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Il Racconto della Domenica - 29 Maggio 2016 -
L'ottavo episodio di: "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Wlad aprì il suo appartamento e senza dire una parola prese Scarlet per un braccio e la spinse dentro, facendo segno anche a lei di non parlare.

Prese un blocco per appunti dal tavolo e scrisse, senza calcare la mano:
"non dire una parola, ci saranno decine di microfoni per l'intercettazione ambientale e forse anche telecamere.

Cercherò di uscire da una porta secondaria e chiamerò l'ambasciata inglese da un telefono pubblico,aspettami qui senza muoverti"

Fino a quel momento il controllo affidato ai due agenti non doveva essere invasivo bensì molto discreto, le istruzioni erano di seguirli a distanza se fossero usciti.

In genere ed in casi diversi le istruzioni avrebbero indicato di non perderli mai di vista per nessun motivo.

Questo stato consentì a Wlad di uscire agevolmente dalla porta sul retro dell'hotel.
Nessuno lo stava seguendo.
Cercò su una guida telefonica il numero dell'ambasciata, il centralino lo mise subito in contatto con i servizi di sicurezza.

L'agente speciale Craig ascoltò senza interromperlo il suo racconto, il più dettagliato possibile, comprese che dovevano essere tirati fuori da quel pasticcio ed in fretta.

Disse di richiamare dopo qualche minuto e di stare tranquillo.
Il telefono dell'ambasciata era sicuro.

Wlad richiamò e lo misero in comunicazione direttamente con l'ambasciatore.

La situazione era delicata, i servizi segreti conoscevano, anche se parzialmente, il progetto di Kurchatov relativo alla costruzione di una super arma basata sui laser di potenza, ma non conoscevano ancora lo stato del progetto stesso.

Disse che tutti i movimenti della dottoressa Block erano stati controllati e che sapevano della sua presenza a Mosca.

Disse pure di non sapere minimamente con chi stava parlando in quel momento, che sapeva anche della sua presenza ma nessuno ne aveva capito il vero motivo.

Se godeva comunque della fiducia della dottoressa Block per loro era sufficiente.
L'indomani mattina avrebbe trovato nascosto all'interno di una guida turistica, la penultima del plico posto alla destra del bancone della reception, il piano dettagliato con l'indicazione di dove, quando e come doveva avvenire il contatto.

Disse di assecondare Kurchatov nelle sue richieste, i sovietici non dovevano sospettare di nulla.

Disse pure che si aspettava da loro notizie più precise sul progetto e di cercare di apprendere il maggior numero possibile di dati.

Per questi motivi l'organizzazione della loro fuga da Mosca doveva essere ritardata.
La mancanza di scrupoli da parte dei servizi segreti era abbastanza evidente, anche se, probabilmente, il rischio era stato calcolato.

Wlad rientrò nell'hotel dalla stessa parte da dove era uscito, nessuno si era accorto di niente.
Kurchatov aveva personalmente telefonato a Scarlet per chiederle se avessero gradito essere accompagnati al Bolscioi per vedere un balletto, Scarlet declinò l'offerta gentilmente.

Quella sera era molto stanca, si sarebbero rivisti l'indomani mattina.

Decisero di fare un giro nei dintorni dell'hotel e poi tornare per la cena.
Naturalmente gli agenti che li seguivano non passarono inosservati.
Ma quella sera la cena poteva aspettare.
Salirono direttamente nella camera di Wlad.

E fecero l'amore, era inevitabile che prima o poi sarebbe accaduto.

Erano anni che a Scarlet mancava il contatto fisico con un uomo.
E per Wlad era la prima volta.
Le microspie ripresero tutto di quella notte di passione, chi avrebbe visto le bobine non si sarebbe meravigliato.

Era quello che si aspettavano accadesse.

La mattina Scarlet dormiva appoggiata sulla sua spalla, i suoi capelli colore del fuoco erano sciolti e distesi su di lui, e la sua espressione era finalmente distesa. La guardò a lungo mentre dormiva, era bellissima.

Stava provando emozioni sconosciute, tutti i pensieri, i sentimenti, le passioni umane erano in lui.
Era un uomo come gli altri.
Ed era felice.

Ma era pure turbato da quella condizione, altre volte aveva provato quella esperienza, entrare in un corpo fisico e pensare, agire esattamente come un uomo, con tutte le sue debolezze e con le sue limitatissime, quasi primordiali conoscenze.

I suoi ricordi umani erano limitati al momento in cui era entrato nel corpo di quell'uomo elegante e raffinato, bello secondo i parametri di quel tempo.

L'olandese era pure molto ricco, aveva acquistato una antica villa a Taormina e la stava facendo ristrutturare per abitarci definitivamente, voleva lasciare il freddo e la pioggia del suo paese e vivere al sole e al caldo della Sicilia.

Proveniva da una nobile famiglia, durante l'ultima guerra aveva servito la sua patria nella marina olandese come tutti i suoi predecessori, aveva quindi seguito la tradizione, poi, nel corso del conflitto era entrato nei servizi segreti e questo era stato il suo ultimo incarico.

Aveva esplorato, anche se superficialmente, la mente di quell'uomo:
amava la musica, le belle donne e, naturalmente, gli agi che la sua condizione sociale gli consentiva.

Frequentava la migliore società internazionale, i suoi amici costituivano la "jeunesse doree'" di quell'epoca, si conoscevano tutti tra loro e, ultimamente, Taormina era una delle loro mete preferite.

Non era sposato, anche se era considerato uno dei migliori partiti in circolazione, aveva avuto una serie di avventure con le donne più belle che frequentavano quell'ambiente, ma non si considerava un Play Boy secondo i canoni del tempo, era anzi piuttosto riservato e romantico, aspettava la donna della sua vita.

Nel suo paese aveva ereditato, tra l'altro, uno dei più importanti cantieri navali d'Europa e questa era la sua attività principale, almeno quando vi risiedeva.

Da molto tempo seguiva Scarlet, il senso di colpa che la affliggeva da molto, troppo tempo, stava lentamente distruggendo la sua salute, e non aveva più voglia di vivere.
Il suo tempo stava finendo.

Quella sera, in quel bar, era entrato nel corpo di quell'uomo, di Wlad. Voleva entrare nei luoghi più nascosti e inaccessibili della mente di Scarlet, voleva esplorare i suoi pensieri più intimi e la condizione necessaria era quella, stabilire con lei un rapporto affettivo.
Si accorse che la stava osservando con occhi diversi, con occhi umani.

In genere riusciva facilmente a dominare tutte le emozioni, i pensieri terreni e la personalità che assorbiva dal corpo preso in prestito. Ma questa volta era accaduto qualcosa di diverso, probabilmente un'anomalia, una contaminazione imprevista.

Wlad si sentì attratto improvvisamente da quella donna bellissima, non poteva distogliere lo sguardo da lei, esercitava su di lui come un richiamo magnetico, una sensazione prima sconosciuta.
Si trovò a combattere una dura battaglia con se stesso, con l'altro elemento che cercava di prevalere.

Era possibile che l'amore fosse più forte della Morte ?

Scesero nella hall dopo aver fatto colazione, Wlad osservò e sfogliò distrattamente gli opuscoli turistici posati sul banco della reception e ne prese uno apparentemente a caso.

Doveva contenere il piano di fuga, si riservò di esaminarlo in seguito.

La riunione cominciò subito.
Kurchatov illustrò i dettagli del suo progetto, rispose alle domande che gli venivano rivolte, disse che se quell'arma fosse stata realizzata la bomba atomica sarebbe diventata un pallido, inutile ricordo.

C'era un solo elemento da definire per la realizzazione pratica dei sistemi d'arma ed era determinante.
Avevano provato in tutti i modi a risolvere il problema, provato e riprovato per giorni interi ma inutilmente.

E senza quell'elemento l'ordigno micidiale non avrebbe mai potuto funzionare.
Una sola persona al mondo era in grado di capire dove i migliori fisici avevano fallito, senza minimamente riuscire ad avvicinarsi alla soluzione del problema che sembrava, anzi era insolubile.

Scarlet prese tutti gli appunti necessari, aveva compreso subito dove era il problema e sapeva che senza di lei non sarebbero mai riusciti a risolverlo.
Almeno di questo era soddisfatta.

Disse a Kurchatov che non era una cosa facile, avrebbe avuto bisogno di tempo per pensarci, gli appunti che aveva preso erano sufficienti e non aveva la necessità di particolari strumenti tecnici.
Si trattava di risolvere un'equazione.
Ma non gli disse che quell'equazione non esisteva, che si trovava solo dentro la sua mente prodigiosa.

Rientrarono in albergo, Wlad aveva con se l'inoffensivo opuscolo ma, per maggiore precauzione lo sfogliò nel bagno.
Oltre alle microspie potevano esserci delle telecamere.
Le istruzioni per la fuga erano contenute nella copertina ed era programmata per l'indomani, era acclusa una cartina geografica.

Dovevano uscire dalla porta di servizio, come aveva fatto Wlad in precedenza, prendere un treno e raggiungere Viborg, una cittadina al confine con la Finlandia, prendere un autobus e fermarsi in mezzo ad un bosco, indicato nella cartina, nei pressi di un grande masso che nascondeva un sentiero interno.

Sembrava che Kurchatov non avesse avuto alcun sospetto, era talmente sicuro di se, mentalità comune agli scienziati, da essere certo dell'adesione di Scarlet e del suo amico al programma.

L'indomani non parteciparono alla riunione, Scarlet telefonò a Kurchatov e disse che aveva bisogno di restare sola per riflettere.

Avvertì il portiere che sarebbero rimasti nelle loro camere, lei ed il dottor van der Goes non dovevano essere disturbati.
Fece in modo che i due agenti potessero sentire quello che aveva detto.

Uscirono senza problemi dalla porta secondaria, senza bagagli per passare meglio inosservati, raggiunsero la stazione con un taxi e presero il primo treno per Vilborg.

Fino a quel momento tutto era andato bene.
Presero l'autobus indicato nelle istruzioni, perfettamente dettagliate, che attraverso la foresta li avrebbe condotti al luogo dell'appuntamento.

Si era fatta sera, dopo un attesa interminabile i fari dell'auto che doveva prelevarli li inquadrarono, erano agenti britannici che agivano sotto copertura diplomatica.

C'era un problema però, le auto dell'ambasciata erano sempre seguite, anche se a distanza, dagli agenti del KGB.

La grossa berlina nera accelerò negli ultimi metri, quel tanto che bastava per caricarli dentro il bagagliaio, al riparo degli alberi, e coprirli con fogli di alluminio per impedire ai sensori infrarossi di individuarli.

….continua


( Eugenio Ardito )

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