Questo sito web ed i sui contenuti sono esenti da cookie, pubblicità invasiva, occulta, subdola, eticamente scorretta e pure da files geneticamente modificati: per una libera informazione in un libero Stato.
- No Malicious softwares, coookies, phishings, trojans etc. -

ref:topbtw-329.html/ 5 Giugno 2016/A

More infos - click on:


Il Racconto della Domenica - 5 Giugno 2016 -
Il nono episodio di: "Scacco al Re " -

Se tutto è imperfetto in questo mondo imperfetto, l'Amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.

Proseguirono lentamente in modo da farsi agganciare, il problema ora era costituito dai posti di blocco, ne contarono due, avevano paura che i cani potessero scoprirli ma non successe niente.

L'auto con i due agenti proseguì con un'andatura regolare.

Al confine con la Finlandia l'auto del KGB tornò indietro.
Ce l'avevano fatta.

Era passata solo una settimana da quella storia che avrebbe potuto se possibile peggiorare la situazione mondiale, per fortuna l'errore commesso tanti anni prima consentì a Scarlet di non ripeterlo.

E forse il prezzo che stava pagando per quell'errore, negli oscuri disegni del destino serviva proprio per evitarle di ripeterlo.

Erano facilmente rientrati a Taormina.

Wlad l'accompagnò alla pensione e disse che sarebbe tornato presto.

Tutta la tensione che l'aveva accompagnata in quelle giornate difficili le aveva impedito di pensare a se stessa, al suo stato prima della partenza.
Ma era cambiata profondamente, la voglia di vivere era ritornata in lei, la punizione che si era inflitta in tutti quegli anni era quasi scomparsa, la possibilità di aver intuito in tempo il piano di Kurchatov e la consapevolezza di averlo reso inoffensivo avevano provocato una compensazione con quello che di male aveva fatto prima.

Se lo aveva fatto.
E poi c'era un sentimento nuovo, anche se profondamente ambiguo:
l'amore, la passione per Wlad.

Era possibile che la sua vita, il suo futuro, potessero essere determinati dall'esito di una partita a scacchi ?

Sperò che fosse così, sperò di vincere la Morte.

Non con la sua abilità ma con l'amore. Trovò Lisa abbronzatissima e rilassata dalla vacanza, le disse di come era ultimamente cambiata e tutto del suo rapporto con Wlad.
Evidentemente quasi tutto.
Lisa era felice, aveva ritrovato la sua amica.
Non poteva però sapere quello che di terribile le stava accadendo.

L'indomani sera Wlad ricomparve, anche lui sembrava cambiato, non aveva più l'aria confusa ed esitante dei primi momenti, era quello che sembrava essere: un uomo affascinante e innamorato di lei.

Rimasero nella veranda della pensione, in riva al mare e travolti dal profumo intenso dei gelsomini.

Il mare frangeva dolcemente sulla riva illuminata dalla luna piena.

Le raccontò tutto della sua vita fino al momento in cui l'aveva conosciuta, le raccontò di come era stato colpito quella sera al bar di Taormina e di come non era più riuscito a non pensare a lei.

Si era innamorato e tutto il resto non significava più nulla per lui.
Ma com'era possibile ?

Anche Scarlet stava combattendo una dura battaglia con se stessa, amava un uomo profondamente e totalmente.
Ma quell'uomo era la Morte.
Anche se si era preso una vacanza, anche se da uomo l'amava, era pur sempre la Morte.
Doveva prima o poi rientrare nel suo ruolo.
A meno che.........

Decisero di fare un bagno, in un mare d'argento.
La luna aveva trasformato il rosso fiamma dei capelli di Scarlet in un colore dorato, Wlad la strinse a se e la baciò teneramente.

In quelle occasioni, che diventavano sempre più frequenti, nessuno dei due intendeva affrontare la realtà, nessuno dei due intendeva rinunciare alla parte che stavano recitando.

O forse gli oscuri e sconosciuti luoghi della mente impedivano loro di farlo.

Wlad andò via e le promise che l'indomani sera sarebbe ritornato.
Anche per lui l'attesa sarebbe stata lunga.

Soltanto dopo che fu andato via Scarlet si chiese perchè non fosse rimasto e cosa gli impediva di ritornare l'indomani mattina.

La passeggiata in riva al mare all'alba, le sembrò che quella mattina fosse diversa dal solito, il sole era già alto nel cielo e lambiva il mare con frecce di fuoco.

Sapeva che l'avrebbe rivisto quella mattina per continuare la partita, dalla parte più profonda della sua mente, profonda come gli abissi del mare, qualcosa cercava di emergere disperatamente, qualcosa che voleva aiutarla a capire, a trasmetterle la certezza che l'amore avrebbe vinto.
Perchè era più forte della Morte.
Girò intorno alla scogliera, era seduto sulla spiaggia e le voltava le spalle.

Si avvicinò senza fare rumore ma lui non aveva bisogno di sentirla, la stava aspettando.

"Siediti Scarlet, dobbiamo riprendere la nostra partita"
Guardò i suoi occhi neri e inespressivi, vide le fiamme dell'inferno e i verdi pascoli del paradiso.
Tutto il male e il bene del mondo erano concentrati in lui.
Toccava a lui la mossa:
iniziò con una "forchetta" un attacco doppio con un pedone, stava aumentando la pressione, i pezzi di Scarlet sotto attacco erano protetti in "sovraccarico", Wlad avrebbe potuto catturarne uno ma avrebbe dovuto sacrificarne uno dei suoi.

La mossa di Scarlet non fu difensiva, effettuò gli "occhiali" col suo cavallo.
Aveva ottenuto un vantaggio.

Wlad mosse la torre per aprire la strada all'alfiere, era un attacco di scoperta, ma la difesa est indiana di Scarlet cominciava a dare dei risultati, malgrado il presumibile attacco violentissimo che avrebbe dovuto subire in quel momento la situazione era di parità.

Per quel giorno era abbastanza.
La prossima mossa del nero era rimandata.
Scarlet rientrò alla pensione abbastanza sollevata, fino a quel momento aveva tenuto onorevolmente testa alla Morte.

Si chiese se il bianco ed il nero della scacchiera rappresentassero l'immagine del mondo. La luce e le tenebre.

Avrebbe voluto parlare ancora con gli attori ma la roulotte non era al suo posto, avevano deciso di fare un giro nei dintorni ma sarebbero ritornati presto.

Pensò di telefonare a Spitzer per raccontargli quello che era accaduto, e che era completamente diverso da come le aveva indicato.

Il professor Spitzer non era in ufficio e nessuno sapeva quando sarebbe rientrato.
Una cosa piuttosto insolita.

Telefonò a sua padre per chiedergli di cercare di avere qualche notizia più precisa in merito.
A che si ricordasse non era mai accaduto che il professor Spitzer si assentava senza specificare dove si trovava e quando sarebbe rientrato.

Il padre di Scarlet eseguì discretamente l'indagine richiesta approfittando delle sue relazioni ancora molto importanti, e venne a conoscenza di una notizia riservata:
il professor Spitzer era scomparso senza lasciare nessuna traccia, trattandosi di un settore molto delicato e strategico per la nazione le attività di ricerca erano state condotte dai servizi segreti.
Che fino a quel momento non avevano scoperto nulla.

Per Scarlet non potevano esserci che due possibilità:
o Spitzer faceva parte del progetto di Kurchatov e aveva raggiunto definitivamente Mosca, e in quel caso l'aveva tradita, oppure era nelle mani del KGB.
O peggio.

Ormai mancava relativamente poco alla fine della sua lunga vacanza e, almeno teoricamente, doveva rientrare a Cambridge.
Ma il futuro che il destino le aveva riservato era ancora tutto da scoprire.

Ne era perfettamente consapevole.

Wlad non si era ancora fatto vedere, così Scarlet e Lisa fecero il loro ormai consueto giro su a Taormina.
Ed ebbero entrambe una strana sensazione, soltanto una sensazione.
Qualcuno le stava seguendo.
I due uomini sapevano il fatto loro, dopo lo smacco subito il KGB aveva messo in campo due dei suoi agenti migliori.

La dottoressa Block e il suo strano assistente dovevano subire la punizione che meritavano.

Erano vestiti in modo anonimo e confusi tra i tanti turisti che affollavano Taormina, una giacca reversibile completava l'abbigliamento, si mantenevano a distanza dalle loro prede, e camminavano tra la folla mantenendo un atteggiamento casuale.

Per un momento si trovarono pure di fronte a Scarlet e a Lisa che li guardarono, chissà perchè incuriosite, ricambiarono lo sguardo tranquillamente per non destare sospetti ma le due avevano intuito qualcosa, quindi decisero di interrompere l'inseguimento, almeno per quel giorno.

Davanti ad un bersaglio "bollente" avevano preferito "affossarsi"
Non era tranquilla, qualcosa di poco chiaro si stava verificando.
Anche se dopo la sua fuga da Mosca era del tutto prevedibile, Kurchatov non avrebbe potuto digerire la sconfitta ed il fatto che il suo piano era stato scoperto costituiva una ulteriore minaccia.

C'era poi da capire che fine aveva fatto Spitzer.
Wlad non si faceva vedere da qualche giorno, ne sapeva dove poterlo rintracciare.

….continua


( Eugenio Ardito )

SCRIVI: IL TUO COMMENTO

- Torna alla Prima Pagina - Back to the Front Page -

Condividi su Facebook -

- I nuovi lettori di oggi - Today new contacts -

I lettori di questa pagina sono:


WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!