ref:topbtw-3280.html/ 26 Marzo 2022
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
L’Italia è tra i primi paesi Ue per consumi e importazioni di energia, fattori che rendono lontano il conseguimento
di un’indipendenza energetica.
Un tema che ora più che mai è al centro del dibattito pubblico nazionale e europeo.
Lo scorso autunno 2021 già si discuteva, in Italia e in Europa, di un probabile aumento del prezzo dell’energia.
Dovuto sia agli squilibri causati dalla pandemia nel rapporto tra domanda e offerta,
sia alla sempre minore autosufficienza energetica degli stati Ue.
In tale contesto, il drammatico conflitto in corso in Ucraina ormai da 23 giorni, oltre alle gravissime
conseguenze umanitarie in termini di vittime e di profughi, ha fortemente accelerato questo processo.
I paesi europei infatti, compreso il nostro, hanno risposto all’invasione russa con una serie di sanzioni
volte a colpire l’economia del paese, in particolare i suoi scambi commerciali.
Tuttavia la Russia, per l’Italia e per gli altri membri Ue,
è il principale fornitore di gas (45% delle importazioni Ue) oltre che di carbone (45%) e di petrolio (25%).
We must become independent from Russian oil, coal and gas.
We simply cannot rely on a supplier who explicitly threatens us.
We need to act now to mitigate the impact of rising energy prices, diversify our
gas supply for next winter and accelerate the clean energy transition.
( Ursula von der Leyen, presidente della commissione europea )
La guerra in corso ha quindi reso ancora più urgenti misure che mirino a una maggiore indipendenza europea
dai combustibili fossili.
Un obiettivo da conseguire – secondo le parole della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen –
attraverso una diversificazione dei fornitori e una spinta decisa verso la transizione ecologica e fonti di energia pulita.
I consumi energetici in Europa
Per capire quanto sia realistico l’obiettivo di una maggiore indipendenza energetica, è utile fare
un passo indietro e osservare innanzitutto i livelli di consumo che interessano il nostro e gli altri paesi europei.
885,7 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, il consumo finale di energia nel 2020 nell’Unione europea.
La tonnellata equivalente di petrolio è un’unità di misura che corrisponde alla quantità di
energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.
E viene utilizzata da Eurostat, come indicatore dei consumi dei paesi dell’Unione.
Germania, Francia e Italia sono i paesi che consumano di più
Come ci si poteva aspettare, i paesi con i livelli di consumo più alti corrispondo a quelli più abitati e industrializzati.
Germania, Francia e Italia sono infatti gli unici a registrare nel 2020 consumi per oltre 100 milioni di Tep.
48% dei consumi energetici di tutta l'Unione - quindi quasi la metà - sono attribuibili a Germania, Francia e Italia.
Dati che in apparenza sembrano scontati ma che sono in realtà fondamentali, per capire di quanta energia necessita
ciascuno stato e di quanta quindi ne dovrebbe produrre autonomamente per ridurre la dipendenza dalle importazioni estere.
Un approfondimento sull'Italia e sulle diverse fonti
Come abbiamo anticipato prima, l'obiettivo dell'indipendenza energetica passa anche da un maggiore
ricorso alle rinnovabili.
Osservando i dati tuttavia, solo una parte minoritaria dell'energia consumata
nel nostro paese risulta originata da fonti di energia pulita.
Il consumo di energia rinnovabile è aumentato ma non ancora abbastanza
La dipendenza energetica dell'Italia
Abbiamo parlato della dipendenza del nostro paese dalle importazioni di gas, ma come abbiamo visto
ci sono altre fonti, rinnovabili e non, di cui consumiamo energia.
L'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) definisce il livello di
dipendenza energetica dell'Italia calcolando il rapporto tra importazioni dall'estero e disponibilità interna di energia.
78% la dipendenza dell'Italia dalle importazioni di energia, per soddisfare il proprio fabbisogno.
Fatta eccezione per il petrolio, su tutte le altre fonti considerate l'Italia negli anni è diventata più
dipendente dalle importazioni.
Questo vale in particolare per il gas: se nel 1990 la dipendenza era al 64,3%, nel 2019 risulta al 93,6%
(un aumento di 29,3 punti in 30 anni).
Confrontando le fonti tra loro, è interessante inoltre notare che di anno in anno sono sempre
i combustibili solidi e il petrolio a presentare i livelli più alti di dipendenza.
Con valori sempre superiori al 98% per i primi e al 92% per i secondi.
Infine va sottolineato che anche nel caso delle rinnovabili si registra un aumento della
dipendenza energetica, passata dall'1,4% nel 1990 al 8,3% nel 2019.
La dipendenza energetica sul gas è quella che è aumentata maggiormente negli anni.
( Per gentile concessione di OPENPOLIS - www.openpolis.it )
Link:
https://www.openpolis.it/i-consumi-energetici-dellitalia-e-la-dipendenza-dallestero/
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