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Le qualunquinate giudiziarie

Il " qualunquismo " giudiziario é iniziato ad Aprile con la prima uscita dello "spot pubblicitario" di per Piercamillo Davigo..

Ma chi è Piercamillo Davigo ?

Piercamillo Davigo è nato a Candia Lomellina il 20 ottobre1950 ed è un Consigliere della II Sezione Penale e delle Sezioni unite penali presso la Corte di Cassazione.
Dall'aprile 2016 è presidente dell'associazione nazionale magistrati.

Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Genova è entrato in Magistratura nel 1978.

Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano;
poi dal 1981 è divenuto Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione.

In questo contesto ha fatto parte, nei primi anni Novanta, del pool Mani Pulite, insieme ai colleghi Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D'Ambrosio, Ilda Boccassini, Gherardo Colombo, Francesco Greco, Tiziana Parenti e Armando Spataro.

È stato eletto nel parlamentino dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nella corrente di "Magistratura Indipendente".
Successivamente è divenuto Consigliere della Corte d'Appello di Milano.

Ricopre il ruolo di Consigliere alla Corte suprema di cassazione, II Sezione Penale, dal 28 giugno 2005.

Ha scritto vari libri, di taglio prevalentemente scientifico.
Fra i testi di divulgazione, si ricordano in particolare La Giubba del Re - Intervista sulla corruzione, scritto in collaborazione con Davide Pinardi, La corruzione in Italia - Percezione sociale e controllo penale, scritto a quattro mani con Grazia Mannozzi e Processo all'italiana con Leo Sisti.

Nel 2012 è stato insignito del Premio Giovenale.

Nel febbraio 2015 insieme un gruppo di magistrati esce da MI e fonda Autonomia e Indipendenza che lo elegge presidente.

Il 9 aprile 2016 viene eletto presidente dell'Associazione nazionale magistrati, per la durata di un anno.


Pasquino -

Come si evince è fa già parte di quella schiera di personaggi, tutti italiani, che iniziano la carriera come giudici e poi la cambiano in quella di pubblica accusa.
Il GIUDICE è colui che emette sentenze valutando le prove a carico ed a discarico del presunto colpevole.
Le prove a carico portate dalla pubblica accusa, le prove a discarico, portate dalla difesa.
Il Giudice è al di sopra delle parti e è pregato di emettere sentenze giuste e di motivarle in tempi brevi e non in mesi..
Evitando magari di "dimenticarsi" di scriverle ( come pure accaduto ) dando modo al condannato di fruire di incredibili opportunità..liberatorie.
Il giudice dovrebbe dare sia all'accusa che alla difesa tutti i mezzi ed i modi per meglio illustrare le loro tesi.
Ogni tanto cio' non accade, e quasi sempre a scapito della difesa..
La procura della repubblica è quella che indaga , per tempi pressoché illimitati, spesso in base a mere "ipotesi di reato", ed è quella dai cui uffici fuggono spesso le notizie e brani "eclatanti" di conversazioni telefoniche..

Ma nonostante le fughe di notizie, di fotocopie, di stralci di interrogatori, fughe continue e reiterate, dagli uffici giudiziari non viene mai rimosso nessun funzionario..
Restano sempre tutti negli stessi uffici "colabrodo" più inchiodati loro alle loro poltrone che un qualsiasi vecchio democristiano alla sua..

Ma i procuratori sono anche quelli che scrivono libri, partecipano a premi letterari, conferenze stampa, trasmissioni televisive, riunioni di partito.

Una sana e variegata vita pubblica, spesso vissuta "sotto scorta" ( la scorta è indice di potere ) con costi di protezione ignoti alla pubblica opinione.

Se poi le pratiche sulla scrivania di questi magistrati scrittori-attori-opinionisti non riguardano figure pubbliche o che tali lo potrebbero diventare ( con il loro appassionato aiuto ) allora il lavoro langue.

Le Berlusconiane vicende giudiziarie con rapidi "iter" insegnano..

In mancanza di "casi notori e mediatici" ecco che il tempo per scrivere libri aumenta..

Ovviamente il passaggio da magistrato giudicante ad inquirente può avvenire pure all'inverso..
come in una perversa sorta di sistema di "vasi comunicanti" fra illustri togati.

Ed ora loro chiedono pure di aumentare i tempi della prescrizione del reato.

Altra follia, visto che l'Europa, da anni, ci multa per la lungaggine dei tempi processuali:
fino ad otto anni per una sentenza di primo grado…

Ed i qualunquisti non raccontano mai la vera verità..

Ma basta, un paio di mattine, andare in un'aula giudiziaria.
Sulla porta è appeso il calendario delle udienze che si dovrebbero svolgere nella giornata di lavoro..

Già leggendo l'elenco affisso sulla porta dell'aula, anche un diversamente intelligente comprende che mai e poi mai in poche ore si possono ascoltare imputati e testimoni relativi ad una decina di casi giudiziari..

Già chi ha dettato quel "calendario" era in mala fede..
Ed infatti, all'arrivo della Corte, di solito un'oretta dopo l'ora di inizio stabilito dall'orario lavorativo, vi è la calca degli avvocati allo scranno del Presidente che , alla fine, decide i rinvii di rito, più o meno motivati.

Alla fine della simpatica e goliardica gazzarra iniziano ad svolgersi i due - tre processi possibili ( se di piccola entità ) o si prosegue su un processo "importante" andando a riprendere l'udienza tenuta.. magari sei mesi prima.

Si perché i rinvii sono, di solito, da quattro a sei mesi ..per i comuni mortali.
Per i casi importanti, inerenti personaggi famosi, allora no, sono di un mese circa.

Tutto cio' è assolutamente DISASTROSO.
Perché quella mattina si sono accalcati in aula e fuori dall'aula tutti i testimoni, le parti lese, i periti, gli esperti, gli avvocati di tutti i processi messi in calendario..
E la maggior parte di queste persone hanno perso una giornata di lavoro, quattrini, per nulla.
Per sentirsi dire che l'udienza è rinviata.. di altri sei mesi !
Indegna e rivoltante immagine di un sistema giudiziario già ingiusto con tutte le parti inutilmente convocate ad assistere al rito quotidiano dei Tribunali: il rito del rinvio e della nuova fissazione della data dell'udienza.

Non solo.
Gli avvocati, con sottile piacere, aggiungeranno la spesa della loro presenza in aula, presenza fatta solo per sentirsi dire che l'udienza è rinviata.

Quel rinvio costa al povero cliente del legale altri quattrini.

E questa procedura è il marcio, il cancro del sistema giudiziario che Davigo conosce benissimo, visto che quando era magistrato a Vigevano, ogni mattina, proprio lui fissava le date delle udienze rinviate.

La soluzione è semplice..
E' ora che la magistratura lavori su due turni giornalieri..

I giudici non mancano di certo: ci sono sia i nuovi concorsi che una caterva di pensionati - con vere pensioni d'oro - disponibili a dare un colpo di mano per qualche anno.

Pubblica accusa:
anche in questo caso non mancano di certo i magistrati..
Sia di nuova nomina che "pensionati d'oro"..
Basta fare i debiti concorsi in tempi rapidi.

Avvocati ?
In Italia ne abbiamo migliaia in attesa di uscire dal guscio..
Gli avvocati non sono mai mancati e deteniamo il record di avvocati ogni mille abitanti.

Infine gli impiegati dei tribunali.

Nessun problema, abbiamo da collocare i dipendenti delle ex- province che, in questo modo, avranno un nuovo interessante lavoro.

Un impiego di prestigio e duraturo..
Certo che lavorando su due turni ecco che i tempi si riducono ma, oltre ai due turni si potrebbe inserire di nuovo una vecchia proposta sempre contestata dai magistrati inquirenti..

Ovvero che il diritto al ricorso del giudizio in secondo grado ed in appello sia concesso al solo imputato e non ad altri ( pubblica accusa e parti lese ).

Si andrebbero a togliere migliaia di cause dalle aule giudiziarie.
Ma sarebbe un'ipotesi da "leso potere"..
che farebbe strillare la magistratura così piacevolmente appagata dal ricorrere, ancora una volta, ad un giudizio successivo.

Perché tornare in aula è pur sempre un ulteriore affare mediatico, affare fatto sulla pelle degli imputati, affare fatto attingendo alle tasche sia degli imputati che di tutti i cittadini italiani..

Affare magari fatto per avere qualche argomento in più per il nuovo libro da pubblicare..


TRAPANI - 3 Maggio 2016-

Mancano 6 magistrati, compreso il presidente del Tribunale, su un organico di 19 e il persone di cancelleria è insufficiente anche per quanto riguarda i 6 dirigenti, uno dei quali è stato applicato al Tribunale di Marsala.

Gli avvocati di Trapani, stanchi del mancato riscontro alle loro proteste, hanno deciso di incrociare le braccia, denunciando, in un documento redatto dal Consiglio dell'Ordine presieduto da Umberto Coppola, l'attuale insostenibile situazione, che si fa ancora più pesante in tema di amministrazione della giustizia civile, i cui tempi sono già di per sé lunghissimi.

L'astensione dalle udienze civili, penali, tributarie ed amministrative e da ogni attività giudiziaria di tutti gli avvocati del Foro di Trapani è stata programmata, quindi, per i giorni dal 23 al 28 compresi, "nel rispetto della normativa di legge in materia e del codice di autoregolamentazione".

Una bella settimana intera di vacanza..

Ma tutto questo l'esimio Piercamillo Davigo lo saprà mai ?

( Giorgio Comerio )


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