Ecco proprio oggi sono passati trentacinque mesi da quel caldo giorno tunisino, il giorno dell'undici Luglio 2011..

E il 22 Luglio dell'anno 2011, esattamente sette mesi e dieci giorni dall'undici Gennaio, il primo giorno della rivoluzione Tunisina, noi siamo a Tunisi e siamo nella grande sala dell'ex partito unico del dittatore Ben Ali', sala che ora accoglie il congresso del Partito Radicale.

Parliamo con Marco Pannella e con Emma Bonino, cercando pure di convincerli a non fumare in sala..
E si parla, in pochi minuti, di noi italiani in Tunisia.

E si parla, in pochi minuti, delle speranze di una primavera che poi non verrà.
Emma Bonino, pochi mesi dopo, sarà la nostra ministra degli esteri..

Noi l'avremmo voluta Presidente della Repubblica..
ma altri giochi di palazzo erano già fatti.
Alla fine dei lavori viene anche annunciata la nostra nuova iscrizione al partito radicale.
Il partito che in parlamento con conta nulla ma che nella storia d'Italia ha il suo posto.

Tunisini in sala: pochi....
Qualcuno della nostra ambasciata: neppure l'ombra.

Ma possiamo capire i timori dei funzionari di Rue de Russie:
una loro presenza non sarebbe stata diplomaticamente corretta.

Giornalisti italiani, corrispondenti della grande stampa della repubblica:
non ci pare proprio di averne visto nessuno.
Imprenditori, investitori italiani in sala ?
Praticamente nessuno..
Tranne un nostro conoscente.
Arrivato in maglietta, pantaloncini corti e ciabattine da spiaggia, dopo un'oretta se ne è scappato via:
lo aspettava un'importate grigliata.

Ecco, Marco, per che hai combattuto..
Per chi in ciabattine a maglietta non è capace di avvertire il sospiro leggero della storia, per chi in ciabattine e maglietta non è capace di vedere, nei tuoi occhi azzurri, il guizzo della leggenda.
Ma noi non dimentichiamo.

Il Consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, si era aperto il venerdì 22 Luglio 2011 con una relazione di Marco Pannella.

Si erano riuniti per tre giorni dirigenti e militanti del movimento per la democrazia e i diritti umani provenienti da tutto il mondo.

La scelta della capitale araba è stata motivata con la necessità di costruire e diffondere la democrazia, dopo la rivolta popolare nonviolenta che ha portato alla "primavera araba" dell'ormai lontano anno 2011.

Proprio la necessità, l'urgenza e la convenienza da parte dell'Europa di aiutare la Tunisia, l'Egitto e gli altri paesi arabi a consolidare stabili istituzioni democratiche, sono state al centro dell'intervento di Emma Bonino, che ha sollecitato le classi dirigenti europee a una forte e immediata assunzione di responsabilità in questo senso.

La " prospettiva euromediterranea " era stata indicata da Marco Pannella, come essenziale per riprendere il cammino..
Ora, dopo 64 mesi, resta ben poco della primavera egiziana e di quella libica solo macerie fumanti e lotte tribali fra banditi e criminali.

E quella Tunisina annaspa fra le pieghe dei versetti del Corano.