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Il Racconto della Domenica - 8 Maggio 2016 -
Il Quinto episodio di: "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Questa volta lo sguardo di Wlad sembrava diverso, esprimeva qualcosa di incomprensibile per lei.

"chi sei Wlad, ora devi dirmelo"
"sono esattamente ciò che sapevi fin dal nostro primo incontro, anche se speravi di attribuirmi un ruolo diverso.

Sono venuto per te, il tuo tempo è finito"

Si rese conto che era proprio così, la sua mente aveva rifiutato quella sensazione di morte rifugiandosi in luoghi segreti, ma dentro di se conosceva l'identità di quell'uomo, sapeva che era venuto per lei.

" si Wlad, forse sapevo chi eri fin dal principio, vorrei parlarti sinceramente ma il mio cuore è vuoto,come uno specchio che mi guarda.

Vedo riflessa la mia immagine ma provo disgusto e paura,per quello che ho fatto mi sono isolata dalla compagnia umana, vivo in un mondo di fantasmi,rinchiusa nei miei sogni e nelle mie paure.

Forse sei venuto a prendermi troppo presto però"

"E' già da molto che cammino al tuo fianco"

"qualcuno me l'aveva detto, ma non ho voluto crederci"

"Scarlet, il momento è arrivato, devi prepararti"

"Non sono ancora pronta, forse il mio spirito lo è ma non il mio corpo, dammi ancora del tempo.

Io vorrei prima sapere, voglio che Dio mi tenda la mano, che scopra il suo volto nascosto, voglio che mi parli.

Lo chiamo e lo invoco ma non mi risponde. Penso che allora non esiste"

"Forse è così, forse non esiste"

"Ma allora la vita non è che un vuoto senza fine, nessuno può vivere sapendo di dover un giorno morire cadendo nel nulla, senza speranza"

"Scarlet, sono venuto sulla terra per conoscerti meglio, ho preso in prestito un corpo umano per starti vicino quasi normalmente.

Ma mi è accaduta una cosa imprevista, forse vivere dentro un corpo mi ha contaminato, così ho provato qualcosa che non avevo mai conosciuto, mi sono innamorato di te"

"Wlad, continuerò a chiamarti così, quando hai preso quel corpo ho sentito il tuo cuore, tu stavi vivendo, fare quel viaggio, vivere senza amore sarebbe equivalso a non vivere.

Hai tentato, se non lo avessi fatto e come se non fossi mai vissuto"

"Questo non mi è consentito"

"Voglio farti una proposta Wlad, una partita a scacchi, quando la partita finirà, se sarai riuscito a battermi, verrò con te"

"E' una proposta che posso accettare, sono sicuro che la partita sarà molto lunga, comunque ognuno di noi due farà il possibile per vincere.

Sceglierò i pezzi neri, che mi si addicono.
Tu avrai i bianchi e la prima mossa"

La scacchiera era di fronte a loro, Scarlet aprì la partita e andò via.

Sapeva di non poter vincere, ma sperava di resistere e farla durare il più a lungo possibile.

"Questa è la mia mano, in essa pulsa il mio sangue, il sole è alto nel cielo e io sto giocando a scacchi con la Morte"

Non poteva rivelare a nessuno ciò che le stava accadendo, tanto meno a Lisa.
Lo avrebbe rivisto quando sarebbe stato pronto a fare la sua mossa.
Poteva solo aspettare.

Invece Wlad ritornò la sera stessa, e senza la scacchiera.
Forse si trovava bene dentro quel corpo, forse aveva apprezzato quel sentimento sconosciuto, forse aveva deciso di prendersi una vacanza.
A Taormina come lei.

Uscirono con la decapottabile nera, quella sera Lisa era con loro.
Wlad stava cominciando a sciogliersi, mentre guidava le prese la mano e la baciò teneramente, sembrava allegro e felice.

Un cambiamento rispetto all'uomo insicuro e impacciato di prima.
Trascorsero normalmente la serata, prima a cena in un localino sul mare e poi a ballare al Sesto Acuto.

Erano tre persone uguali a tutte le altre, un uomo elegante non giovanissimo ma bello e affascinante, una donna bellissima con un corpo statuario, i capelli rosso fuoco e il viso pieno di deliziose lentiggini e una ragazza allegrissima e spensierata che ravvivava la conversazione con discorsi un pò strampalati ma che si ascoltavano volentieri.

Wlad ballò un ritmo piuttosto allegro con Lisa e poi, quando le note della Rapsodia in blu di George Gershwin cominciarono a diffondersi, ballò con Scarlet.

Era diventato diverso, aveva imparato a ballare molto bene, la strinse a se e la baciò con molto, forse eccessivo trasporto.

Ma nessuno dei due poteva dimenticare il rispettivo ruolo, disse che la partita poteva attendere, poteva ancora governare il tempo e non intendeva rinunciare alla sua vacanza, almeno per il momento.

Disse che finalmente capiva perchè la gente non riusciva ad accettare la morte e ne aveva paura, si stava bene sulla terra e non era facile dovervi rinunciare.

Avrebbe voluto dimenticare millenni di buio e di terrore, il freddo degli spazi infiniti, la richiesta di comprensione e di solidarietà che era costretto a leggere negli occhi degli uomini quando li portava con se.

Stava anche conoscendo l'amore, un sentimento umano fino ad allora sconosciuto per lui, ed era una cosa bellissima.

Conosceva di lei quasi ogni dettaglio, da quando era nata fino a quel momento, conosceva il suo profondo dolore per quello che aveva fatto pur senza averne colpa, il suo tormento e la sua disperata ricerca di Dio, gli interrogativi che si poneva giustamente e che non potevano avere risposta.

Avrebbe voluto concederle molto più tempo, ma non poteva farlo, non gli era consentito.
Poteva solo sperare di perdere la partita, di essere vinto da lei.
Ma era possibile vincere contro la Morte ?

Le riaccompagnò alla pensione guidando velocemente giù per i tornanti che collegavano Taormina al mare, la luna era alta e piena malgrado la notte fredda e invernale, i suoi raggi avevano riflessi d'argento su un mare incantato.

Era impossibile per chiunque pensare che al volante di quella elegante automobile ci potesse essere un uomo affascinante che rappresentava la Morte.
Ma non per Scarlet.

Non poteva entrare nei meandri segreti della mente di un essere soprannaturale, poteva solo sperare che la sua permanenza in un corpo fisico servisse a riportare i suoi pensieri in riflessioni umane.

E all'interno dei pensieri umani l'amore, in genere, aveva un ruolo predominante.

Anche lei era attratta da Wlad, a volte, per incomprensibili meccanismi mentali, riusciva a non pensare a chi quell'essere fosse realmente, stava vivendo una storia d'amore come da tanti anni non le era più accaduto e questo le bastava.

Poi ritornava a quella che poteva essere definita realtà e il sogno si interrompeva.
Non poteva conoscere i limiti oltre i quali la Morte potesse spingersi, quali erano le regole della Creazione.

Tutto era subordinato all'esito di una partita a scacchi, sapeva di non avere nessuna possibilità di vincere quella partita, poteva solo riuscire a ritardarne la conclusione.

A meno che Wlad giocasse la partita in maniera umana e utilizzasse solo concetti e regole terrene.
Ma non poteva saperlo.

Chi avrebbe potuto prevalere tra l'applicazione di regole terrene e regole che di umano non potevano avere nulla ?
L'indomani decise di incontrare e possibilmente confessarsi con il prete del quale lo strano pittore aveva parlato così bene.

Chissà se fosse stato in grado di capirla e di dare delle risposte almeno ad una parte delle sue domande.

Era pomeriggio inoltrato quando arrivarono all'antica chiesetta di Giardini, aveva detto a Lisa della sua intenzione di confessarsi e le chiese di passeggiare per il paesetto e dopo di attenderla fuori dal sagrato.

Entrò e vide il prete dietro la grata del confessionale, si inginocchiò dietro la finestrella.

"Vorrei confessarmi ma non credo di esserne capace perchè il mio cuore è vuoto, c'è solo indifferenza verso il prossimo, verso i miei simili, vedo soltanto immagini di incubo nate dai miei sogni e dalle mie fantasie.

Ho peccato forse contro Dio e contro l'umanità, con le mie scoperte scientifiche ho contribuito alla probabile distruzione del mondo, la Morte cammina al mio fianco, ho chiamato Dio ma non mi ha risposto, ho chiesto di tendermi la mano ma non lo ha fatto."

Il prete la ascoltava in silenzio, le chiese di continuare e di aprire il suo cuore.

"Perchè non posso cogliere Dio con i miei sensi, per quale ragione si nasconde tra mille promesse, preghiere sussurrate e incomprensibili miracoli, perchè dovrei avere fede nella fede degli altri, che cosa sarà di chi non ne è capace ne vuole avere la fede, perchè non posso uccidere Dio in me stessa, perchè continua a vivere in me anche se lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore, perchè continua ad essere uno struggente richiamo, una realtà illusoria di cui non riesco a liberarmi ? io voglio sapere non credere, non supporre.

Ho capito che la mia vita è stata vuota, lo dico senza amarezza e senza rimorso, so che la vita della maggior parte della gente è così, è possibile che sia tutto il nulla, un assurdo errore ?"

Scarlet non poteva vedere l'espressione del prete dall'altro lato della grata, sperò che fosse rimasto almeno turbato dalla sua confessione.

"Mi hai rivelato i tuoi pensieri più intimi, so anche che non è una cosa facile come sembra, pure dietro ad un confessionale e davanti ad un uomo di Dio.

Comprendo il tuo tormento, altri hanno perso la fede per molto meno, ma la tua colpa era scritta in te da quando sei nata, anche se non lo vuoi e non lo volevi dentro di te c'è il male.

Certi lo portano sapendo di averlo e agiscono di conseguenza a volte traendone benefici e godimento, altri lo portano come un peso del quale non riescono a liberarsi.

Se riuscirai a trovare Dio dentro di te, se riuscirai a trovare una giustificazione per quello che di male hai fatto, non importa se più o meno consapevolmente, allora la tua anima sarà salva e troverai la pace alla quale hai diritto.

Io non posso fare nulla per te, devi trovare tutte le risposte dentro te stessa."

Scarlet, in fondo, non si aspettava altro da quel prete, quando aveva contribuito a trovare quell'energia spaventosa poteva tirarsi indietro, forse poteva intuirne le conseguenze.

Ma sapeva dentro se stessa che le sue conoscenze scientifiche, il suo orgoglio professionale avevano prevalso.
E avevano scatenato il male.

Uscì dalla chiesa, Lisa la stava aspettando e capì che non doveva chiederle niente.
Ritornarono alla pensione senza parlare.
Anche Wlad uscì dal confessionale.
Era lui e non il prete ad aver ascoltato tutto.
Ci sono dei luoghi segreti dentro la mente umana che nessuno può violare, nemmeno lui, nemmeno la Morte.

Così il tempo passò, l'inverno aveva lasciato il posto alla primavera e le passeggiate in riva al mare erano diventate più lunghe e più belle.
Scarlet non aveva più visto Wlad ma sapeva di averlo accanto in ogni istante, non aveva ancora fatto la sua mossa e le stava concedendo più tempo di quanto avesse sperato, doveva avere un disegno inconoscibile, stava certamente aspettando qualcosa.
Ma che cosa ?

….continua


( Eugenio Ardito )

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