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ref:topbtw-3419.html/ 12 Agosto 2022


- L'ESERCIZIO del POTERE
I numeri alla mano..


I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche.

Europa: il costo della manodopera- Il salario Minimo


Il parlamento europeo ha votato a favore della direttiva sul salario minimo, che però non ne prevede l’imposizione per legge negli stati membri.

Ad oggi, l’Italia è uno dei pochi paesi sprovvisti di questa misura, nonostante l’elevato numero di lavoratori in condizioni di povertà.

L’11 novembre 2021 al parlamento europeo la maggioranza ha votato in favore di una nuova direttiva per l’introduzione in tutta l’Unione del salario minimo.

La direttiva era stata proposta dalla commissione europea nell’ottobre 2020 ed era stata oggetto di una lunga trattativa.

Il salario minimo è considerato un importante strumento di lotta contro la povertà e contro le disuguaglianze economiche, in grado inoltre, secondo l’Ue, di favorire una giusta competizione e una ripresa economica dalla crisi pandemica.

Cos’è il salario minimo

Esso consiste nella paga più bassa (su base oraria o mensile) che, per legge, deve essere conferita ai lavoratori.

Serve a tutelare chi, pur lavorando, si trova in condizioni di indigenza o è a rischio di povertà.

In Italia ad oggi non esiste una legge sul salario minimo a livello nazionale.

In Italia non è attualmente previsto, anche se un fondamento costituzionale di una legge sul salario minimo può essere ritrovato nell’articolo 36, che sancisce il diritto del lavoratore a una retribuzione adeguata.

In buona parte, questo è dovuto alla forza, nel nostro paese, della contrattazione collettiva e quindi alla tendenza a gestire i salari in maniera differenziata a seconda del settore.

Il ddl Catalfo del 2020 è una delle numerose proposte di legge che ha cercato di colmare questa lacuna.

Prevedeva una retribuzione non inferiore al contratto collettivo nazionale previsto per il settore in questione o comunque non inferiore ai 9 euro l’ora.

Secondo i valori fondanti dell’Unione europea, in particolare quello del diritto a standard di vita dignitosi, il salario minimo è uno strumento essenziale.

L'entità del salario minimo, negli stati in cui esiste, è piuttosto variabile.

Il range va dai 332 euro al mese in Bulgaria ai 2.202 in Lussemburgo.

Ad registrare gli importi più bassi sono i paesi baltici e quelli dell'Europa orientale e centrale, seguiti dagli stati dell'Europa meridionale.

Mentre gli importi più alti, coerentemente con gli standard per i salari in generale e con il costo della vita, risultano quelli delle nazioni dell'Europa settentrionale e occidentale.

Sono però i paesi dell'Europa orientale ad aver registrato il miglioramento più considerevole negli ultimi 10 anni.

Prima tra questi la Romania.

+11,1% l'aumento del salario minimo in Romania tra 2011 e 2021, secondo i dati Eurostat.

Il miglioramento è stato invece più contenuto nei paesi dell'Europa nord-occidentale. Ma fatta eccezione per la Grecia, che negli ultimi 10 anni ha registrato un calo pari all'1,4%, i salari minimi sono aumentati in tutti i paesi che ne sono forniti.

La Slovenia ad esempio, uno dei paesi Ue con la quota più alta di lavoratori che guadagnano l'importo minimo, è anche il primo stato per rapporto tra salario minimo e reddito medio.

Questo ammonta al 53,6% del reddito medio per quanto riguarda il settore dell'economia aziendale e al 50,6% per industria, costruzioni e servizi.

È seguita, sotto questo aspetto, da Spagna e Portogallo. Mentre la Germania, uno degli stati con il salario minimo più alto, registra un dato inferiore (41% in media tra i due settori di riferimento).

Link:
https://www.openpolis.it/il-salario-minimo-nei-paesi-europei/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=europa

(Openpolis)


L'ITALIA che NON MUORE....


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