Questo sito web ed i sui contenuti sono esenti da cookie, pubblicità invasiva, occulta, subdola, eticamente scorretta e pure da files geneticamente modificati: per una libera informazione in un libero Stato.
- No Malicious softwares, coookies, phishings, trojans etc. -

ref:topbtw-309.html/ 15 Maggio 2016/A

More infos - click on:


Il Racconto della Domenica - 15 Maggio 2016 -
Il Sesto episodio di: "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Era una mattina bellissima, l'inizio della caldissima estate taorminese, Scarlet cominciò la sua solita passeggiata con una precisa sensazione, avrebbe rivisto Wlad.

Indossava il costume da bagno e per prima cosa si tuffò nelle acque azzurre del golfo, la spiaggia era deserta, il sole era appena spuntato dall'orizzonte come una enorme sfera di fuoco, il colore del mare era rosso sangue.

Era il paradiso ma a Scarlet ricordava l'inferno.
Uscì dall'acqua e si diresse verso la roccia che interrompeva la spiaggia, l'aggirò e lo vide.
La sua intuizione si era rivelata esatta.
Era seduto sulla sabbia e aveva davanti a se la scacchiera.
La partita ricominciava.
Fece la sua mossa senza dire una parola, ora toccava a lei.

Lo scontro era all'inizio, si muovevano solo i pedoni, Wlad mosse l'alfiere di Re, l'attacco era cominciato.
Scarlet rispose muovendo il cavallo, una mossa difensiva.
Wlad non fece la sua mossa, era chiaro che voleva far durare a lungo la partita.
Tutto era rimandato al prossimo incontro.

Ma era probabile che il prossimo incontro sarebbe avvenuto senza giocare.

Erano trascorsi ormai quattro mesi di permanenza a Taormina, del paesino Scarlet e Lisa conoscevano ogni minimo angolo, ogni giorno, quando decidevano di salire la lunghissima scalinata che le portava su dal mare, era una nuova scoperta.
Una sera di inizio giugno furono invitate da Joffrey e Mia a vedere la loro rappresentazione al Teatro Antico.

Non fu certamente un successo.
Il testo, drammatico,di un autore ignoto del '700, basato su dialoghi serrati tra il marito e la moglie che cercava di giustificare il suo tradimento e che in altri tempi era stato molto apprezzato, non risultò gradito al pubblico e si concluse tra i fischi.

In quei tempi duri la gente sentiva il bisogno di non pensare agli orrori dell'ultima guerra e a quello di ancora più terribile che stava accadendo nel mondo, per cui erano in voga rappresentazioni leggere e divertenti e film spettacolari che intrattenevano il pubblico per il tempo sufficiente a far dimenticare la realtà.

Comunque Joffrey e Mia rimasero sereni, la loro priorità non era il successo professionale, bensì l'amore tra loro e verso il piccolo Mikael.

Scarlet si era sinceramente affezionata a quella piccola famiglia felice che aveva deciso di trascorrere ancora un po' di tempo sul mare.

La sera, prima di cena, si fermava spesso a parlare con loro, avrebbe sempre ricordato quei momenti, il silenzio del crepuscolo spezzato dal dolce rumore della risacca, il profumo dei gelsomini, i loro volti su cui scendeva la sera, il piccolo Mikael che dormiva nella roulotte, Joffrey e la sua chitarra.

Per lei era un conforto, qualcosa in cui credere.

Lisa non capiva, o non voleva capire il motivo dell'affetto di Scarlet verso di loro, quell'amore continuamente manifestato anche in presenza di chiunque.

Diceva che se tutto è imperfetto nel mondo, l'amore invece doveva essere perfetto nella sua assoluta imperfezione.

Scarlet ricevette una telefonata dal padre, la informava che il preside della facoltà universitaria, al quale non aveva lasciato alcun recapito, aveva bisogno di parlare con lei con urgenza e la pregava di richiamarlo appena possibile.

In tutto quel tempo Scarlet non aveva più pensato alle sue lezioni, ai suoi studenti e alla sua cattedra, riteneva di aver lasciato, almeno per un po' di tempo, il passato alle sue spalle.

Evidentemente non era così, nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che le stava accadendo e la vita normale stava per riemergere.

Il pomeriggio stesso Scarlet, anche se malvolentieri, telefonò al Dottor Spitzer, preside della sua facoltà, per sapere di cosa si trattava.

Spitzer era un fisico di fama mondiale che aveva realizzato, tra l'altro, un dispositivo per il confinamento di un plasma per la fusione nucleare, lo "stellarator" e faceva quindi parte del gruppo ristretto di ricercatori nel campo della fisica atomica appartenenti a Paesi diversi ma che, per motivi professionali e quasi sempre non politici, erano sempre in contatto tra loro.

Spitzer disse che l'avrebbe richiamata lui da un altro apparecchio, doveva trattarsi di una cosa riservata.
Infatti lo era, più che riservata era una cosa esplosiva, se quella conversazione fosse stata intercettata dai servizi segreti per lui sarebbe stata la fine.
Evidentemente il professore era sicuro del suo telefono.

Il fisico russo Kurchatov aveva convocato un consiglio scientifico, al quale avrebbe partecipato pure il professor Artsimovich, per discutere di un reattore a confinamento magnetico e quindi procedere alla diffusione della documentazione scientifica a fini pacifici con qualsiasi Paese interessato ad uno scambio reciproco.

L'unico scienziato della parte avversa del quale si aveva la massima stima e fiducia era Scarlet Block.

E Kurchatov aveva riservatamente pregato il suo amico di fare in modo di convincerla a partecipare alla riunione.

Il KGB avrebbe provveduto a farla arrivare a Mosca segretamente e senza alcun rischio.
Era indubbiamente un azione di pace, in quel tempo presidente dell'Unione Sovietica era Khruscev, e in quel momento qualsiasi azione rivolta alla ricerca della pace che sembrava perduta era da accettare senza riserve, da qualunque parte fosse arrivata.

Scarlet ebbe, almeno per un po' di tempo qualche dubbio, entrare clandestinamente in Unione Sovietica da parte di uno scienziato costituiva un rischio enorme, ma in fondo non era ciò che la interessava, non temeva per la sua vita, come avrebbe potuto ?

Poi il pensiero di poter contribuire a fare qualcosa di buono per il mondo che aveva contribuito a ferire, mettere a disposizione del bene le sue conoscenze e le sue capacità, annullare il male che aveva fatto, prevalse in lei.

Sarebbe andata a Mosca e avrebbe partecipato all'incontro con gli scienziati sovietici.
Quella sera stessa l'auto nera si fermò davanti al portico della pensione.

Era certa che Wlad sarebbe venuto e non per continuare la partita.
Uscirono solo loro due e per una breve passeggiata su a Taormina, era stanca e non voleva fare tardi.
Si chiese se fosse stato necessario raccontargli della telefonata di Spitzer e della sua decisione, probabilmente poteva leggere i suoi pensieri, entrare nella sua mente quando avesse voluto.

Ma non era così, quando si trovava nel corpo fisico di un uomo Wlad poteva contare esclusivamente sulle facoltà umane, con tutte le limitazioni, le sensazioni e i pensieri che quello stato imponeva.
Ascoltò il racconto di Scarlet con attenzione, era d'accordo sulla sua decisione.
Le chiese di poterla accompagnare a Mosca e partecipare alla riunione insieme a lei.

….continua


( Eugenio Ardito )

SCRIVI: IL TUO COMMENTO

- Torna alla Prima Pagina - Back to the Front Page -

Condividi su Facebook -

- I nuovi lettori di oggi - Today new contacts -

I lettori di questa pagina sono:


WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!