ref:topbtw-3166.html/ 2 Dicembre 2021
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
Sandro Pertini è stato il presidente della repubblica eletto con la maggioranza più ampia
In base all’articolo 83 della costituzione infatti l’inquilino del Quirinale deve essere eletto
dal parlamento in seduta comune (in quanto massimo organo rappresentativo della nazione).
A cui si aggiungono 3 delegati per ogni regione (salvo la Val d’Aosta che ha un solo rappresentante).
In attesa che trovi applicazione la riforma costituzionale approvata nel 2020 che prevede una riduzione
del numero dei parlamentari, l’assemblea che elegge il presidente della repubblica si compone quindi ad oggi di 1.008 membri:
630 deputati, 320 senatori (inclusi i senatori a vita, attualmente 6) e 58 delegati regionali.
Da notare che attualmente i deputati sono 629 in virtù delle dimissioni di Roberto Gualtieri, eletto sindaco di Roma.
Le suppletive per eleggere il suo sostituto però sono state fissate per il prossimo 16 gennaio, di conseguenza
il sostituto dell’esponente dem potrà partecipare alle votazioni per il Quirinale.
Anche in senato attualmente si registra una defezione.
Nell’agosto scorso infatti è deceduto il senatore della Lega Paolo Saviane.
Attualmente però non si hanno indicazioni sulla sua sostituzione.
1.008 gli attuali elettori del successore di Mattarella.
Come si svolgono le votazioni
Data l’importanza del ruolo la costituzione prevede una procedura particolare per l’elezione del capo dello stato.
È infatti previsto il voto segreto e una maggioranza dei due terzi dell’assemblea.
Se non si riesce a raggiungere questa soglia si procede a una nuova votazione.
Dopo i primi tre scrutini, se ancora non si riesce ad eleggere un candidato, diventa sufficiente la maggioranza assoluta
(la metà più uno dei votanti).
La seduta per l’elezione del presidente della repubblica è unica.
Ciò significa che finché non viene eletto il successore al Quirinale l’assemblea non si scioglie.
Mediamente sono 9 gli scrutini necessari per arrivare ad eleggere il capo dello stato.
Se da un lato infatti sia Francesco Cossiga nel 1985 che Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 sono stati eletti al primo turno,
dall’altro per Giuseppe Saragat e Giovanni Leone sono stati necessari oltre 20 scrutini (21 per il primo e 23 per il secondo).
Sul podio delle elezioni più complicate anche quelle di Oscar Luigi Scalfaro nel 1992 e Sandro Pertini nel 1978,
entrambe terminate dopo 16 votazioni.
( Per gentile concessione di OPENPOLIS - www.openpolis.it )
Link:
https://www.openpolis.it/esercizi/landamento-di-voti-e-scrutini/
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