuito ad alleviare.
Se il livello medio di tassazione di queste big tech è, secondo l’Area studi di Mediobanca, al 32,1 per cento,
nelle nostre piccolissime realtà si aggira attorno al 60 per cento:
praticamente quasi il doppio.
Ora, nessuno chiede un inasprimento del carico fiscale nei confronti delle grandi imprese del web, ci mancherebbe, semmai
è necessario abbassare drasticamente il peso delle tasse sulle piccole attività che, ancora oggi, rimane su livelli
insopportabili
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Da parte nostra ricordiamo quanto pubblicato ll 18 Giugno 2020:
IVA: al massimo il 15%
Imposta sui profitti: al massimo il 15%
Oneri sociali: al massimo il 15%
( Redazione - Milano )
230 - 18 - Giugno 2020 -YOUTUBE - Short Video Message -15% + 15% + 15% ( 51" )
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