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"Quannu é troppu.. è troppu !!"

A Mazara del Vallo, teatro Rivoli, nei giorni 11, 12 e 13 Maggio è stato presentato, con ottimo successo di pubblico, lo spettacolo realizzato dalla Compagnia " Arco Normanno" di Mazara.

La compagnia "Arco Normanno" è nata nell'anno 2008 ed è cresciuta, di anno in anno, portando sul palco commedie e spettacoli di successo con la regia del suo fondatore: Antonino Marino.

Ogni anno il Teatro Rivoli di Mazara del Vallo offre una stagione teatrale - su abbonamento - ricca di nuovi spettacoli spesso opera di interessanti autori siciliani.

Ricordiamo che l'abbonamento per la stagione teatrale al Rivoli costa dai 15 ai 20 €.

In generale la stagione prevede tre spettacoli, rappresentati per tre serate, uno spettacolo per ognuna delle compagnie che si vanno ad alternare sul palco.

Il prossimo anno la Compagnia "Arco Normanno" dovrebbe mettere in scena la commedia " Un' estate al mare" di Giovanni Leotta.

La commedia " Quannu è troppu.. è troppu !!!" è ambientata in una pensioncina di provincia ai giorni d'oggi.

La proprietaria, Apollonia, interpretata da Anna Giametta con una convincente recitazione , quanto mai attuale di questi tempi "da risparmio" è un peronaggio autoritario, ben vestita, truccata a modo, ed è il tipico personaggio spilorcio ed esigente, che esaspererà sia Serafino che Domenica, con la sua mania del risparmio.

Serafino è interpretato da Tony Burzotta, nella vita infermiere in un ospedale della zona, ed il personaggio principale della commedia.

Serafino, sposato, e vigile urbano di giorno, per sbarcare il lunario è il portiere di notte alla pensione.

Ha la sua divisa impeccabile, è ragionevolmente pigro, e molto paziente, ed è il capro espiatorio di Apollonia, ( Anna Giametta ) alla quale, in ogni caso, non potrà mai dire di no..
fino alla fine, quando, appunto, "..troppu.. è troppu !!".

Ma Serafino è pure l'oggetto di svariati e molteplici desideri..

Quello della signorina Cicca, interpretata da Graziella Giacalone, nella vita reale attiva nella ristorazione, che sul palcoscenico rappresenta una intraprendente zitella, professoressa di matematica, che si crede bella e desiderabile..
Recitazione vivace e convincente..

Ma non solo..
Serafino, ovvero l'instancabile Tony Burzotta, attira anche i desideri del giovane nobile decaduto, marchesino Fifì La Bella, gay e di lui perdutamente innamorato.

Fifi La Bella, ovvero Antonino Ingargiola, ha ravvivato lo spettacolo con indubbia bravura, rapide entrate di scena, esibendosi anche nei panni femminili di un' avvenente, quanto distratta, nuova cliente.

Ma il testo di Alfia Leotta , tratteggiando il personaggio di Fifi La Bella, ci offre anche un attimo di vera realtà e di generosità, sotto il velo della commedia brillante, quando Fifi, comunque pur sempre nobile d'animo, "regala" centomila lire a Serafino.

Un regalo, per coprire un presunto ammanco dalla cassa della pensione, offerto con grande generosità, forse artatamente mascherato.

Un alito di tristezza fra un sorriso ed una risata.

Abbiamo poi in scena Domenica, ovvero Mariella Ucciardi, la cameriera tuttofare, impicciona, che si troverà quasi sempre nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, e fraintenderà le ambigue "erotiche" situazioni in cui si troverà, di volta in volta Serafino.

L'autrice infine mette in campo due sposini che già, in luna di miele, creano scompiglio, ed altri personaggi non certo comunque "minori"..

Ricordiamo il prof. Trombone, ( Salvo Corrao ) e poi tutti gli altri..
Insomma i 12 attori che hanno dimostrato di saper conquistare il pubblico per ben tre serate da "tutto esaurito".

Il finale vede un Serafino ormai esasperato impugnare una rivoltella e minacciare i petulanti, impiccioni, e starnazzanti personaggi.

L'arrivo dei due infermieri dell'ambulanza - prontamente chiamata e rapidamente giunta alla pensione - pone fine alla commedia.

I due portantini, ovvero Armando Leone e Gianluca Burzotta si portano via Serafino ( verso ignota destinazione ) lasciando Apollonia senza più il suo portiere di notte, e le spasimanti senza più il loro oggetto del desiderio.

Peccato, perché dopotutto ci si poteva aspettare anche un finale magari più elaborato, della serie " e tutti vissero felici e contenti" più in sintonia con l'atmosfera leggera e comica dell'intero spettacolo..

La regia di Antonio Marino, la messa in scena di Salvo Corrao, la scenografia di Ilaria Tirone sono stati senz'altro all'altezza di uno spettacolo dialettale che puo' certamente essere presentato sulle piazze siciliane con successo.

La compagnia "Arco Normanno" è composta da attori "amatoriali" che hanno certamente le carte in regola per andare oltre..
con altri testi magari di maggior impegno..


Alfia Leotta

Alfia Leotta nasce ad Acireale il 3 Giugno del 1964 e dopo 25 anni si trasferisce a Santa Venerina, un piccolo paese ai piedi dell'Etna.

Assapora il gusto del teatro per la prima volta, all'età di 10 anni, quando a scuola, interpreta il ruolo della Madonna in una sacra rappresentazione.
Da qui le nasce l'idea di organizzare uno spettacolo teatrale in parrocchia per la festa del parroco.

Coinvolgendo alcuni coetanei, mette quindi in scena una piccola commedia da scritta per l'occasione, di cui è anche la regista.
Lo spettacolo fu un gran successo...

Ecco così sbocciare la sua passione per il teatro che la porterà ad organizzare recital scolastici ed a scrivere piccoli testi teatrali per ogni occasione che si presentava.

La passione divenne più forte con il passare degli anni, ma le possibilità di entrare in qualche compagnia teatrale, erano lontanissime a causa della sua giovane età.

Diplomata alla Scuola Alberghiera, lavora nel campo turistico dal 1981 quando un bel giorno, tra un cliente e un altro, con alcuni colleghi di lavoro, scrive di aneddoti divertenti realmente accaduti.

Da qui nacque cosi' in Alfia Leotta l'idea di farne una commedia teatrale e di metterla in scena per il semplice gusto di divertirci.

Nel 1994 nasce la prima commedia " QUANNU E' TROPPU E' TROPPU " originariamente scritta a 6 mani e successivamente, riveduta e corretta per platee più esigenti.

Visto il successo ottenuto, nel 1995 nasce la COMPAGNIA TEATRALE IL MELOGRANO, compagnia di Teatro amatoriale, di cui ha la presidenza fin dalla sua fondazione.

Alfia Leotta attinge parecchio dalla vita quotidiana, dalla famiglia, dai rapporti fra marito e moglie, dalla religione……e dalla fantasia,……quell'isola felice che abbiamo in fondo al nostro cuore, dove spesso ci rifugiamo per sfuggire a quanto di brutto e insensato c'è nella nostra quotidianità. Nei suoi lavori, c'è sempre un messaggio, una morale, perché pensa che scrivere sia una missione, con lo scopo di arrivare dritti al cuore di chi ci ascolta.

In 20 anni di attività Alfia Leotta ha scritto 36 testi teatrali, di cui 6 ancora inediti ( per sua scelta ), lavori rappresentati in tutta Italia e anche all'estero e 2 testi di cabaret.

Tra i più noti vogliamo ricordare:

T'ASPETTU 'N PARADISU,
MISSIONE IMPOSSIBILE,
DUE EVASI IN MINIGONNA,
PO' BENI DE' FIGGHI,
L'ISOLA DEI GIRASOLI,
CHI NON RISICA NON ROSICA,
QUANNU E' TROPPU... E' TROPPU !!


( Giorgio Comerio )


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